La prima giornata mondiale dei bambini è stato un successo. Fortemente voluta da Papa Francesco, ha avuto luogo a Roma questo fine settimana il 25 e 26 maggio. Il primo appuntamento è stato il sabato allo stadio Olimpico per “dare il calcio di inizio” al movimento di bambine e bambini che creeranno un mondo futuro di pace. È chiaro che Papa Bergoglio ha perso ogni speranza sugli adulti di oggi e sta puntando sul futuro, gli adulti di domani che sono i bambini di oggi.
Era inevitabile che il tema della guerra prevalesse per le due giornate dedicate ai bambini del mondo, perché proprio i più piccoli sono quelli che subiscono maggiormente la violenza dei conflitti. Papa Francesco ha così voluto inaugurare la giornata mondiale dei bambini ricordando il motto dell’evento “Io faccio nuove tutte le cose”, una frase biblica che impone una riflessione semplicissima: se le cose non vanno bene, bisogna cambiarle, rinnovarle e farle nuove. E i bambini sono la speranza che la generazione futura, vivendo la tragedia di queste guerre, possa concepire un mondo diverso finalmente privo di guerre.
Direttamente dal conflitto in Ucraina sono giunti i bimbi che Papa Francesco ha accolto e incontrato, molti hanno perso le gambe, chi le mani, chi i genitori. Bambini che hanno subito e subiscono violenze fisiche e psicologiche che saranno difficili da dimenticare, come non può fare orrore tutto questo? Consideriamo che tutto ciò che vediamo qui ci arriva filtrato dalla lontananza degli eventi, se pur geograficamente vicini, non ci riguardano in prima persona, quindi non siamo capaci di comprendere appieno l’orrore che certi bambini stanno vivendo. In questi giorni in cui siamo assorbito soprattutto sulle prossime votazioni Europee, lo strazio delle guerre sembra ancora più lontano. Ma la politica c’entra sempre, anzi è una delle componenti essenziali quando si tratta di decisioni importanti come quelle che riguardano i conflitti. Per questo di politica si è parlato anche in occasione di questo evento e anche se in maniera spiritosa, irriverente e comica perché così è più facile veicolare i messaggi ai più piccoli, e così è che lo sa fare Roberto Benigni, l’ospite con cui Papa Bergoglio ha voluto concludere l’evento. “Quasi quasi per le prossime elezioni mi presento io, insieme a lei – ha scherzato Benigni rivolgendosi al Papa – facciamo insieme il campo largo. Mettiamo sulla scheda il nome Jorge Mario Bergoglio, detto Francesco: vinciamo subito”. Con il riferimento diretto alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, seduta in prima fila con la figlia Ginevra.
Nella seconda giornata dell’evento dedicato ai più piccoli, tenuto a Piazza San Pietro, la guerra non è uscita di scena, neanche con l’intervento del comico e premio Nobel italiano, Benigni, che piega la guerra ai piccoli con parole che dovrebbero illuminare anche i grandi: “La guerra: – dice Benigni – che parola brutta, sporca tutto. Eppure dobbiamo porre fine a questa cosa. I bambini quando giocano a fare la guerra, al primo che si fa male si fermano. La guerra deve finire. Ce la dobbiamo dimenticare. Mi direte: è un sogno. Sì, ma le fiabe possono diventare vere. Ora noi abbiamo i dischi volanti veri. Siamo dei maghi. Siamo stati bravi. Siamo diventati maghi e allora quello che diciamo può diventare vero. Il problema è trovare la parola giusta. Per la guerra non ci siamo ancora riusciti eppure c’è”. “Io penso – continua Benigni – che tra voi ci sarà chi troverà la parola per fermare la guerra. Cerchiamola con passione e fantasia. Noi dobbiamo aiutarvi a cercarla. Amandovi, trovando storie che vi facciano ridere. Se un giorno i bambini potranno ridere tutti insieme sarà il giorno più bello della storia”.
Una speranza che non dobbiamo mai abbandonare, per questo bisogna puntare sui bambini, loro la speranza non la perdono mai, neanche nelle situazioni più disperate, impariamo a sperare da loro. La giornata dei bambini ha un seguito, il prossimo appuntamento sarà nel settembre del 2026, con l’auspicio che tutte le speranze di oggi si siano tramutate già da tempo in realtà, che siano pace!
Redazione La Pagina