In men che non si dica siamo a metà agosto e le vacanze estive giungono al termine, almeno per chi già è alle prese con il ritorno della routine quotidiana, come nei Grigioni che da oggi riaccolgono gli studenti nelle aule. Per molti, infatti, è proprio la scuola a segnare la fine delle ferie e a ruota, a seconda del proprio calendario, seguiranno uno alla volta gli altri Cantoni svizzeri. Quest’anno la novità che attende gli scolari elvetici sarà il divieto dell’uso dei cellulari nelle scuole, già a partire dalle scuole medie (nelle classi precedenti era già vietato). «La pretesa che i giovani fossero in grado di regolare autonomamente l’uso del cellulare era troppo elevata», si legge in una lettera inviata dalla direzione della scuola ai genitori degli studenti.
Tra le cose che ci mettono di fronte il fatto compiuto che l’estate sta inesorabilmente volgendo al termine, quest’anno c’è anche la conclusione delle Olimpiadi Francia 2024 che ci ha tenuto compagnia grazie allo sport, alle esibizioni, alle vittorie e alle polemiche, anche di pessimo gusto. Se guardiamo i risultati la Svizzera porta a casa 1 oro, 2 argenti e 5 bronzi, mentre ben altri sono i risultati italiani, che tornano a casa con ben 40 medaglie: 12 ori, 13 argenti, 15 bronzi e si classifica al primo posto per medaglie di legno (25 in totale), ovvero per gli atleti che non sono giunti sul podio classificandosi quarti. Dunque adesso se ne parlerà per le prossime Olimpiadi, quelle di Los Angeles 2028, come ci è stato anche ben mostrato dall’attore Hollywoodiano Tom Cruise nella cerimonia di chiusura delle Olimpiadi, calcando la scena su una moto mentre prendeva in consegna la bandiera dei giochi olimpici. Invece no, ci sono delle polemiche che vanno oltre, iniziate durante i giochi olimpici e portate allo stremo come il caso della pugile algerina Imane Khelif, medaglia d’oro di pugilato femminile. Subito dopo aver ricevuto il suo disco d’oro al petto, la pugile ha annunciato di aver presentato una denuncia a Parigi per cyberbullismo aggravato, in seguito alle polemiche , amplificate on line, su questioni riguardanti il suo genere. Così annuncia il provvedimento l’avvocato della campionessa “la pugile ha deciso di avviare una nuova battaglia quella della giustizia, della dignità e dell’onore” e quindi di aver “depositato una denuncia per fatti di cybermolestie aggravate alla procura incaricata della lotta contro l’incitamento all’odio on line presso la procura di Parigi”. Mentre in una intervista rilasciata alla BBC, Khelif ha dichiarato di essersi ”qualificata a pieno diritto per partecipare a questi Giochi. Sono una donna come tutte le altre. Sono nata donna. Ho vissuto come donna. Ho gareggiato come donna, e su questo non ci sono dubbi”.
Adesso come si comporteranno quei leoni da tastiera che per tutto il periodo delle olimpiadi hanno puntato il dito su questa atleta? E sappiamo bene che tra questi c’è una gran parte di politici italiani, ministri e addirittura la nostra Premier Meloni che è andata a confortare la pugile italiana che ha dovuto confrontarsi (in quei 46 secondi scarsi) con l’atleta algerina. Per non parlare di frasi e accuse esplicite di molti ministri che si sono lamentati di come sia stato permesso che “un uomo combatta contro una donna” (cit. Salvini, Ministro dei trasporti italiano), dove l’uomo sarebbe la pugile algerina Khelif e la donna l’avversaria italiana Carini. Diffondere fake news e speculare politicamente su fatti come questo in un contesto di grande visibilità quali le olimpiadi e anche il web, che può ledere non solo la carriera ma perfino la vita degli altri, denota come alcuni individui non abbiano ancora ben chiaro l’uso appropriato di certi mezzi. Anche loro, come gli studenti delle medie, “non sono in grado di regolare autonomamente” l’uso di certi dispositivi.
L’idea che alcuni esponenti di spicco della maggioranza di Governo italiano possano essere coinvolti in questa storia ci mette di fronte al fatto che, forse, anche in questo caso, le aspettative erano davvero troppo alte.
Redazione La Pagina