In collaborazione con il Consolato Generale d’Italia a Ginevra e con la Fondazione Margherita, il Comitato degli Italiani all’Estero (Com.It.Es.), ha realizzato un altro “sold out” organizzando la sua prima edizione de “La voce delle Donne”, in occasione della Giornata Internazionale delle Donne, al Ristorante Molino di Place Molard.
Lo scorso 8 marzo, la presidente Ilaria Di Resta, insieme alle responsabili della Commissione Cultura, Laura Facini, della Commissione Pari Opportunità, Chiara Ciminelli, con l’appoggio della Commissione Comunicazione, Barbara Sartore e Riccardo Galardi, hanno messo in piedi un evento di alto spessore socio culturale. Presenti anche altri membri del Com.It.Es.
“Dialogo sulla situazione delle donne in Italia” è stato il tema principale, molto delicato, che ha visto un’interessante intervista in video conferenza della giornalista Sabrina Pisu alla psicologa e criminologa Cristina Brasi.
L’evento è stato anche l’occasione per il Com.It.Es., tramite Chiara Ciminelli, di presentare e lanciare un innovativo progetto “Ginevra è donna”: una raccolta di storie personali e al femminile di donne del cantone di Ginevra, allo scopo di supportare e ispirare altre donne a superare difficoltà o semplicemente a sentirsi parte di una grande comunità. Alcune storie sono già state raccolte prima del lancio ufficiale e sono state presentate e proiettate durante la serata. L’obiettivo è di raggiungere almeno 100 storie nell’arco del 2023, che saranno pubblicate anche sui canali social del Com.It.Es. Saranno inoltre organizzati ulteriori eventi e podcast in cui le donne che avranno deciso di raccontarsi saranno le protagoniste.
A fare da cornice alla serata, delle belle opere d’arte, apprezzate ed elogiate dai molti presenti, dell’artista Annalisa Caricato, presente all’evento.
Oggi più che mai è importante lottare per la parità dei diritti tra uomo e donna. Al dir il vero, in questi ultimi anni, sono stati fatti grandi passi avanti, ma non abbastanza. Il nostro pensiero va alle donne e bambine in Afganistan ed altri paesi dove la donna rischia di morire per una ciocca di capelli al vento oppure per difendere la propria dignità.
La data dell’8 marzo celebra i progressi ottenuti da tante donne in tutto il mondo, in ambito economico, politico e culturale. Un riconoscimento basato su dei principi universali che prescindono da divisioni, siano esse etniche, linguistiche, culturali, economiche o politiche.
Eventi storici
“La Giornata internazionale della donna si ispira alle attività dei movimenti dei lavoratori agli inizi del XX secolo in Nord America e in Europa. La prima giornata internazionale delle donne è stata celebrata dagli Stati Uniti il 28 febbraio del 1909. Il Partito socialista americano, in seguito, scelse questa giornata in onore dello sciopero dei lavoratori del settore vestiario durante il quale le donne protestarono per le condizioni lavorative dell’epoca. Le Nazioni Unite, la cui Carta rappresenta il primo statuto internazionale che nel 1945 ha affermato il principio di uguaglianza tra i generi, hanno designato (a partire dal 1975) l’8 marzo come giornata internazionale della donna.
Le Nazioni Unite hanno sviluppato strategie internazionali, obiettivi e progetti per migliorare lo stato delle donne nel mondo creando un’eredità preziosa. Esempi di tali traguardi sono la Dichiarazione di Pechino, la piattaforma d’azione e la Convenzione per l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei confronti della donna (CEDAW). Inoltre nel 2010, L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha fondato UN Women, ovvero l’organismo delle Nazioni Unite che ha come obiettivo l’uguaglianza di genere e l’empowerment delle donne. La nascita di UN Women rappresenta un passo storico verso il raggiungimento degli obiettivi dell’ONU per la parità di genere e l’affermazione delle donne nella società.”
di Carmelo Vaccaro