Uno sguardo al recente passato
Dopo due anni di pandemia, 2020-2021, che ci hanno molto preoccupato e costretti a rinunciare ad una vita sociale accettabile, l’anno scorso, grazie agli attesi vaccini, la situazione sanitaria è ritornata normale. Ciò ha fatto riprendere nel 2022 le attività sociali; per comodità elencherò quanto e dove come Circolo ACLI siamo stati presenti:
- “Docupass”; su iniziativa della Pro Senectute e con la collaborazione della città, si è tenuta il 4 ottobre questa interessante serata informativa, in lingua italiana, sulle direttive del paziente fino al testamento. Insieme alla Colonia Libera e la Missione Cattolica abbiamo organizzato un apprezzato rinfresco-spuntino.
- “Diventare anziani a Uster”; la manifestazione, promossa dalla città, si è tenuta il 29 ottobre. Insieme alla Colonia Libera abbiamo partecipato con uno stand in lingua italiana. La presenza italofona è stata però molto deludente.
- “Festa della solidarietà”; si è tenuta il 30 ottobre a Dübendorf, in collaborazione con la Missione Cattolica e diverse associazioni italiane dell’Oberland-Glattal. È stato un successo di gradimento e di partecipazione.
- “Patrozinium”; organizzato dalla Parrocchia Cattolica di Uster, ci ha visti responsabili, in questa “festa dei popoli”, dello stand culinario degli italiani; erano presenti con loro stands altre sei nazionalità.
Dopo un “parto lungo”, è nato a dicembre lo “Sportello Sociale” che, in collaborazione con il Patronato ACLI di Zurigo, cerca di dare delle risposte alla collettività italofona su richieste riguardanti tematiche riferite all’Italia e alla Svizzera. L’ufficio è aperto il 1° e 3° martedì del mese dalle ore 14.00-16.30, proprio nella saletta n.3.
Quest’anno, come Presidente sono stato presente alle Assemblee Generali dell’AVIS, della Colonia Libera e dell’Associazione Pugliese. Un segnale di reciproca stima e di ripresa delle attività, per ascoltare le loro idee e poter in futuro, affrontare insieme, alcune tematiche che ci toccano, come il difficile rapporto con il Consolato Italiano di Zurigo, il mantenimento e l’allargamento della partecipazione ai Corsi di Lingua e Cultura italiana. Da non dimenticare che sono stati una conquista storica dell’emigrazione italiana organizzata, riconosciuti ufficialmente anche dalle autorità svizzere, tanto che il voto viene riportato nella pagella scolastica. Oggi, più di ieri, li definirei un modo pratico e intelligente di trasmetter ai più piccoli l’amore per la lingua italiana. Essendo anche una lingua nazionale, ai miei figli è servita nel mondo lavorativo.
Come sapete, nell’organizzazione della festa del 1° Maggio, il Circolo ACLI è rimasto da solo a rappresentare la collettività italofona dell’intero Alto Zurighese. Nonostante i pochi partecipanti di origine italiana, con 250 persone intervenute è stato un successo.
Nonostante il difficile periodo trascorso, come Circolo possiamo però ritenerci soddisfatti per il fatto che le nostre socie e soci hanno continuato a tesserarsi ed il numero è rimasto stazionario intorno alle 40 iscrizioni. Non possiamo tralasciare il problema comune a quasi tutte le associazioni italiane e svizzere: la mancanza di rinnovamento dei Direttivi, a parte qui a Uster dell’Associazione Pugliese; questa “difficoltà” metterà a repentaglio le attività future del nostro stesso Circolo ACLI, che come membri apparteniamo alla terza età; diciamolo pure: pensionati di lungo corso. Pertanto, se qualcuna o qualcuno vorrà dare una mano sarà la benvenuta o il benvenuto!
Quest’anno, a causa delle aumentate spese, al mancato apporto finanziario della Chiesa svizzera e alla grossa diminuzione (se non totale) del contributo della città, difficilmente potremo mettere in cantiere “Un Pomeriggio a Teatro”. Ma come si dice, si spera, poichè le vie del Signore sono infinite! Quest’anno, per qualche intoppo a noi sconosciuto, il tesseramento è partito in ritardo, poichè le tessere sono arrivate appena il 3 di maggio!
Prospettive future
Si è consapevoli che un’associazione, per poter esistere, debba avere delle socie e dei soci che ne possano sostenere le attività e siano presenti in momenti particolari come l’Assemblea Generale, per condividerne anche la vita pratica. Se così non fosse, si correrebbe il rischio di fare delle associazioni personali che, per quanto benevoli, hanno poco da spartire con il sostantivo democratico.
Si continua a guardare all’Italia ancora con attenzione per quanto vi succede. Alle ultime elezioni politiche, in Svizzera è stato eletto alla Camera dei deputati Toni Ricciardi di Ginevra, cresciuto però a Zugo, nella lista del PD. Si spera, come sta facendo, che continui a far presente al Bel Paese le difficoltà delle comunità italiane all’estero. Tra queste, l’accesso dei nostri anziani ai servizi consolari; servizi diventati una vera via Crucis poiché il tutto passa tramite internet e su personale prenotazione. Che dire della figura del Corrispondente Consolare, spogliata ormai di quasi tutte le sue prerogative, che non riesce a essere da tramite tra il cittadino e il consolato.
Parlando della Svizzera, come non ritornare alla mancata partecipazione degli italiani alla festa del 1°Maggio di quest’anno a Uster, quando fino agli anni 2000, come ricorderà chi ha oggi i capelli bianchi, era la componente quasi maggioritaria. Oggi, molti di noi sono doppi cittadini e partecipano anche alla vita politica di questo Paese, diventato una seconda Patria; Paese in cui si sta in fin dei conti bene! Voglio far presente che alcuni si candidano sia a livello locale che nazionale, come Pascal Bassu di Wetzikon nella lista del PS. L’attuale tenore di vita dell’intera collettività italofona, e direi anche svizzera, è da ricondurre anche alle centinaia di migliaia di nostri connazionali che hanno dato tanto in termine di lavoro; uomini e donne, seppure con poca scuola, che fecero molti sacrifici per dare a noi e alle future generazioni un futuro migliore. Grazie! Oggi, molti di loro non ci sono più, molti sono tornati in Italia ma tanti sono rimasti qui per stare vicini ai figli e nipoti. Parecchi si trovano nelle case per anziani e perfino molto malati. Cerchiamo di non dimenticarli e di non lasciarli soli. Con questa esortazione chiudo il mio intervento. Grazie!
Relazione del Presidente
Salvatore Dugo