Piovono condanne da tutto il mondo per l’ultima strage sulla Striscia, ma non si fermano gli attacchi
126 palestinesi sono morti e oltre 750 sono rimasti feriti in un attacco avvenuto durante la distribuzione degli aiuti umanitari a Gaza city, si tratta di civili.
Secondo quanto si apprende da Al Jazeera, già alle 4:30 del mattino dello scorso 29 febbraio si era radunata una folla di civili nel punto della distribuzione dei sacchi di farina, quando dei testimoni hanno raccontato che “l’esercito israeliano ci ha sparato addosso”, dopo pare che i carri armati abbiano avanzato schiacciando cadaveri e feriti. Secondo il portavoce militare israeliano, tutto sarebbe stato un incidente. “Durante l’ingresso dei camion degli aiuti nel nord di Gaza, i residenti hanno circondato i camion”, di cui i soldati israeliani assicuravano il transito, e “hanno saccheggiato le forniture” ha spiegato il portavoce militare parlando della strage di civili palestinesi in attesa di aiuti alimentari. “Nell’incidente – dice l’esercito – dozzine di persone sono state calpestate nella calca”. Secondo fonti militari, dunque, i soldati hanno sparato contro chi aveva accerchiato i camion poiché la folla che si è accalcata poteva essere una minaccia per le truppe.
Per Israele gli spari del loro esercito hanno causato solo 10 delle centinaia di vittime segnalate nello schiacciamento della folla nel nord di Gaza, secondo quanto affermano, infatti, i soldati israeliani avrebbero sparato in aria o al massimo alle gambe di coloro che si avvicinavano alle forze israeliane. ‘”Essendo zona di guerra, i militari hanno sparato colpi di avvertimento in aria e poi in direzione di chi rifiutava di allontanarsi – spiega nel dettaglio l’ufficiale israeliano Peter Lerner – L’esercito sta continuando ad investigare questi incidenti”, ha concluso il portavoce militare. L’ultima versione, invece, sostiene che non sarebbe partito nessun colpo dall’esercito israeliano, ma questa è stata subito smentita dalle dichiarazioni dei medici che hanno soccorso i civili feriti sui quali sarebbero stati trovati i colpi di armi da fuoco.
Condanna unanime
Il ministero degli Esteri dell’Autorità nazionale palestinese ha condannato il “massacro” facendo appello “per un immediato cessate il fuoco a protezione dei civili”. In un comunicato ufficiale partito dall’ufficio del presidente Abu Mazen si legge che si tratta di uno spregevole massacro compiuto dall’esercito di occupazione israeliano “di cui ha piena responsabilità il governo di occupazione”.
Le condanne al massacro dei civili di Gaza giungono da tutto il mondo. In quasi cinque mesi di bombardamenti nella Striscia si contano oltre 30.139 vittime, di cui circa 13mila minorenni, a cui vanno sommati probabilmente almeno 7 mila dispersi. Adesso si spinge per un cessate il fuoco immediato, ma anche per il rilascio degli ostaggi. Per la premier Italiana Giorgia Meloni è urgente “che Israele accerti la dinamica dei fatti e le relative responsabilità. Le nuove e numerose vittime civili impongono di intensificare immediatamente gli sforzi sui negoziati in atto per creare le condizioni per un cessate il fuoco e per la liberazione degli ostaggi”.
Per il ministero degli Esteri turco “Israele ha aggiunto un altro crimine ai suoi crimini contro l’umanità” e l’incidente “è la prova che (Israele) mira consapevolmente e collettivamente a distruggere il popolo palestinese”. “Gli spari dei soldati israeliani contro i civili che cercavano di accedere ai generi alimentari sono ingiustificabili”, si legge in un comunicato del Ministero degli Esteri francese, in cui si sottolinea che “questo tragico evento giunge in un momento in cui la situazione umanitaria a Gaza è di assoluta emergenza”, con “un numero crescente e insopportabile di civili palestinesi che soffrono la fame e le malattie”.
Mentre gli Emirati Arabi Uniti hanno chiesto “un’indagine indipendente e trasparente” sulla tragedia del convoglio umanitario a Gaza, e “la priorità immediata è porre fine all’escalation delle operazioni militari e raggiungere un cessate il fuoco immediato”. Per il presidente Usa, Joe Biden, la strage è assolutamente da condannare, teme inoltre che ciò complicherà i negoziati per una tregua e, dopo Egitto, Giordania, Emirati Arabi Uniti, Qatar e Francia, che hanno fatto arrivare dal cielo tonnellate di aiuti umanitari sulla Striscia, anche l’amministrazione Biden sta valutando la possibilità di lanciare aiuti da aerei militari statunitensi su Gaza.
