Cessate il fuoco tra Libano e Israele. Netanyahu avverte: risposta massiccia se Hezbollah vìola la tregua! Ma è Israele il primo a rompere gli accordi
Mercoledì scorso è finalmente giunta la tregua tra Israele e Libano, accettando la richiesta fatta direttamente dagli USA. Il cessate il fuoco è stato comunicato ufficialmente da Benjamin Netanyahu attraverso un messaggio tv dove ha spiegato i motivi che lo hanno spinto a questa scelta.
I motivi della tregua secondo Netanyahu
“Concentrarsi contro la minaccia iraniana” è una delle ragioni riferite dal Premier israeliano, insieme alla necessità di “riarmare” le proprie truppe, visto i “grandi ritardi” nelle forniture di armi, ma – ha rassicurato – “Presto ci armeremo con armi sofisticate che ci aiuteranno a proteggere le nostre truppe e ci daranno ancora maggiore forza per completare la nostra missione”. Infine ci sarebbe anche la ragione tattica secondo cui Hamas rimarrebbe isolata, gli verrebbe a mancare l’appoggio di Hezbollah nel combattimento: “una volta che Hezbollah è eliminato, Hamas è lasciato da solo – ha detto Netanyahu -, la nostra pressione su Hamas crescerà e questo ci aiuterà a portare a casa gli ostaggi”. Sulla tregua Israele vigilerà con attenzione e “risponderà con forza ad ogni violazione” del cessate il fuoco di Hezbollah.
Biden: “una pace è possibile!”
Ma se Benjamin Netanyahu ha spiegato i motivi che lo hanno spinto ad accettare la proposta di tregua degli USA, è stato Biden a chiarire i dettagli, sulla base dell’accordo raggiunto, non solo precisando il momento in cui è iniziata (alle ore 3:00 di mercoledì 27 novembre, ora svizzera), ma spiegando anche che “nei seguenti 60 giorni l’esercito libanese riprenderà il controllo del proprio territorio. Non sarà permesso che vengano ricostruite le infrastrutture terroristiche di Hezbollah”. Durante la tregua pattuita “Israele ritirerà gradualmente le sue forze e i civili di entrambe le parti potranno essere presto in grado di tornare in sicurezza alle loro comunità e iniziare a ricostruire le loro case”. Ma come affermato dal Premier israeliano, anche Biden ha sottolineato che “se Hezbollah o chiunque altro romperà l’accordo ponendo una minaccia diretta ad Israele, allora Israele avrà il diritto di difendersi, in accordo con la legge internazionale”.
“Questo accordo ci ricorda che la pace è possibile” afferma il presidente americano, plaudendo alla decisione dei leader di Libano e Israele di mettere fine alle violenze. Insieme a USA, anche la Francia collabora alla riuscita dell’accordo e in un comunicato congiunto firmato Biden e Macron, si legge che entrambi “lavoreranno con Israele e Libano per assicurare che l’accordo sia pienamente applicato e rimaniamo determinati ad impedire che questo conflitto diventi un altro ciclo di violenza”.
Israele viola la tregua
Il popolo libanese si è riversato a festeggiare la tregua con balli e canti in mezzo alla strada nella felicità della pace ritrovata dopo un anno di guerra, ma solo dopo poche ore dall’inizio del cessate il fuoco, l’esercito libanese ha accusato Israele di aver “violato più volte l’accordo”. Pare infatti che l’Idf abbia bombardato la postazione di Hezbollah poiché si trattava di “un sito in cui erano stati dispiegati razzi” a medio raggio in cui “è stata registrata attività di stampo terrorista”. “Le forze dell’Idf sono dispiegate nel sud del Libano, e operano per contrastare qualsiasi violazione dell’accordo per la tregua”, spiegano le forze israeliane che hanno perfino imposto precise restrizioni di movimento nel Libano meridionale, intimando ai residenti di questa zona di non tornare a sud, chiunque si sposti a sud della linea si mette in pericolo. La spiegazione di queste azioni deriva dal fatto che secondo Israele Hezbollah ha violato più volte l’accordo di cessate il fuoco da quando è entrato in vigore, infatti sono state identificate diverse attività sospette che costituivano una minaccia per Israele, e quindi l’Idf ha agito di conseguenza.
Tregua anche per Gaza
Nel frattempo si nutrono speranze per una tregua anche a Gaza. Dopo il cessate il fuoco in Libano, pare che Hamas si sia espresso favorevolmente per una eventuale tregua, ma solo dopo l’insediamento di Donald Trump, il 20 gennaio.
Da giovedì una delegazione egiziana è a Tel Aviv per presentare un’ipotesi di accordo per la fine della guerra a Gaza. Secondo il quotidiano libanese Al-Akhbar che riferisce la notizia, la bozza di accordo include “un cessate il fuoco temporaneo di circa uno o due mesi durante i quali verrebbero messi a punto i dettagli del ‘giorno dopo’, insieme al rilascio graduale degli ostaggi, con priorità data agli anziani e a coloro che soffrono di malattie croniche”.
Anche se si parla di tregua a Gaza continuano gli attacchi israeliani, gli ultimi sarebbero avvenuti con velivoli senza pilota, con cui l’Idf ha colpito un gruppo di civili palestinesi. Altri civili invece, sono rimasti uccisi in un attacco dell’esercito israeliano contro un’abitazione nella zona settentrionale di Nuseirat, nella parte centrale della Striscia, secondo quanto riferisce al Jazeera.
Redazione La Pagina