Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Gerardo Petta, presidente del Comites di Zurigo, all’Ambasciatore Silvio Mignano
Egregio Ambasciatore,
prendiamo atto con dispiacere del Suo rifiuto di incontrare il Direttivo del Comites di Zurigo (lettera dell’Ambasciatore Mignano in possesso della redazione ndr). Nei nostri auspici, l’incontro voleva essere l’occasione per presentare il nuovo Comitato al Capo Missione a Berna e per illustrare i programmi di intervento a sostegno della collettività italiana residente in questa circoscrizione consolare.
L’incontro, Lei dice, non è possibile, perché è pendente un ricorso davanti al TAR per presunte irregolarità nella conta delle schede elettorali. Nel nostro dimesso avviso, non appaiono però convincenti le argomentazioni addotte a corredo del Suo rifiuto. In proposito, ci dispiace dover notare che Lei si impanca, in qualche modo, a giudice della presente vicenda, dimenticando di essere un ambasciatore o, più correttamente, il reggente dell’Ambasciata d’Italia a Berna. Corre l’obbligo perciò di informarLa che Lei potrebbe essere chiamata a rispondere per il tentativo di delegittimare un organo eletto, rappresentativo di cittadini italiani, e costituitosi, fino a prova contraria, nelle forme di legge.
Non crediamo, del resto, di esagerare, se affermiamo che Lei ha una scoperta simpatia per i rappresentanti della lista ricorrente. Le loro argomentazioni sembrano essere anche le Sue. ”…. Possibili gravi irregolarità”, Lei scrive, ”avrebbero leso il diritto di voto di circa cento elettori residenti nella circoscrizione ecc. ecc..” Lei sembra così anticipare una sentenza, che i giudici non hanno ancora emesso.
Vorremmo anche rammentare l’antecedente, che è alla base del presente contenzioso. Il corrispondente consolare Aurelio Chiapparini, avvalendosi della sua carica istituzionale, ha scritto agli elettori, su carta intestata della rappresentanza consolare, invitandoli a votare per tre candidati della lista ”Il Ponte”. Come lei certamente saprà, ciò è espressamente vietato dalla legge.
Stupisce poi l’affermazione, secondo cui vi sarebbe stata ”assoluta sintonia di pensiero tra Ambasciata e Consolato generale” circa il presunto, irregolare annullamento delle 104 schede ritenute non valide dalla Commissione elettorale. Come infatti conciliare siffatta affermazione con la decisione del Console generale dr. Altana di convocare i membri eletti per la formazione del nuovo Comites, presenziando alla prima riunione del Comitato, che si è perciò costituito sotto i crismi della legge?
Precisiamo, infatti, che questo Comites si è riunito nella sua prima seduta lo scorso 15 dicembre, a seguito di regolare convocazione inviata dal Console generale d’Italia in Zurigo, Min. Gabriele Altana. La riunione plenaria presentava le condizioni di regolarità indicate dalla Legge e le cariche elette in quella sede sono pertanto valide a tutti gli effetti.
L’Avvocatura dello Stato, Lei aggiunge, ha trasmesso al MAECI il testo del ricorso. Ciò però significa che il ricorso è rivolto, in prima battuta, contro il Ministero degli Esteri e poi contro la Commissione incaricata dello spoglio delle schede elettorali. Francamente, ci sfugge la logica che spingerebbe il Ministero, a quanto sembra di capire dalla Sua lettera, a sposare la tesi dei ricorrenti, visto che sul banco degli imputati si troverebbero anzitutto l’Ambasciata e il Consolato generale di Zurigo.
Ci preme infine informarLa che anche noi porteremo davanti al giudice le ragioni di questo Comites, che Lei all’evidenza non ritiene meritevoli di considerazione.
Con distinti saluti,
Il Presidente del Comites di Zurigo
Gerardo Petta
Le lettere nella rubrica “Scrive chi legge” riflettono l’opinione dell’autore e non necessariamente il parere della redazione. Gli articoli impegnano solo la responsabilità degli autori.
6 commenti
La lettera del presidente “provvisorio” del Comites di Zurigo all’ambasciatore Mignano è quantomeno allucinante. Non è ammissibile che un Comites attraverso il suo presidente si rivolga in questi modi e toni ad un’ambasciatore. Se la lettera poi è stata scritta in accordo con l’esecutivo allora il fatto è ancora piu’ grave.