Nel frattempo nella giornata di oggi Israele ha liberato a sorpresa circa 50 detenuti palestinesi che erano stati arrestati dopo il 7 ottobre. La decisione sarebbe giunta in seguito ad un sovraffollamento nelle carceri, secondo quanto comunicato dallo Shin Bet (sicurezza interna) e dall’esercito. Secondo il ministro della sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir, invece, quelle scarcerazioni sono state decise dallo Shin Bet come gesto di distensione in vista del Ramadan. Si legge in un suo commento su X, che si tratta di una mossa a suo parere errata poiché è avvenuta “nel giorno in cui due ebrei sono stati uccisi in un attentato” in Cisgiordania.
Nonostante le condanne e la pressione per una tregua, gli attacchi continuano, così come le vittime. Secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa, sarebbero almeno quattro persone sono morte e diverse altre rimaste ferite in un bombardamento israeliano che nelle prime ore di oggi ha colpito una casa del campo profughi di Bureij, nel centro della Striscia di Gaza.
Redazione La Pagina
2 commenti
Italia collaborazionista e complice del Genocidio a Gaza
Il lavoro del giornalista si divide tra coloro che pubblicano ciò che le stampe del mainstream, in modalità copia e incolla condividono. Non sono loro a deciderne i contenuti, o leggi la Repubblica o 20 Minuti non vi sono differenze. Poi vi sono coloro che fanno del giornalismo investigativo, e rischiando la carriera e spesso la vita, pubblicano senza essere di parte la loro testimonianza o informano la gente sulle verità occultate dal potere. Punendo Assange tra il silenzio collettivo per educarne 100, il giornalismo indipendente è morto. Mentre per la morte di Navalny (che aveva espresso idee spesso contraddittorie, passando da posizioni visceralmente nazionaliste e xenofobe) si santifica una figura anti-establishment, come un promotore della libertà e brutalmente assassinato da Putin, senza uno straccio di prove. Assange che di prove ne aveva pubblicate a vagoni invece viene condannato come traditore. Scrivete cara Redazione sulla complicità dell’Italia del governo Meloni, con i crimini che Israele sta compiendo a danno del popolo palestinese:
1) la cooperazione militare con Israele (vedi Da vent’anni li aiutiamo a compiere i peggiori crimini)
2) la partecipazione del nostro paese al taglio dei finanziamenti dell’UNWRA e ai veti per un cessate il fuoco
3) il tentato furto del gas palestinese. Nel mirino i corvi e gli avvoltoi dell’ENI che volteggiano su Gaza Marine
Con una mano aiutiamo a sparare sui bambini e le loro famiglie con l’altra li curiamo amorevolmente. Questo è legale. Se manifesti contro il genocidio sei fuorilegge e vieni manganellato. Se al salone dell’Overton (Ariston), il cantante Ghali pronuncia le parole Stop al genocidio, la RAI con il conseguente comunicato “riparatore” letto da M. Venier ribadisce la sua solidarietà a Israele. Adesso che il padrone a stelle e strisce fa dichiarazioni ipocrite di fermare la mattanza, l’Italietta e voi con il vostro articolo vi sentite di aprire uno spiraglio di notizie sulla mattanza in corso, di cui non vediamo che i servizi autorizzati dall’IDF mentre è in atto una strage di oltre 100 giornalisti con e più di 350 operatori sanitari. Voi Redazione de La Pagina perché non prendete chiaramente posizione denunciando a chiare lettere come cerco in modo artigianale di fare io, dando e sostenendo la causa palestinese, dando voce a chi non ha voce? Io non voglio un’Italia complice e tanto meno un servizio informativo zerbino dei poteri forti di cui sono a busta paga. Da 18 anni scrivo i miei pensieri sul vostro importante giornale online, e mi fa specie che io sia l’unica voce critica su tanti temi. Se questo mio scritto potrebbe infastidire qualcuno, ben venga una sana discussione con il rischio di venire oscurato per sempre. Io vivo ciò che scrivo e penso senza padroni. Vedete un po’ cari amici
Un pò d’aria pura in questa stampa piena di smog di auto abilmente accese e spente on-demand!
BRAVO CONTINUA COSÌ!!!!