Il popolo europeo ha puntato la via, la direzione è quella di estrema destra, dove porterà questa strada? Da spettatori passivi, ma non disinteressati, abbiamo assistito alle elezioni europee 2024. Già nella notte tra domenica 9 giugno e la giornata di oggi, lunedì 10 giugno, il risultato era chiaro e pendeva tutto a destra.
Parlando dell’Italia, il trionfo è stato tutto della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni – detta Giorgia, che porta il proprio partito, FdI, ad una percentuale mai toccata prima, quasi il 30%. Non riescono a fare altrettanto FI (anche se con un buon risultato) e soprattutto Lega, che neanche con la trovata Vannacci ha risollevato le sorti. Subito dopo FdI, si conferma il Pd di Elly Schlein che come prima prova ufficiale in Europa fa un buon esordio, portando la percentuale del Partito democratico al 24%, confermandosi il partito più cresciuto dalle ultime votazioni. Un magro consenso è quello che è riuscito ad ottenere Giuseppe Conte, che riesce ad affermarsi al terzo posto sfiorando il 10%. Grande delusione per Renzi e Calenda che non riescono a superare lo sbarramento del 4%, per loro nessun seggio in Parlamento Europeo. Chi invece ha sorpreso è stato Alleanza Verdi e Sinistra che supera il 6% e ottiene un seggio per la detenuta Ilaria Salis.
Non è tanto una sorpresa il risultato di Meloni, che rispecchia perfettamente l’attuale umore della popolazione italiana, conferma la preferenza degli elettori che in Italia l’hanno scelta e in più raccoglie i malumori dei leghisti che, un po’ come ha fatto Umberto Bossi, hanno preferito votare FdI di Meloni, invece che la Lega con Vannacci. Però è comunque un risultato notevole, perché la nostra Presidente del Consiglio adesso si trova ad avere una posizione chiave in quella che sarà la formazione del prossimo Parlamento europeo. Il suo supporto, infatti sarà fondamentale a Ursula Von der Layen del Partito popolare europeo (Ppe); ma è soprattutto Marine Le Pen del Fronte nazionale francese ad aver bisogno della leader italiana per riunire i gruppi di estrema destra.
Che però la direzione che l’Ue ha scelto di prendere è sicuramente rivolta a destra, basti vedere quello che è accaduto nella Francia di Macron che, difronte alla clamorosa sconfitta, ha già indetto le elezioni anticipate nel suo Paese dove il Fronte Nazionale con Marine Le Pen e Jordan Bardella ha doppiato i risultati di Renaissance. Rimane invece saldo al suo posto il cancelliere tedesco Olaf Scholz che, nonostante la sconfitta clamorosa del suo Spd, superato dalla forza di estrema destra Alternative für Deutschland, ha già annunciato che non farà alcuna elezione anticipata: “Il Cancelliere federale è a capo di questo governo, che abbiamo formato insieme con tre partiti, e continuerà a esserlo”, ha detto la co-presidente del partito socialdemocratico Saskia Esken.
In generale, anche se l’ultradestra si fa sempre più spazio in Europa, la maggioranza di Ursula Von der Layen, formata da popolari, socialisti democratici e liberali, resiste e riesce ad assicurarsi oltre 400 seggi su 720. “Abbiamo vinto le elezioni. Siamo di gran lunga il partito più forte. Siamo l’ancora della stabilità e gli elettori hanno riconosciuto la nostra leadership negli ultimi cinque anni” ha affermato Von der Layen nel suo discorso di ringraziamento agli elettori europei. Ma se vogliamo parlare di successo, il vero successo è quello di Giorgia Meloni – detta Giorgia, che da mamma, donna, cristiana e anche “quella str*nza”, è salita addirittura al rango “Santa Giorgia”, come è apparsa ritratta oggi su un muro di piazza San Babila, a Milano, dopo i risultati delle elezioni europee. Qui la Santa patrona di FdI, ritratta dall’artista Alexsandro Palombo, appare come una Madonna nell’atto di allattare un bambinello (l’estrema destra in Ue nascente?) e contorniata da un’aureola di stelle che ricordano quelle della bandiera dell’Ue. “Santa Giorgia” ha già spiegato che l’affluenza così bassa alle urne (neanche il 50%) è “segno che Ue è lontana da cittadini”, a questo punto è probabile che possa essere sempre lei ad indicare la via che l’Ue dovrà prendere per avvicinarsi alla popolazione europea.
Redazione La Pagina