Anche nello sport, come nella vita, gli opposti si toccano. Perché dietro i successi del giovanissimo Max Verstappen, che quest’anno sta collezionando punti con la pazienza di un ragioniere, troviamo nientemeno che l’alta direzione del 79enne Helmut Marko, gloria automobilistica negli anni Settanta ed oggi consulente sportivo proprio dell’invincibile team di Red Bull.
Ma le cronache del GP di Ungheria, corso domenica, segnalano due altre conferme.
Innanzitutto la rimonta della scuderia di Mercedes che sul podio ha piazzato i suoi Lewis Hamilton e George Russel al secondo e terzo posto.
Invece anche a Budapest la Ferrari non è ancora riuscita ad imporre la sua superiorità tecnica.
Partiti in seconda e terza posizione dietro un incredulo George Russel, alla sua prima pole in carriera, Leclerc e Sainz hanno sofferto per le strategie imposte dal loro team.
La meteo incerta, nell’attesa di un ritorno di pioggia, ha fatto partire quasi tutti i piloti con gomme soft, adatte all’asciutto, ma difficili da portare a temperatura su un asfalto umido e raffreddato dalla pioggia.
Sainz e Leclerc invece partono con pneumatici medi.
Russell, tallonato dai ferraristi, è al comando con gomme morbide, di facile usura, e che cerca di utilizzare sinché possibile, per avvantaggiarsi di preziosi secondi che poi utilizzerà ai box e distanziarsi dagli inseguitori.
A questo punto, tra sostituzioni di gomme e strategie di cronometro le posizioni in pista vengono rivoluzionate dalle esitazioni del team Ferrari.
Partiti con gomme medie, cambiate ai box con eccessiva lentezza, i piloti delle rosse di Maranello perdono posizioni, scontano un calo di potenza del motore, ed infine propongono in mondovisione due eloquenti siparietti.
Al 17° giro Sainz, che pressava Russell per usurarne gli pneumatici e costringerlo ad una sosta, è richiamato ai box, ma si rifiuta di tornare.
Poco dopo, al 41°, Leclerc invece si lamenta con il team per le gomme che gli hanno appena istallato, assolutamente “non competitive”, tanto per riferire in termini diplomatici la opinione del monegasco.
A questo punto gli avversari non si fanno sfuggire l’occasione per portarsi avanti, specie la coppia dei piloti Mercedes e Max Verstappen, che resterà al comando sino al traguardo, seguito da Hamilton e Russell.
Quarto è Sainz di Ferrari; quindi Perez, di Red Bull, che dopo rinnovo di contratto sembra voler fare il gregario.
Sesto è Leclerc, anche in Ungheria sfavorito dalla malasorte.
A nove gare dalla fine del campionato 2022, la Ferrari può ormai dimenticare le sue ambizioni di vittoria.
Lo ricorda la classifica piloti, guidata da Verstappen con 258 punti, seguito da Leclerc a 178, Perez con 173, Russell a 158, Sainz con 156 e Hamilton con 146.
Ancora più eloquente è la graduatoria dei costruttori: Red Bull, capoclassifica con 431 punti, Ferrari ancora seconda a 334, e Mercedes in rimonta a 304 punti.
Le cronache di giornata infine ricordano che Sebastian Vettel di Aston Martin ha annunciato il ritiro a fine stagione per essere sostituito da Fernando Alonso che quindi lascia il team Alpine Renault. Al suo posto la scuderia francese ha ingaggiato lo statunitense Kyle Bush in arrivo dalle competizioni NASCAR; quest’ultima, dopo il Superbowl, è la seconda competizione sportiva più seguita sul continente americano. Novità anche in casa Alfa Romeo F1 Team che dovrebbe cedere la maggioranza delle azioni alla Audi.
In settimana è invece atteso l’annuncio del probabile acquisto da parte di Porsche del 50% della scuderia Red Bull.
Contemporaneamente al GP di Ungheria, si è svolto anche il double-header di Formula E, doppietta di gare disputata sabato e domenica.
Innovativo nella forma e nella sostanza, il 2022 Sabic London E-Prix di Londra si é corso all’ Exhibition Centre London-ExCeL, nell’East End della capitale del Regno Unito, su una pista complicata da una illuminazione artificiale indoor alternata a tratti a cielo aperto.
Nel secondo dei due giorni di gara si è imposto l’italo-brasiliano Lucas Di Grassi, di ROKiT Venturi Racing, seguito dal britannico Jake Dennis del team Avalanche Andretti, ed infine dall’olandese Nyck De Vries di Mercedes EQ. “Vincere per me conta più di ogni cosa” ha commentato il vincitore Lucas Di Grassi: “ringrazio tutti, anche i miei colleghi piloti, non importa se avversari, per essermi vicino in questo momento. Ho mantenuto una perfetta sintonia con il mio team e abbiamo deciso al momento giusto quando attaccare. La mia ROKit é stata perfetta e oggi abbiamo proprio meritato di vincere.”
La classifica generale piloti trova Stoffel VanDoorne, di Mercedes EQ, capofila con 185 punti.
In seconda posizione si è piazzato Mitch Evans di Jaguar TCS Racing a 149, seguito da Edoardo Mortara di ROKiT Venturi Racing con 144 lunghezze.
Anche la graduatoria team conferma la supremazia di Mercedes Formula E team, ormai destinata a vincere il campionato 2022.
Tra due settimane, mentre il circus di Formula 1 sosta in pausa estiva, Formula E invece terminerà il campionato 2022 a Seoul, capitale della Corea del Sud.
di Andreas Grandi
Photo credit: F1 & team media