Quello che è accaduto in Parlamento la settimana scorsa è stata una scena penosa e ridicola, che pone tutti di fronte ad un interrogativo importante: siamo sicuri che l’Italia merita questa classe politica? C’è chi dice che la classe politica sia il riflesso del popolo che li ha votati. Il rifiuto nel pensare che gli italiani siano davvero rappresentati da questa classe politica è spontaneo. Non possiamo pensare che gli italiani siano davvero quello che è venuto fuori in Parlamento con una rissa vergognosa che ha fatto spettacolo in tutto il mondo ridicolizzandoci e per di più proprio mentre in Italia si svolgeva il G7.
Dobbiamo riflettere molto sui politici e i partiti che hanno messo in atto quella “rissa” o “attacco squadrista” che ha avuto luogo a Montecitorio, tra deputati durante i lavori d’Aula sull’Autonomia differenziata. Quello che la presidente del Consiglio Meloni liquida come una “provocazione” che alcuni parlamentari non sono stati capaci di evitare, significa molto di più. Da premettere che tra parlamentari non sono mai mancate scenette e baruffe che hanno lasciato il segno, ma mai si era arrivato a certi livelli, tanto che da una parte si parla di “rissa” dall’altra di “attacco squadrista”, ma nessuna delle due classificazioni è meno grave dell’altra, soprattutto in un luogo come quello.
Dobbiamo riflettere molto sui politici e i partiti che hanno messo in atto quella “rissa” o “attacco squadrista” che ha avuto luogo a Montecitorio, tra deputati durante i lavori d’Aula sull’Autonomia differenziata. Quello che la presidente del Consiglio Meloni liquida come una “provocazione” che alcuni parlamentari non sono stati capaci di evitare, significa molto di più. Da premettere che tra parlamentari non sono mai mancate scenette e baruffe che hanno lasciato il segno, ma mai si era arrivato a certi livelli, tanto che da una parte si parla di “rissa” dall’altra di “attacco squadrista”, ma nessuna delle due classificazioni è meno grave dell’altra, soprattutto in un luogo come quello.
È partito tutto da un deputato di M5s (e chi sennò?) Donno che ha cercato di consegnare al ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli una bandiera tricolore. Temendo di esserne avvolto (manco fosse chissà cosa) Calderoli si ritrae immediatamente e viene accorso da altri deputati che travolgono Donno. Non si capisce come mai, ma dall’alto del suo banco arriva anche il deputato leghista (e chi sennò?) Iezzi lanciando pugni a destra e a manca. È il caos, non si capisce più nulla, Donno ha la peggio perché viene portato via in carrozzella, dichiara di aver ricevuto un forte colpo al petto dove sente dolore e gli manca il respiro.
Non contenti di questa pessima figura, si verificano anche cori, da una parte mentre dall’altra il leghista Domenico Furgiuele risponde con il gesto della X Mas e c’è addirittura chi è fortemente offeso dal canto intonato in aula, ‘Bella Ciao’, non perché in aula bisognerebbe fare altro, ma per il significato che il deputato attribuisce a questo canto popolare e che cantarlo in aula è peggio del gesto della X Mas. “Il comunismo ha fatto migliaia di morti. ‘Bella Ciao’ richiama il comunismo e quindi, cantare il comunismo in Aula, richiama un periodo tragico, nero, oscuro della storia. Tra la ‘Decima’ che è un corpo di incursori della Marina Militare e il comunismo che ha fatto migliaia di morti, io credo che richiamare il comunismo sia un po’ peggio che richiamare degli incursori della Marina”, dice Andrea Crippa, vicesegretario della Lega (e chi sennò?). Adesso fioccano le “punizioni”, con sospensioni che vanno dai 3 ai 15 giorni, in base alla partecipazione o meno alla “lotta” in aula. E subito viene in mente come cambiano i tempi, come una volta con il termine di “lotta politica” si intendeva uno scontro di idee, di programmi, di dissensi, di proposte: era cioè una lotta che coinvolgeva le menti, l’intelletto, la forza del pensiero. In assenza di materia grigia, si è passato a considerare il termine “lotta politica” in maniera letterale, una lotta fisica fatta con la forza di pugni e calci. Davvero possiamo pensare che la classe politica attuale, che si è mostrata in tutta la sua “forza” bruta, sia l’espressione diretta del popolo italiano?
Redazione La Pagina