Lo scorso 21 e 22 ottobre si è svolta a Zurigo la VI edizione del Forum per il dialogo tra la Svizzera e l’Italia presso la Pädagogische hochschule. L’iniziativa è stata promossa dalle rispettive ambasciate dei due Paesi.
L’appuntamento biennale tende a rafforzare i legami già profondi tra i due Paesi, nei differenti ambiti ad alto livello: politici, economici, finanziari, culturali e transfrontalieri. Inoltre, ha come scopo principale di concentrarsi sui fattori comuni tra Svizzera e Italia, come la lingua, che possano potenziare il veicolo di scambio politico-culturale tra i due Paesi.
Il Forum è stato promosso dall’Ambasciata d’Italia in Svizzera: S. Ecc. Silvio Mignano; dall’Ambasciata di Svizzera in Italia: S. Ecc. Monika Schmutz Kirgöz; da Limes, dal Centro studi Avenir Suisse, dall’Ispi (Istituto per gli studi di politica internazionale), con il sostegno della Città di Zurigo, del Canton Zurigo e con il patrocinio del Dipartimento Federale Affari Esteri svizzero e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI).
Per l’occasione, S. Ecc. S. Mignano ha invitato i rappresentanti eletti in Svizzera e il neo-eletto deputato del PD nella Circoscrizione Europa, l’On. Ricciardi. Quest’ultimo, impegnato come storico dell’emigrazione italiana in una delle quattro commissioni di lavoro.
Anche se l’inaugurazione del Forum si è avvenuta in un giorno lavorativo, la rappresentanza eletta dei Com.It.Es. e del CGIE ha risposto con una folta rappresentanza di presidenti e di consiglieri. Per la Circoscrizione Consolare di Ginevra, oltre Al Console Generale, Tomaso Marchegiani, erano presenti lo scrivente e Cosimo Petruzzi per il Com.It.Es. di Ginevra e Natale Catanese e Paolo Frattolillo per il Com.It.Es. VD e VS. Grazia Tredanari per l’ITAL-UIL Svizzera.
Dopo le allocuzioni dei rispettivi ambasciatori, che hanno aperto i lavori del Forum, si sono susseguiti gli interventi di Marco Solari, Presidente del Locarno Film Festival e Co-fondatore del Forum di dialogo; Filippo Leutenegger, Consigliere Amministrativo della Città di Zurigo, responsabile del Dipartimento per l’Educazione e dello Sport; la Consigliera di Stato del Canton Zurigo, Dr. Silvia Steiner, responsabile del Dipartimento per l’Educazione. Si è poi continuato con i messaggi del Presidente della Confederazione svizzera, Ignazio Cassis e del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella.
Tra gli interventi c’è stato anche quello di Lucio Caracciolo, direttore di Limes e co-fondatore del Forum del dialogo, a cui sono seguite sessioni di lavoro dei gruppi paralleli a porte chiuse.
Prima del conferimento del Premio per il federalismo della Fondazione, consegnato dalla Presidente Florence Nater al Presidente del Forum per l’italiano in Svizzera Manuele Bertoli, è intervenuto il Presidente del Locarno Film Festival e co-fondatore del Forum per il dialogo: Marco Solari.
Una dettagliata presentazione dell’EXPO 2030 a Roma da parte del Ministro Plenipotenziario Andrea Orizio del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale (MAECI), ha preceduto gli interventi di Peter Grünenfelder, Direttore Avenir Suisse; di Giampiero Massolo, Presidente ISPI in collegamento; di Lucio Caracciolo, Direttore, Limes e Co-fondatore del Forum per il dialogo.
Prima dell’inizio dei lavori delle quattro commissioni, siamo riusciti a raggiungere alcuni protagonisti del Forum e porre qualche domanda. Agli ambasciatori abbiamo proposto due domande:
Eccellenza, quali finalità ha questo Forum per i rapporti e le iniziative italo-svizzere?
Ecc. M. Schmutz Kirgöz: Come è stato detto durante la cerimonia di apertura, le nostre relazioni sono solide e sono ottime.
Il Forum per il Dialogo tra la Svizzera e l’Italia è una piattaforma creata addizionalmente a quelle ufficiali già esistenti, per consentire alla società civile di incontrarsi. Dove specialisti, intellettuali, persone di diversi ambiti discutono insieme su varie tematiche per approfondirle.
Ecc. S. Mignano: Il Forum intende fin dalla sua prima edizione invitare i protagonisti della società svizzera e italiana – intellettuali, imprenditori, operatori sociali – a riflettere e confrontarsi sui temi più importanti nei rapporti tra i due Paesi, elaborando proposte e linee di pensiero che vengono poi trasmesse, attraverso le due Ambasciate, alle rispettive Istituzioni.
Intravede piste d’azioni concrete derivanti da questa edizione del Forum? Quali sono?
Ecc. M. Schmutz Kirgöz: Assolutamente, me lo auguro. In questo momento, ben quattro gruppi sono riuniti e stanno lavorando per produrre documenti di approfondimento e raccomandazioni che saranno poi consegnati ai due Ministeri degli Affari Esteri.
