La settimana si apre con un nuovo allerta rosso per la regione più martoriata di questa ultima alluvione che si è abbattuta sull’Italia, non per la situazione meteo, ma soprattutto per le conseguenza, quindi frane e allagamenti che non si arrestano. Nel frattempo gli interventi per ripulire i luoghi disastrati e per rimettere in piedi l’intera l’Emilia Romagna continuano ininterrottamente.
Tra le cose più belle – se qualcosa di “bello” possiamo trovare in una tragedia simile – c’è la solidarietà e l’intervento tempestivo di tutti quanti: nessuno si è tirato indietro, nell’immediatezza dei soccorsi e nella solidarietà, la gente si è impegnata imperterrita a spalare fango e ad aiutare come meglio è stato possibile. La cosa più vergognosa di questa vicenda è la presenza degli sciacalli. In modo particolare sono stati arrestati un uomo e una donna che si sono offerti di aiutare una coppia di anziani per rimuovere il fango che aveva invaso la loro casa, ma sono stati invece beccati a derubare ben 6 mila euro ai mal capitati.
Tra le cose che ci fanno scappare un sorriso ci sono certamente le immagini di tutti i romagnoli che nel pieno dell’emergenza mostrano la loro forza d’animo e quella tempra che li ha sempre contraddistinto. Sono diventati virali i video della gente nel bel mezzo delle situazioni più disparate che, nel fango e con l’acqua alle ginocchia, trovano ugualmente lo spirito e lo spunto per sorridere e farci sorride, per intonare “Romagna mia” in coro che in questo momento è più sentito e condiviso del solito.
Quello che c’è da rilevare è stata la presenza di Giorgia Meloni, impegnata proprio in questi giorni al G7 in Giappone, ha scelto di tornare per stare vicino alla sua gente. Forse memore dell’errore di Cutro dove si è avvertita pesantemente la sua assenza – o forse a Cutro semplicemente non si trattava della sua gente – ha espresso agli altri leader del G7 il suo bisogno di “tornare in Italia per vedere quel che accade in Emilia, la mia coscienza me lo impone”, ha spiegato la Premier.
Meloni infatti è presente sul campo, con gli stivali infangati visita i luoghi colpiti, parla con la gente, visita le case, ha parole di incoraggiamento per i presenti, abbraccia ed elogia i volontari. “Chiaramente – ha specificato Meloni – dovremo stanziare le risorse per l’emergenza, per quelle della ricostruzione dobbiamo aspettare di capire di più parlando con le persone. Preghiamo che questo disastro si fermi. Perché altrimenti è difficile. Poi le risorse le troviamo come le abbiamo sempre trovate”. Un bell’incontro anche con Stefano Bonaccini, il presidente dell’Emilia Romagna, per fare il punto della situazione e rassicura la popolazione colpita: “il Governo c’è e ci sono anche gli altri livelli istituzionali. Bisogna lavorare giorno per giorno ma ci siamo. Non è il momento delle passerelle, sono commossa”, che è tutto quello che in questo momento doveva fare e poteva dire. È proprio una reale e salda alleanza tra il popolo e lo Stato che potrà favorire l’uscita dall’emergenza e Meloni questa volta è presente nel disastro e in mezzo al fango, dove spera di seppellire gli errori del passato, le assenze che hanno pesato sul suo Governo: sa benissimo che la rinascita dell’Emilia Romagna da questa emergenza è in questo momento il più importante banco di prova per il suo Governo.
Redazione La Pagina