Se invece del noto e temuto PIL – Prodotto Interno Lordo – il benessere di una Nazione si calcolasse con la FIL, ovvero la Felicità Interna Lorda? Può sembrare un concetto un po’ singolare, bizzarro anche, eppure c’è un piccolo stato dell’Asia, il Bhutan, che ha preso sul serio la felicità del popolo come espressione del proprio benessere. È il FIL che definisce i criteri per uno standard di vita elevato per la popolazione che in Bhutan non è calcolato in termini economici e di produzione, come invece accade con il PIL.
Il benessere della popolazione è importante, il concetto di felicità pure ed è considerato un bene necessario per l’umanità, tanto che è stata istituita la Giornata internazionale della felicità nella data di oggi 20 marzo. Stabilita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, viene celebrata la prima volta a partire dal 2013, quindi quest’anno si celebrano i primi 10 anni della Giornata della felicità.
Sulla definizione ufficiale di questa Giornata si legge che lo scopo della ricorrenza “è quello di porre l’attenzione sulla rilevanza della felicità e del benessere come aspirazioni universali delle vite degli esseri umani di tutto il mondo e sull’importanza del loro riconoscimento negli obiettivi di politica pubblica”.
Secondo il Rapporto Mondiale sulla Felicità dell’Onu, il Paese più felice al mondo è la Finlandia, e se la Svizzera si piazza in un ottimo quinto posto, per trovare l’Italia dobbiamo scorrere la classifica fino al quarantasettesimo posto!
Non a caso, l’Italia è in questo momento alle prese con un caldo tema che ne intacca la felicità e che riguarda proprio l’impossibilità per gli italiani di vedersi riconosciuti dalla politica pubblica alcuni dei diritti duramente conquistati in precedenza. Se a questo aggiungiamo un dato importantissimo che rivela Ipsos in uno studio recente, ovvero che al primo posto dei 30 aspetti della vita che costituiscono la felicità dell’uomo vi “famiglia e figli”, si capisce la grande importanza della manifestazione di Milano del fine settimana appena trascorso.
È stato, infatti, un weekend di manifestazioni per il popolo italiano, per le famiglie cosiddette “arcobaleno”, per i genitori omosessuali, che si sono visti privati del diritto di riconoscere i propri figli. Dal 2018, infatti, a Milano, queste stesse famiglie avevano la possibilità di trascrivere il certificato di nascita estero in Comune, sulla base di una ordinanza sindacale del primo cittadino Beppe Sala. Questo finché una circolare della Prefettura di Milano, su sollecitazione di una direttiva del Viminale, e che fa riferimento alla sentenza della Cassazione del dicembre 2022, ha portato alla richiesta di interrompere il riconoscimento dei figli di coppie omogenitoriali. Ancora prima, il 14 marzo, la Commissione politica europea del Senato boccia la proposta del regolamento del riconoscimento dei diritti dei figli omosessuali. C’è mancanza di uguaglianza, c’è mancanza di diritti, soprattutto dei diritti dei più piccoli, c’è carenza di ricchezza dei rapporti sociali e umani, c’è soprattutto l’assenza di rispetto per l’aspirazione delle vite degli uomini, ovvero uno dei punti fondamentali che determina la felicità dell’individuo. E questo non è che un esempio lampante del malessere e dell’infelicità di gran parte della popolazione, visto la ribellione popolare che ha provocato questo fine settimana a Milano. La politica italiana sembra considerare davvero poco la felicità e il benessere del proprio popolo, sarà anche per questo che l’Italia non è tra i Paesi più felici del mondo.
Tornando alla domanda iniziale, se invece del PIL il benessere di una Nazione si calcolasse con la Felicità Interna Lorda, visto gli ultimi eventi, neanche in questo caso l’Italia sembra essere messa tanto bene!
Redazione La Pagina