Il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione per l’embargo totale e immediato su gas, petrolio, gas e combustibile nucleare russo
Votata dagli eurodeputati riuniti giovedì 7 aprile, la risoluzione è passata con una larga maggioranza di 513 voti favorevoli, 22 contrari e 19 astensioni, con questa risoluzione si chiede dunque un “embargo totale e immediato sulle importazioni dalla Russia di petrolio, carbone, combustibile nucleare e gas”. Il voto è stato accolto dall’applauso dei presenti, mentre la presidente del Pe Roberta Metsola, rivolgendosi ai colleghi, ha confermato “questo è un momento significativo, la nostra posizione è chiara”. La risoluzione sarà accompagnata da un’azione volta a continuare ad assicurare la sicurezza dell’approvvigionamento energetico dell’UE “nel caso in cui la Russia adotti provvedimenti intesi a ripristinare l’indipendenza, la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale e ritiri completamente le proprie truppe dal territorio ucraino”. In questo momento, si legge sul comunicato dell’Europarlamento, priorità assoluta è la piena ed efficace attuazione delle sanzioni esistenti in tutta l’UE e da parte degli alleati internazionali dell’UE. Tra le azioni richieste dai deputati ai leader UE, vi è quella di escludere la Russia dal G20 e da altre organizzazioni multilaterali per dare “un segnale importante del fatto che la comunità internazionale non tornerà a lavorare come di consueto con lo Stato aggressore”.
Mentre da un lato gli eurodeputati chiedono “d’intensificare la consegna d’armi all’Ucraina”, dall’altro viene chiesto che le banche russe siano escluse da Swift, di vietare l’ingresso nelle acque territoriali dell’Ue e l’attracco nei porti dell’Ue di qualsiasi nave battente bandiera russa, nonché di vietare il trasporto di merci su strada da e per Russia e Bielorussia.
Altre sanzioni riguardano il sequestro di “tutti i beni appartenenti ai funzionari russi o agli oligarchi associati al regime di Putin, ai loro rappresentanti e prestanome, nonché alle figure legate al regime di Aleksandr Lukashenko in Bielorussia”. Per quanto riguarda la Bielorussia, che è menzionata insieme alla Russia, è chiaro che per gli Eurodeputati dovrebbe ricevere le stesse sanzioni imposte alla Russia.
L’Italia appoggia le nuove sanzioni
Mario Draghi, in occasione della conferenza stampa con il primo ministro dei Paesi Bassi Mark Rutte, si è espresso sulle sanzioni affermando che “l’Italia appoggia con convinzione – le sanzioni decise – siamo pronti a nuovi passi anche sul fronte dell’energia insieme ai nostri partner. L’Ue deve mostrare convinzione e rapidità”, ha detto Draghi. Per quanto riguarda la politica energetica ed economica “servono soluzioni strutturali che limitino il prezzo dell’energia” a tutela di famiglie e imprese, ha dichiarato il premier Mario Draghi. “Gli interventi di politica energetica non possono gravare solo sul bilancio pubblico nazionale, devono essere strutturali. È il momento di agire”, ha aggiunto.
Redazione La Pagina