Questa è la novità nella proposta della nuova direttiva europea in materia di Iva nell’era digitale. Ancora una volta una direttiva mirata a dissuadere il risparmiatore ad investire nel mattone, indirizzando l’investimento al risparmio verso tutti quei prodotti che le banche propongono che non sono altro che carta straccia, investimenti che non incrementano l’economia reale, ma che mettono al sicuro le banche da rischi ed eventuali perdite. È una certezza, la banca, sia che il cliente che investe ci perda o ci guadagni, non rischia nulla, ma avrà sempre la sua commissione sull’operazione. Un vero e proprio attacco al diritto di proprietà, come affermato da Confedilizia, evidenziando tutti i limiti del provvedimento al ministero dell’economia e delle finanze, in un documento depositato nell’ambito della procedura di consultazione l’aprile scorso. In base alla nuova direttiva europea qualsiasi affitto breve effettuato tramite una piattaforma web, sarebbe assoggettato ad Iva. Di fatto la locazione di alloggi a breve termine verrebbe assoggettata a quella del settore alberghiero. Il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa, ha così dichiarato: “Ormai certe pressioni corporative conducono persino allo stravolgimento dei principi fondamentali del diritto tributario. Assoggettare a Iva gli affitti tra privati non ha alcun senso se non quello di favorire, per effetto dell’aumento dell’onerosità della locazione breve, chi da questo modo di esercizio del diritto di proprietà si sente infastidito. Chiediamo al governo di operare affinché la parte sugli affitti sia espunta dal testo della proposta di direttiva”.
Dr. Paolo Gasparini