Ecc. S. Mignano: Come detto, le indicazioni vengono elaborate dai partecipanti ai gruppi di lavoro e non dalle Istituzioni. Sono certo che nei diversi ambiti toccati quest’anno: finanza, emigrazione, salute, ricerca scientifica, emergeranno suggerimenti e proposte di altissimo profilo.
On. Toni Ricciardi, la cosa che più mi ha stupito in questo Forum è il riconoscimento del ruolo primario nella costruzione di questo Paese. Cosa pensa di questo riconoscimento?
In realtà, sono qui in veste di storico per discutere dei rapporti fra la Svizzera e l’Italia e del contributo che la comunità italiana ha dato negli ultimi due secoli a questo Paese. Non esisterebbe la Svizzera così com’è oggi, senza la massiccia presenza degli Italiani. Oggi, ad esempio, non esisterebbe l’effervescenza economica qua a Zurigo, se non ci fossero state tante centinaia di Italiani a caratterizzare la storia sociale, economica e civile di questo Paese.
La folta comunità in Svizzera, di circa 650’000 persone, quanto influisce sui temi dibattuti in questo interessante evento bilaterale?
È necessario capire cosa è stata l’emigrazione di ieri e cosa è la mobilità di oggi. Oggi, la Svizzera continua ad essere una delle mete preferite della nuova emigrazione. Nell’ultimo decennio sono riprese le partenze e la mobilità circolare tra i due Paesi e non solo dei cosiddetti cervelli, come se il cervello ce l’avesse solo chi ha una laurea! In realtà, continuano ad arrivare ragazzi e ragazze che son tornati a far lavori umili come negli anni ’60 o ’70 e questo la dice lunga sulla capacità di attrarre di questo Paese e l’incapacità dell’Italia a trattenerli o a farli rientrare.
Michele Schiavone, Segretario del CGIE, quale importanza ha il Forum per gli Italiani in Svizzera?
Questo Forum è un appuntamento importante come gli stessi relatori hanno sottolineato e segna il riconoscimento dei rapporti bilaterali fra i due Paesi. Il riconoscimento del significativo contributo che la società civile italiana ha dato a questo Paese, lo sintetizza benissimo la massima dello scrittore Max Frisch: “Cercavamo braccia, sono arrivati uomini”. È stato quindi riconosciuto il ruolo dei nostri emigranti nella crescita di questo Paese in molti ambiti.
Il Presidente dell’ISPI, Giampiero Massolo, ha parlato della continuità dei rapporti fra i due Paesi e di come tali rapporti di vicinanza, visti i numerosi contatti fra la società civile e la mescolanza fra le culture, devono trasformarsi in “comunanza” ed essere un esempio da riportare nella rappresentanza europea.
Ingegnere Domenico Ciampi, Lei fa parte di una delle quattro commissioni di questo Forum che riguarda l’energia e il clima. Come vede l’evoluzione dei rapporti italo-svizzeri in questo settore?
Partecipo per la seconda volta al Forum per la Cooperazione bilaterale fra l’Italia e la Svizzera e farò parte della Commissione Clima ed Energia. Come membro della SAIS, l’Associazione degli Accademici Italiani in Svizzera, sono sicuro che in questi lavori saranno concordate le collaborazioni fra le Università e le industrie italiane e svizzere.
Personalmente, sono convinto che il Nucleare di 4° generazione risolverà non solo il problema delle scorie esistenti, ma darà la possibilità ad ogni Paese di generare energia sufficiente ai propri bisogni. Del resto, il nucleare, in percentuale, ha avuto molti meno incidenti e vittime delle altre tecnologie.
Sicuramente, nell’immediato le tecnologie rinnovabili come il fotovoltaico, l’idroelettrico, l’eolico potranno alleviare di molto le problematiche, ma nel medio termine la soluzione è nel nucleare pulito di quarta generazione.
Purtroppo, attualmente l’Italia e la Svizzera non sono molto favorevoli nell’accoglienza di queste tecnologie, ma sono sicuro che nel breve molte prevenzioni cadranno e che si creeranno anche interessanti opportunità di lavoro.
Giangi Cretti, Membro del CGIE:
Tra le tante attività, Giangi Cretti è anche membro del Forum per l’Italiano in Svizzera. Qui si parla tanto di Lingua Italiana. La premiazione da parte della Fondazione CH al Forum per l’Italiano in Svizzera lascia presagire un maggior sostegno e attenzione alla promozione della Lingua Italiana in Svizzera. I corsi di Lingua Italiana potrebbero trarne vantaggio?
Non direttamente, nel senso che il Forum per l’Italiano in Svizzera si occupa in modo specifico di promuove l’insegnamento della lingua italiana nelle scuole svizzere. Ovviamente, indirettamente c’è interesse verso i corsi di lingua e cultura italiana, poiché sono visti come un’ulteriore promozione della lingua italiana e si auspica che il funzionamento dei corsi sia garantito anche in futuro.
In questo Forum, incluso nella XXII Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, sono state affrontate le quattro tematiche programmate: fintech e finanza sostenibile; la salute come ambito di azione comune dopo la pandemia; migrazioni tra vecchie sfide e nuove incognite; sfida climatica e questione energetica. I lavori si sono conclusi il 22 ottobre con una sessione aperta al pubblico per la presentazione dei risultati raggiunti.
di Carmelo Vaccaro