Il noto giornalista e divulgatore scientifico è morto all’età di 93 anni
È stato con un semplice post che il figlio Alberto ha voluto annunciare la morte del padre: una foto in primo piano e un confidenziale “Buon viaggio papà”. Da quel momento la rete si è scatenata e la notizia è apparsa ovunque: ci ha lasciato Piero Angela. Aveva 93 anni di cui 70 trascorsi come “divulgatore” del sapere, tanto che proprio il termine divulgatore è diventato in queste ore l’epiteto che meglio lo descrive.
Piero Angela, infatti, ha trascorso l’intera carriera non solo dedicandosi allo studio e all’approfondimento di vari temi, soprattutto scientifici (ma anche politici, economici, storici…) con i quali riusciva ad appassionare un gran numero di telespettatori, risultando così un reale “divulgatore” del sapere. Ha affermato Piero Angela che nelle sue trasmissioni ha voluto inserire «elementi di “incontro” col pubblico, dal linguaggio alle “trovate”, dagli esempi alle “battute”, rifiutando quella finta “serietà” tanto cara all’ufficialità italiana in ogni campo. Io penso che la serietà debba essere nei contenuti, non nella forma». È attraverso queste che lui chiama “trovate” che è riuscito a comunicare, a coinvolgere e affascinare diverse generazioni di telespettatori.
Ma Piero Angela non fu un semplice divulgatore, fu uno studioso, un uomo di cultura, impegnato e volenteroso. Si donava col suo sapere agli altri con passione, mai arrogante o con spocchia ma invece elegante ed entusiasta, impiegava un linguaggio semplice su temi complessi rendendo comprensibile tutto ciò di cui trattava. Rispettava il passato e la storia ma guardava al futuro, per questo è stato e sarà un uomo di tutti i tempi. Le trasmissioni da lui condotte e ideate hanno avuto così successo, ampi consensi e largo seguito che la sua figura di “divulgatore” scientifico ha davvero attratto tutti, perfino gli autori del noto settimanale Topolino che a lui hanno dedicato un personaggio, il giornalista televisivo Piero Papera che conduce la trasmissione “Super Quack” (sul numero uscito il 13 agosto del 2002), per citare una nota simpatica della sua carriera costellata di riconoscimenti, lauree honoris causa (dodici!), premi e onorificenze per il suo operato.
Si potrebbero dire tante cose di Piero Angela e ringraziarlo per il lavoro che ha svolto in questo suo lungo viaggio, ma come sempre lui riesce a dire tutto il necessario in maniera semplice ed efficace, per questo è bene concludere con il messaggio di congedo che Piero Angela stesso ha voluto rivolgere ai suoi telespettatori e apparso sui canali social del suo programma SuperQuark: “Cari amici, mi spiace non essere più con voi dopo 70 anni assieme. Ma anche la natura ha i suoi ritmi. Sono stati anni per me molto stimolanti che mi hanno portato a conoscere il mondo e la natura umana. Soprattutto ho avuto la fortuna di conoscere gente che mi ha aiutato a realizzare quello che ogni uomo vorrebbe scoprire. Grazie alla scienza e a un metodo che permette di affrontare i problemi in modo razionale ma al tempo stesso umano. Malgrado una lunga malattia sono riuscito a portare a termine tutte le mie trasmissioni e i miei progetti (persino una piccola soddisfazione: un disco di jazz al pianoforte…). Ma anche, sedici puntate dedicate alla scuola sui problemi dell’ambiente e dell’energia. È stata un’avventura straordinaria, vissuta intensamente e resa possibile grazie alla collaborazione di un grande gruppo di autori, collaboratori, tecnici e scienziati. A mia volta, ho cercato di raccontare quello che ho imparato. Carissimi tutti, penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese. Un grande abbraccio”.
La camera ardente per l’ultimo saluto al giornalista e divulgatore sarà allestita il 16 agosto, dalle 11.30, in Campidoglio, a seguire è stata scelta una cerimonia laica.
Redazione La Pagina