Il pranzo di natale è il fulcro della festa. Ci mettiamo a tavola con tanti buoni propositi da scartare come i pacchi sotto l’albero per scoprire, il più delle volte, che le cose non sono mai come ce le aspettiamo. Così la tavola è sempre troppo stretta per starci tutti comodi, il vino non basta quasi mai, l’intento di mangiare senza troppi eccessi è sconfitto all’antipasto e il pacchetto avvolto in carta regalo natalizia con nastri luccicanti era meglio se rimaneva incartato. Ce lo insegnano tutti, perfino i “meme” che impazzano sui social, le aspettative sono sempre diverse dalla realtà e solitamente ci deludono. Non sarà così per Matteo Salvini che quest’anno ha imbandito una tavola luculliana di trionfalismi che ha già cominciato a sciorinare da qualche giorno. E ne ha ben ragione, dopo tre anni di lotta personale è salito trionfante sul carro dei vincitori. Lo aspettava da tanto questo momento, per lui le aspettative rispecchiano la realtà.
“Assolto perché il fatto non sussiste” è stato il verdetto finale pronunciato dal presidente della corte Roberto Murgia. Il processo Open Arms di Matteo Salvini ha tenuto tutti col fiato sospeso in modo particolare nel giorno della sentenza quando il Vicepremier è stato assolto dall’accusa di aver bloccato illegalmente i migranti su una nave di soccorso al largo dell’Italia nel 2019.
“Sono felice dopo tre anni ha vinto il buonsenso, ha vinto la Lega, ha vinto l’Italia. Difendere la Patria non è un reato. È un giorno meraviglioso”. Così i brindisi sotto l’albero di Salvini quest’anno saranno molti di più, perché con questa vittoria al tribunale, che lo ha decretato solenne protettore della patria, difendere i confini dell’Italia anche a discapito di naufraghi è lecito. Non ha nemmeno dovuto faticare troppo, a parte i video appelli dove si è sempre assolto da solo, mostrandosi vittima e martire del sistema giudiziario e la stampa di qualche maglietta con il solito ritornello “colpevole di aver difeso l’Italia”, la procura con questa sentenza gli ha concesso la legittimazione politica che cominciava a venirgli meno. Quel che è peggio se prima la politica dei “porti chiusi”, uno dei capisaldi della Lega – non a caso “ha vinto la Lega” è stata una delle prime cose che ha detto il Vicepremier -, era divisiva, adesso trova concretezza con questa sentenza.
Salvini ha così scartato il suo bel pacco regalo e ha trovato l’assoluzione che lo ha legittimato nella sua difesa dei confini della patria, il suo pranzo di natale sarà più abbondante e gustoso del solito e anche lui è più buono a Natale, infatti i giudici che lo hanno assolto adesso sono competenti e non politicizzati, almeno per ora. I festeggiamenti di questo Natale, particolarmente ricco per il Leader leghista, rinvigoriscono non poco Salvini che pensa anche ai buoni propositi dell’anno nuovo, e punta al sistema della giustizia, “quel tritacarne” dove spesso finiscono gli innocenti come lui. Una riforma della Giustizia è necessaria e anche imminente, magari a febbraio 2025.
Le aspettative di Salvini corrispondono alla sua realtà, ma anche se la sentenza può essere corretta, quello che viene a mancare è la lealtà politica e morale di tutta la vicenda.
Redazione La Pagina