3 morti e 5 feriti nell’esplosione della centrale idroelettrica. Continuano le drammatiche ricerche dei 4 dispersi. Oggi corteo a Bologna e sciopero di 8 ore
Un’esplosione si è verificata attorno alle 15 dello scorso 9 aprile in una centrale idroelettrica del bacino artificiale di Suviana, sull’Appennino Bolognese. L’episodio si è subito rivelato una tragedia senza precedenti e, nonostante siano partiti nell’immediato soccorsi e ricerche, il tragico bilancio conta 3 morti e almeno 5 ustionati gravi. Ad oggi sarebbero ancora in corso le ricerche di 4 operai dispersi.
La centrale idroelettrica dove si è verificato il disastro è quella sita sul lago di Suviana, nel bolognese, e ha interessato un trasformatore dove si sarebbe sviluppato un incendio e successivamente uno scoppio avvenuto all’ottavo piano ribassato, mentre al nono piano si è registrata un’inondazione dovuta probabilmente a un tubo di raffreddamento della turbina che ha allagato il locale per parecchi metri. Altre ricostruzioni, invece, riconducono l’allagamento al cedimento delle pareti dopo lo scoppio, facendo così entrare l’acqua del lago. Sono però ancora da ricostruire tutte le dinamiche dell’incidente e sono aperte le indagini in proposito, ma nel frattempo ci si concentra sul recupero dei dispersi per il quale gli interventi in atto sono davvero molto rischiosi per i soccorritori.
I 12 lavoratori coinvolti nell’esplosione della centrale elettrica Enel del lago di Suviana sono quasi tutti appartenenti a ditte esterne alla società tranne un solo ex dipendente di Enel, che lavorava come consulente per queste ditte. Mentre i 5 feriti gravi sono stati ricoverati in diversi ospedali tra Parma, Cesena, Forlì e Pisa, si cercano ancora i 4 dispersi per i quali è ormai una lotta contro il tempo. Si tratta di operai di età compresa tra i 37 e i 68 anni: Paolo Casiraghi, 59 anni, di Milano; Alessandro D’Andrea, 37 anni, di Pontedera; Adriano Scandellari, 57 anni, nato a Padova e residente a Mestre e Vincenzo Garzillo, 68 anni, di Napoli. Proprio negli ultimi minuti sembra che sia stato recuperato un corpo non ancora identificato al nono piano della centrale.
Inoltre pare che il bilancio sarebbe potuto essere più tragico, visto che la centrale idroelettrica nello stesso è stata giorno oggetto di visita di ben tre classi di terza media che hanno abbandonato prima il luogo interessato perché uno degli insegnanti si era insospettito per un “cattivo odore”. Il sospetto provvidenziale ha così evitato il coinvolgimento di altri 60 studenti e 6 insegnanti.
Nel frattempo è stato aperto un fascicolo per i reati di disastro colposo e omicidio colposo dalla Procura di Bologna sull’incidente nella centrale idroelettrica sul lago nell’Appenino tosco-emiliano. Il caso ha destato particolare sgomento per la tragicità dell’evento. Nella stessa giornata il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso il suo cordoglio per gli operai deceduti e solidarietà ai feriti, alle famiglie e ai colleghi di lavoro delle vittime, auspicando che sia fatta piena luce sulla dinamica dell’incidente e ha sentito telefonicamente Stefano Bonaccini. Il presidente dell’Emilia Romagna ha altresì commentato l’episodio dell’esplosione alla centrale idroelettrica di Suviana come “una tragedia che lascia senza parole e che ha sconvolto nel profondo tutta la comunità emiliano-romagnola. Alle vittime, alle loro famiglie, così come ai feriti, trasportati in varie strutture ospedaliere, va la vicinanza e il cordoglio di tutta la Regione”. Ma oltre ai messaggi di cordoglio e di vicinanza per le vittime e i dispersi arrivati da ogni parte, si è scatenata la protesta dei sindacati di fronte all’ennesima strage sul lavoro di portata immane. Proprio nella giornata di oggi 11 aprile si è avviato un corteo in marcia a Bologna a cui hanno preso parte Cgil e Uil. La manifestazione di protesta si è aperta con lo striscione ‘Adesso basta!’, riferito appunto alle morti sul lavoro e arriva nell’ambito di uno sciopero generale dei settori pubblico e privato di 8 ore. Pare che abbiano partecipato almeno 1.500 persone, ma è un numero approssimativo, poiché il corteo è via via cresciuto. Grande assente invece la Cisl che ha deciso di non aderire allo sciopero, ma il sindacato assicuramassimo impegno sul tema della sicurezza sul lavoro.
Redazione La Pagina