Lui, l’altro e loro. Lui, Max Verstappen, sul Lusail International Circuit, nella periferia settentrionale della capitale Doha, con il Grand Prix del Qatar di Formula 1 si è laureato campione del mondo nella categoria piloti per la terza stagione consecutiva.
Anche se, ad essere precisi, il giovane capoclassifica olandese lascia gli emirati con tre riconoscimenti ottenuti nella medesima sessione di gara. Perché la vittoria di categoria è stata preceduta da una altra vittoria, quella nella sprint race, la sessione di pre-qualifica, che oltre ad assegnare le posizioni sulla linea di partenza, la starting grid, assegna anche punti per il campionato piloti: ed è proprio in questa fase preliminare che Max Verstappen ha raggiunto la vittoria matematica nella stagione iridata in corso.
A questo punto, facile prevederlo, il capoclassifica olandese ha acceso il motore e ha iniziato in pole position la gara ufficiale che, iniziata da campione del mondo, per lui non solo si è tradotta in una semplice formalità ma addirittura lo ha visto al comando dal primo all’ultimo giro.
Ma veniamo all’ altro: Sergio Perez, suo compagno di squadra, l’ombra del campionissimo, e forse proprio per questo snobbato dai meccanici del team anglo-austriaco che, giusto ricordarlo, due settimane fa in Giappone aveva già raggiunto la vittoria matematica nella categoria costruttori per il campionato 2023.
Ebbene, Perez, l’altro del team Red Bull, in qualifica ha distrutto la sua vettura per un incidente e poi terminato il Grand Prix del Qatar, come vedremo tra breve, nelle retrovie.
Veniamo a loro, ai piloti in gara.
Ottima la prestazione dei giovanissimi rookies di McLaren, il ventiduenne Oscar Piastri, di passaporto australiano ma con origini italiane, ed il ventiquattrenne britannico Lando Norris, a conferma che le vetture della loro scuderia sono le uniche in grado di contrastare le Red Bull.
Positiva anche la prestazione di George Russell, che approfitta di un incidente e del conseguente ritiro del compagno Lewis Hamilton, e di Charles Leclerc di Ferrari, per il quale possiamo ripetere il commento, dato che in gara è rimasto l’unico pilota a rappresentare le rosse di Maranello dopo la mancata partenza di Carlos Sainz per noie meccaniche.
Prova di orgoglio per Fernando Alonso, affaticato dal caldo torrido del circuito qatariota, oltre 36 gradi in pista, e per la coppia dei piloti Alfa Romeo, Valtteri Bottas e Zhou Guanyu che hanno tagliato il traguardo ancora in zona punti, malgrado la evidente inferiorità tecnica delle loro vetture rispetto alla guida veloce e precisa di Verstappen.
Questi rilievi di cronaca si traducono, come prima e più di prima ad ogni gara della stagione iridata in corso, in distacchi cronometrici eloquenti e che non lasciano spazio ad interpretazioni.
Al traguardo, dietro a Verstappen, registriamo il secondo e terzo posto delle McLaren di Piastri e Norris, ad appena 5 e 6 secondi dal vincitore.
Proseguendo la lettura degli arrivi i ritardi invece si accentuano.
Quarta e quinta troviamo la Mercedes di Russell e la Ferrari di Leclerc, lontano dal traguardo di oltre mezzo minuto.
Sesta è la Aston Martin di Fernando Alonso, ma a 50 secondi dal vincitore.
Indietro tutta, la situazione non migliora: settimo, ottavo, nono e decimo, ovvero entro i limiti di punteggio valido per la classifica, troviamo la Renault Alpine di Ocon, le due Alfa Romeo di cui abbiamo riferito sopra, ed infine la Red Bull di Sergio Perez, con distacchi tra i 62 e gli ottanta secondi dal vincitore.
Come a dire che, in attesa dell’arrivo di quest’ultimo gruppo di piloti, il vincitore Verstappen ha avuto tutto il tempo di bersi un caffè.
Vincitori del Campionato piloti e costruttori per la stagione iridata 2023 si confermano Verstappen e la sua Red Bull.
Agli altri piloti e team per mettersi in mostra non restano che cinque gare, a partire dallo United States Grand Prix 2023 che verrà disputato il prossimo 22 ottobre sul circuito texano di Austin.
di Andreas Grandi