A calamitare l’attenzione dei 450’000 spettatori presenti questo fine settimana al Circuito Albert Park di Melbourne per il Rolex Grand Prix di Australia 2023 sono stati gli incidenti.
Scontata la vittoria finale di un terzetto di campioni del mondo: Max Verstappen, solito primo arrivato; Lewis Hamilton, benvenuto secondo; e Fernando Alonso, terzo, assecondando la legge delle probabilità che quest’anno lo prevede salire piu’ volte sul podio.
Ed ora diamo spazio ai veri protagonisti della cronaca di giornata: tre incidenti, dicasi tre. Iniziamo dal prologo che ha costretto al ritiro Charles Leclerc di Ferrari, sinora campione di sfortuna. A soli tre giri dalla partenza il monegasco della Ferrari è stato protagonista di un testacoda che lo ha portato fuori pista e fuori gara dopo una collisione con Lance Stroll di Aston Martin, che tuttavia è riuscito a proseguire.
Il giovane ferrarista abbandona Melbourne ancora a mani vuote: “siamo alla terza gara ed abbiamo guadagnato pochi punti: dobbiamo impegnarci”, ha diplomaticamente commentato Leclerc tornato ai box.
Agli amanti dell’elettronica segnaliamo che a Melbourne è andato fuori uso il sistema GPS che consente ai commissari di gara di seguire in tempo reale tutte le vetture in pista.
Forse un presagio delle difficoltà che poi sono seguite ed hanno complicato la gara.
Veniamo al primo incidente, verificatosi all’ottavo dei 58 giri previsti dal regolamento.
Protagonista è stato Alexander Albon di Williams Mercedes: schiantatosi contro le barriere a bordo pista, ha obbligato i commissari di gara a rallentare la corsa con la safety car, la vettura subito inviata dalla direzione di gara per obbligare i piloti a mantenere le posizioni acquisite ed astenersi da nuovi sorpassi.
Proseguiamo: incidente numero due.
A soli quattro giri dal termine, la Haas-Ferrari del finlandese Magnussen perde la ruota posteriore destra dopo una collisione con il muretto a bordo pista.
Conseguenza: altro intervento della safety car, tutti i conducenti sono avvisati del pericolo sventolando la bandiera rossa, che equivale al corrispondente semaforo rosso per noi automobilisti, e gara questa volta sospesa, mentre le posizioni in pista avevano ormai aveva già delineato il loro prevedibile esito finale, con il solito Verstappen davanti a tutti, inseguito dalla Mercedes di Hamilton e dalla Aston Martin di Alonso.
Ma era destino che le sorprese non fossero terminate.
Incidente numero tre. Al giro numero 56, ben quattro piloti sono usciti di pista: le due Alpine Renault di Ocon e Gasly, e la coppia di Aston Martin guidate da Alonso e Lance Stroll. Sgomberata l’asfalto dai detriti la gara è ripresa, concedendo alle monoposto del gruppo di testa di scatenare i motori ma ormai solo per gli ultimi chilometri prima del traguardo: per la precisione, 10 inutili chilometri sul totale dei 306 previsti per l’intera gara.
Il risultato lo conosciamo: Verstappen, Hamilton e Alonso, primo, secondo e terzo. Delusione per l’altro ferrarista, Carlos Sainz, piazzatosi in quarta posizione ma penalizzato di 5 secondi per un contatto con Alonso. Lo spagnolo si è quindi trovato retrocesso all’ultimo, dodicesimo rango, e dunque escluso dalla rosa dei primi dieci qualificati che ricevono punti.
A beneficiarne, il cinese Zhou Guanyu, piazzatosi in nona posizione, che in tal modo si è guadagnato due punti con la sua Alfa Romeo; undicesimo invece il compagno di squadra Valtteri Bottas.
Per dovere di cronaca, oltre a riportare gli incidenti registrati, segnaliamo anche quelli evitati. Perché a fine corsa alcuni spettatori sono riusciti ad entrare in pista prima del termine della gara, ed ora sono attese penalità a carico degli organizzatori australiani.
“In alcuni momenti è stato veramente difficile capire costa stava succedendo”, ha ironicamente osservato Alonso a fine gara.
Del medesimo tenore anche il commento del veterano Lewis Hamilton, che a Melbourne ha registrato il 192° podio nella sua carriera di pilota in Formula 1: “è stata una gara pazza; ma noi di Mercedes continueremo la nostra lotta contro lo strapotere delle Red Bull”.
Prevedibilmente flemmatico anche il giovane Max Verstappen, primo classificato, che con l’odierno primato nel Grand Prix di Australia ha conquistato anche il suo 37° podio nella massima categoria automobilistica: “con queste partenze e ripartenze”, ha ricordato il campionissimo olandese, “possiamo dire che a Melbourne é veramente successo di tutto”.
Veniamo alla classifica piloti.
Al termine della gara, il campionato iridato 2023 è capitanato, come da previsioni, da Max Verstappen con 69 punti, seguito dal compagno Sergio Perez a 54.
Seguono Fernando Alonso di Aston Martin a 45, Lewis Hamilton di Mercedes a 38, il ferrarista Carlos Sainz e Lance Stroll di Aston Martin entrambi a 20 punti.
Avanti veloce: il monegasco Leclerc invece è 10° con appena sei punti, mentre Valtteri Bottas di Alfa Romeo è 11° con 4.
La graduatoria mondiale costruttori è invece guidata da Red Bull, con 123 lunghezze.
Seconda è Aston Martin con 65.
Terza Mercedes con 56.
Quarta la Ferrari con 26 punti, e tanta vogli di guadagnarne ancora.
Dopo le festività di Pasqua, il campionato riprende in Asia, a fine mese: il 30 aprile, con il Grand Prix dell’Azerbaijan.
di Andreas Grandi
Immagini: F1, sponsors, team media