Inorridisco anche solo all’idea che tale Comites provvisorio possa essere confermato e restare in carica per 5 anni, oltrettutto senza la legittimazione degli italiani votanti i cui voti sono stati irregolarmente falsati. Da libero cittadino votante e capace di intendere e volere mi scuso io con l’Ambasciatore Mignano per questa totale mancanza di modi e di forme da parte di un Comites che non è e non puo’ essere l’espressione del voto degli Italiani votanti.
Buon giorno signor Gian-Andrea Caratsch
Leggo che negli ultimi tempi si occupa dell’ elezioni dei C.O.M.I.T.E.S della Circoscrizione di Zurigo.
Se noi siamo abusivi, questo lo stabilirà l’autorità competente. Vorrei precisare, come mai la lista Ponte, all’assegnazione delle commissioni, ha chiesto delle poltrone. Le pare normale? Se lei intende avere un dibattito pubblico con me, per esempio a Radio l’Ora, sono sempre a sua disposizione. Anzi organizzo io l’incontro.
Cordiali saluti
Mario Pingitore
Presidente del CIRCOLO CULTURALE “SANDRO PERTINI” – Dietikon
Responsabile della Commissione Culturale del C.O.M.I.T.E.S. della Circoscrizione di Zurigo.
Abbiamo capito che vi da fastidio il presidente neo eletto e “provvisorio” Petta e si capisce anche visto che negli anni passati è stato sempre poco composto, un provocatore, fuori posto, scostumato e anti COMITES (!).
Ma lasciatelo lavorare, vediamo se riesce a fare tutto quello che ha sempre recriminato ai predecessori…
Invece, come mai c’è un ricorso?
Un votante
Egregio Sig. Mario Pingitore, Presidente del CIRCOLO CULTURALE “SANDRO PERTINI” – Dietikon, Responsabile della Commissione Cultura(le) del C.O.M.I.T.E.S. della Circoscrizione di Zurigo,
sinceramente non capisco bene il filo logico della sua risposta, ma mi sforzero’ di risponderle con ordine.
Ho letto e riletto quello che io ho scritto nel mio commento ma non riesco proprio a trovare il termine « abusivi », io ho parlato di « provvisorio », in linea con il Consolato di Zurigo e l’Ambasciata di Berna che hanno proclamato i risultati dell’elezione del Comites di Zurigo come provvisori. Questo perchè è pendente un ricorso riguardo i cento e passa voti sottratti alla lista “Il Ponte » in sede di scutinio.
Non comprendo perchè chiede a me delle commissioni e di quelle che lei chiama poltrone e che io interpreto come «funzione di responsabili». Spero che il suo concetto die responsabile di commissione non sia quello di avere una poltrona = potere.
Non so come lei venga sull’idea di avere un dibattito pubblico su una radio, per dibattere di cosa? E poi con lei? A che titolo vorrebbe dibattere con me? Io ho sempre scritto e scrivo come libero cittadino, uno dei 2431 italiani votanti per il Comites. Se lei, come dice, ha letto quello che ho scritto in precedenza, io ho sempre chiesto chiarezza e trasparenza su quello che è avvenuto alle elezioni, cosa che non è mai avvenuta, tant’è che anche il Sig. A. Gennaro, che si firma come votante, nel suo commento chiede come mai c’è un ricorso.
Le pare normale che 2431 votanti (che quindi hanno votato anche lei) siano tenuti all’oscuro di quanto è avvenuto e sta avvenendo?
E le sembra normale che un Comites si rivolga in certi modi e toni ad un’ambasciatore italiano?
Gian-Andrea Caratsch
Buon giorno signor Caratsch
Un grande politico italiano diceva: “Il potere logora chi non ce l’ha”. Spero che lo riferisca a chi si nasconde dietro il suo nome.
Mario Pingitore
Buongiorno Sig. Pingitore,
ha ragione quello che diceva Andreotti (anche se la frase non è sua, ma di un politico francese e io non lo reputo proprio un grande politico), infatti mi sembra proprio che chi non l’ha mai avuto prima nel Comites adesso se ne stia approfittando.
Se lei si riferisce a mia moglie, Rosanna Chirichella, che si nasconderebbe dietro il mio nome, mi dispiace deluderla, ma io scrivo esclusivamente a mio nome e per me stesso, anche perchè mia moglie, al contrario di altre persone, non ha bisogno di nascondersi dietro a nessuno per dire quello che pensa. Lo riferisca anche a chi si nasconde dietro il suo nome.
Gian-Andrea Caratsch