Fine settimana di rivelazioni in Svizzera che, attraverso le ultime elezioni, svela una tendenza sovranista e anti-europeista degli elettori con la vittoria dell’Unione democratica di centro. Queste elezioni sono state anche caratterizzate dal grande flop per i Verdi e i Verdi liberali, la causa ecologica in Svizzera perde sempre più consensi, si preferisce il partito più conservatore e contro l’immigrazione perché i “flussi vanno calmierati”, non a caso uno dei punti forte dell’UDC è quello di voler limitare la popolazione in Svizzera a 10 milioni di abitanti.
Così, il partito più conservatore, più anti-europeista, più nazionalista si afferma in Svizzera con la preferenza indiscussa di quasi un terzo degli elettori ottenendo 9 seggi in più rispetto alle ultime elezioni e arrivando a quota 62 sui 200 disponibili. Subito dopo segue il Partito Socialista Svizzero con 41 seggi (solo due in più rispetto alle precedenti elezioni). Rivelazioni neanche troppo sorprendenti, quasi attese, non è mica un segreto che la Svizzera ha sempre mantenuto una tendenza pendente a destra. Certo la situazione internazionale avrà contribuito a questa avanzata dell’UDC. Ma – guardando altrove – a proposito di rivelazioni, le ultime rivelazioni più significative in Italia, invece, sono state quelle che hanno riguardato la sfera privata e personale della premier Giorgia Meloni che si è trovata a troncare pubblicamente (con un post!) la propria relazione lunga diversi anni con il giornalista Giambruno, per colpa di alcuni fuorionda inappropriati, resi pubblici da un noto Tg satirico di Mediaset, ovvero l’azienda fondata dal compianto Berlusconi. Aldilà di quello che è successo nella vita privata della Premier, a cui si sta dando davvero troppo interesse pubblico, questo atto mette in evidenza la presenza di una “serpe in seno” all’interno della maggioranza. La stessa Meloni, negli ultimi interventi soprattutto video, ha mandato dei chiari segnali a “tutti quelli che hanno sperato di indebolirmi colpendomi in casa”, e non è stato difficile immaginare che i diretti interessati sono gli eredi – tra le altre cose anche politici – di Berlusconi, ovvero proprio Marina e Pier Silvio, ai quali Meloni annuncia che “per quanto la goccia possa sperare di scavare la pietra, la pietra rimane pietra e la goccia è solo acqua”. È un collegamento diretto a quel “non sono ricattabile” affermato dalla allora neo eletta presidente del Consiglio, proprio un anno fa in risposta al biglietto del Cavaliere, quando litigavano per la formazione del Governo. È nuovamente fuoco amico quello che si riversa contro la Premier, proprio nel momento in cui si doveva festeggiare il primo anno (di successi?) di Governo Meloni.
Dalla sede principale di Fratelli d’Italia però smorzano i toni “non conviene alla famiglia del Cavaliere ai vertici azzurri di scatenare il putiferio” affermano, smentendo le voci di una “guerra” interna tra FI e FdI. Si vocifera infatti che alle prossime elezioni europee del 9 giugno, se FI dovesse ottenere un risultato più deludente delle Politiche 2022, ci potrebbe essere un rimpasto di Governo con l’uscita di uno o due ministri azzurri per far entrare o due ministri di Fratelli d’Italia o uno di FdI e uno della Lega. Le minacce, se pur velate, sono sempre rivelatrici di qualcosa che non va e, quel che peggio, possono portare rotture irreparabili, lo sa bene Meloni, ma dovrebbero saperlo anche gli altri.
Redazione La Pagina