Estate è sinonimo di vacanze, mare e riposo, ma per milioni di italiani, soprattutto quelli residenti in Europa, è anche tempo di ritorno nei luoghi d’origine per riabbracciare i propri cari.
Molti emigrati scelgono l’Italia per trascorrere le ferie sulle spiagge dove sono cresciuti, condividendo con amici e conoscenti le bellezze delle nostre città d’arte, delle spiagge e delle pietanze culinarie. Questo fenomeno non solo facilita lo scambio culturale e la trasmissione di conoscenze tra paesi ospitanti e di origine, ma può anche influenzare le dinamiche sociali all’interno delle comunità di emigrati.
Il turismo di ritorno degli emigrati in Europa e nel mondo è un fenomeno significativo dal punto di vista socio-culturale ed economico. Gli emigrati ritornano spesso nel loro paese d’origine per motivi di nostalgia, desiderio di riconnettersi con la cultura e la famiglia, miglioramenti nelle condizioni economiche e politiche, o semplicemente per trascorrere le vacanze. Questo turismo ha un impatto economico positivo, con i turisti che tendono a spendere in alloggi, cibo, shopping e attività ricreative, contribuendo così alla crescita economica locale.
Il turismo affettivo si riferisce alla pratica di visitare il paese d’origine per riconnettersi con la famiglia, gli amici e la cultura. Gli emigrati sono spinti da un forte desiderio di mantenere legami affettivi con i propri cari e con la comunità in cui sono cresciuti, un’importante forma di riaffermazione delle proprie radici culturali, specialmente quando si vive in un contesto culturalmente diverso.
Sebbene il turismo affettivo non sia principalmente motivato da interessi economici, può comunque avere benefici economici per le comunità locali nel paese d’origine. Le destinazioni di questo tipo di turismo possono differire da quelle convenzionali, con visite a luoghi di importanza storica o incontri con amici d’infanzia che hanno un significato personale o familiare.
In conclusione, il turismo affettivo degli emigrati in Europa non è semplicemente un atto di svago, ma un modo per mantenere e rafforzare i legami familiari, culturali e identitari, influenzando positivamente sia gli emigrati che le comunità di origine e di destinazione.
Tuttavia, ogni anno, oltre alle visite ai famigliari, il turismo di ritorno e quello affettivo incrementa le entrate statali. Questo solleva spesso dibattiti e preoccupazioni tra gli emigrati italiani, specialmente per tasse come l’IMU e il Canone TV nella bolletta della luce, che vengono applicate anche a coloro che vivono all’estero.
Le critiche più comuni riguardano la percezione di essere tassati su beni e servizi che potrebbero non essere pienamente utilizzati, come nel caso del Canone TV per chi non risiede in Italia. Inoltre, la complessità burocratica e le difficoltà nell’adempiere agli obblighi fiscali dall’estero rappresentano sfide aggiuntive per gli italiani residenti all’estero.
In sintesi, le tasse come l’IMU e il Canone TV sono argomenti di discussione significativi per gli italiani all’estero, con implicazioni che vanno oltre l’aspetto fiscale, influenzando anche la percezione di equità e la praticità delle politiche fiscali per i non residenti.
Ma alla fine è estate: tempo di riposo, mare e riabbracciare la famiglia.
Buone vacanze a tutti gli italiani che tornano a casa, anche solo per un abbraccio ai propri genitori, per coloro che li hanno ancora!
di Carmelo Vaccaro