Il Presidente degli Stati Uniti d’America non intende ritirarsi dalla corsa per le prossime elezioni presidenziali ma le continue gaffe di Biden diventano sempre più preoccupanti
L’ultima gaffe che sta facendo il giro del mondo è quella avvenuta durante la riunione Nato, nel momento in cui Joe Biden ha presentato il presidente ucraino Zelensky chiamandolo Putin. Lo stesso Biden si è accorto del lapsus e ha cercato di rimediare immediatamente, ma ormai il danno era fatto. E sempre durante l’importante riunione, Biden ha confuso la sua vice Kamala Harris con in suo avversario Donald Trump, oltre che a dare alcune risposte confusionarie. Già da tempo gli occhi sono puntati sul Presidente statunitense, in modo particolare dopo il disastroso dibattito di due settimane fa, quando confrontandosi con il suo diretto avversario Trump ha mostrato diverse defaillance tanto che una parte importante del Partito Democratico sta mettendo in discussione la sua candidatura. In vista dell’avvicinamento delle elezioni presidenziali del 5 novembre, infatti, negli Stati uniti il dibattito in proposito si fa più acceso e aumentano sempre di più le richieste provenienti da una parte cospicua del Partito Democratico per convincere Biden a ritirare la sua candidatura. Non solo all’interno del partito, ma anche finanziatori e attivisti negli ultimi giorni hanno espresso critiche e preoccupazioni. Addirittura ancor prima della settimana della Nato, l’attore hollywoodiano George Clooney, attraverso il New York Time ha voluto rivolgere il suo appello a Biden di cui ha detto: “Non può vincere la sua battaglia contro il tempo. Nessuno di noi può. È terribile da dire ma il Joe Biden con cui sono stato insieme tre settimana fa per una raccolta fondi non era il Joe Biden del 2010. Non era il Joe Biden del 2020. Era la stessa persona che abbiamo visto al dibattito”, riferendosi proprio al famoso confronto con Donald Trump. La CNN ha riferito che molti sponsor del Presidente Biden, preoccupati per il suo stato di salute mentale, hanno deciso di trattenere assegni di ingente entità destinati alla sua campagna elettorale. Per non parlare dell’esternazione espressa in proposito dalla ex speaker della Camera Nancy Pelosi, del Partito Democratico, che rispondendo alle domande dei giornalisti se sostenesse la ricandidatura di Biden, Pelosi ha detto “sta al Presidente decidere se correre. Lo stiamo tutti incoraggiando a prendere una decisione. Il tempo stringe”, ignorando apparentemente la volontà dello stesso Biden che, invece, dichiara di aver già deciso di non ritirarsi. Sì, perché Joe Biden nonostante tutto non intente mollare assolutamente la sua corsa alla Casa Bianca e non ha nessun problema ad affermare di essere il candidato “più qualificato” e “l’unico” in grado di battere Donald Trump: “l’ho battuto una volta, lo farò ancora”, ha ribadito convinto a chi gli faceva presente che nelle ultime settimane le richieste del suo ritiro sono sempre più pressanti, anche e soprattutto da parte dei democratici. “Placherò le paure dei democratici”, ha però risposto Biden sottolineando di “non voler correre per lasciare un’eredità ma per finire il lavoro iniziato”. “Nessun alleato europeo mi ha chiesto di non correre, invece mi hanno chiesto di battere Trump perché una sua vittoria sarebbe un disastro”. Ma anche se Joe Biden ha confermato di essersi sottoposto “a tre significativi e intensi esami neurologici. Il più recente in febbraio e tutti hanno detto che sono in forma”, e che si sente pronto “ad affrontare Putin e Xi ora e fra tre anni”, tra i partner esteri si è diffuso un certo scetticismo sulla sua capacità di vincere e governare per altri quattro anni. In modo particolare, ci si chiede se il Paese che guida il blocco degli Stati democratici possa essere a sua volta guidato da una persona che mostra segni di poca lucidità.
La conferenza Nato, che ha avuto luogo questa notte (tardo pomeriggio negli Stati Uniti), è stata sotto i riflettori in modo particolare proprio per la tenuta psicofisica di Biden, una sorta di banco di prova per il Presidente Usa per dimostrare pubblicamente di essere in grado di comunicare in modo adeguato e di sostenere certi ritmi e pressioni. Alla fine, nonostante soffi un vento chiaramente contrario, Joe Biden è inciampato in alcune gaffe non poco significative oltre che dare alcune risposte confusionarie, ma si è dimostrato sicuro sulle questioni di politica estera riuscendo a mantenere il filo del discorso per tutti i 40 minuti della conferenza stampa, nella quale ha prontamente confermato la sua volontà ferrea di non volersi ritirare dalle elezioni presidenziali.
La conferenza Nato, che ha avuto luogo questa notte (tardo pomeriggio negli Stati Uniti), è stata sotto i riflettori in modo particolare proprio per la tenuta psicofisica di Biden, una sorta di banco di prova per il Presidente Usa per dimostrare pubblicamente di essere in grado di comunicare in modo adeguato e di sostenere certi ritmi e pressioni. Alla fine, nonostante soffi un vento chiaramente contrario, Joe Biden è inciampato in alcune gaffe non poco significative oltre che dare alcune risposte confusionarie, ma si è dimostrato sicuro sulle questioni di politica estera riuscendo a mantenere il filo del discorso per tutti i 40 minuti della conferenza stampa, nella quale ha prontamente confermato la sua volontà ferrea di non volersi ritirare dalle elezioni presidenziali.
Redazione La Pagina