Lo scenario politico-sociale che accoglie le procedure per il rinnovo del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero non può certo definirsi “rassicurante”. Ricordo che dopo undici estenuanti anni di legislatura per Comites e CGIE, andammo a votare con una legge che ci tolse il diritto di espressione elettorale: allora si espresse meno del 4% degli aventi diritto. Sette anni dopo, siamo andati a votare con la stessa legge, e siamo scesi addirittura sotto il 3% di votanti.
Sulla base dello scenario prospettato da un recente comunicato, per la prossima legislatura il CGIE è stato già prenotato dalla politica, peraltro da consiglieri uscenti, con il benestare di tutti.
Il vero associazionismo escluso dal 30% dell’Assemblea del CGIE in Svizzera
Il vero associazionismo, quello non politico, non potrà contare su molti elettori, a causa di un’esclusione atta a mantenere lo status quo attuale, quello che imprigiona il CGIE nella morsa della politica. La conseguenza palese sarà un’ennesima mancanza di rappresentatività della comunità italiana in Svizzera, la quale si esprime in primo luogo attraverso l’associazionismo.
Io provengo proprio da questo mondo, da questa esperienza. Da 20 anni mi dedico attivamente alla difesa di ogni cosa che porti con sé il marchio Italia. Parlo di emigrazione e agisco in sostegno dell’emigrazione. Poso una pietra in ricordo dei nostri padri e tendo una mano ai bambini e le famiglie che emigrano e chiedono consigli. Stringo accordi con Enti e Istituzioni locali per la tutela degli interessi degli italiani all’estero. Parlo di cultura italiana, e spendo ogni minuto della mia giornata per promuoverla e offrirla.
Sventolo alta la bandiera dell’associazionismo, e credo profondamente nella sua forza e nei suoi valori legati all’accoglienza, alla socialità, al rispetto delle diversità. Peccato per quanti hanno già dimenticato il percorso travagliato di tante associazioni regionali che hanno lavorato duramente per mantenere viva la fiamma dell’italianità all’estero.
E questo discorso è particolarmente importante proprio ora, in un momento in cui la politica, nel senso più stretto del termine, ha fondamentalmente deluso ogni aspettativa reale, sicuramente la mia.
L’assemblea che eleggerà il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE), il prossimo 9 aprile, avrà la responsabile morale di non commettere gli stessi errori che hanno portato a questi infimi livelli di rappresentatività. I governi sono interlocutori e non altro.
Carmelo Vaccaro