
Nessun risultato valido dal vertice parigino. Il presidente Trump incalza su Zelensky: comico e dittatore mai eletto! Per Musk invece il Presidente ucraino è una macchina di corruzione che campa sulla pelle dei soldati morti
Le aspettative erano alte o forse semplicemente altre, ma dal vertice parigino, organizzato dal Premier francese Macron, alla fine, non si è giunti realmente a nulla di concreto.
Sorto dalla necessità di prendere se non provvedimenti, almeno delle decisioni di fronte all’esclusione dell’Europa e dell’Ucraina dal tavolo delle trattative di pace voluto ed organizzato da Trump, a cui hanno partecipato diversi Stati europei – Francia, Gran Bretagna, Germania, Italia, Spagna, Polonia e Danimarca – la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio europeo Costa e il segretario generale della NATO Rutte. Si trattava un incontro informale ma di grande interesse, sia per il clima in cui è stato indetto, sia per la presenza di determinati Stati (tra cui anche Gran Bretagna che è fuori l’Ue) e l’assenza di altri, ovvero di quelli che sono più vicini alla linea di Trump.
Vertice parigino irrilevante
Ma a cosa si è giunti dopo questo clamoroso incontro “informale” organizzato in maniera così celere? La prima cosa che emerge è che i leader di questi Paesi hanno voluto dimostrare è la compattezza dell’Europa che, anche se messa di lato dagli USA, in questa delicata ricerca di pace in Ucraina, l’Europa unita c’è e lo vuole palesare a tutto il mondo.
Nel vertice parigino viene ribadita la vicinanza a Kiev, la necessità di giungere ad una pace, quella a cui sta certamente lavorando Trump, ma in termini diversi, perché un eventuale accordo di pace di questo conflitto deve contemplare il rispetto per l’integrità, l’indipendenza e la sicurezza dei paesi coinvolti e soprattutto del paese attaccato.
All’interno però degli stati membri riuniti all’Eliseo, emergono anche delle divergenze tra gli stati detti “possibilisti”, ovvero quelli che si dicono disposti ad un dispiegamento di truppe europee per garantire la pace in Ucraina (Francia e Gran Bretagna) e gli altri che invece sono più frenati in merito, con in prima fila il cancelliere tedesco Olaf Scholz per il quale sarebbe oggi “altamente inappropriato” evocare lo schieramento di truppe, sottolineando che non dovrà esserci “alcuna divisione sulla sicurezza in Ucraina tra Europa e Stati Uniti”.
L’incontro di Mosca e Washington in Arabia Saudita
Dal vertice indetto da Macron non giunge nessun comunicato congiunto, quindi rimane tutto in sospeso. Nel frattempo si è svolto anche l’incontro tra la delegazione statunitense e quella russa, guidate rispettivamente dal segretario di stato Marco Rubio e dal ministro degli esteri Sergej Lavrov a Riad.
Per più di 4 ore le due delegazioni presenti hanno discusso al fine di “iniziare a lavorare su un percorso per porre fine al conflitto in Ucraina il prima possibile, in un modo che sia duraturo, sostenibile e accettabile per tutte le parti”, come ha spiegato il dipartimento di Stato, e per questo si ha intenzione di nominare “un team di alto livello”. Dall’incontro considerato “positivo” da Putin, non è emersa nessuna data ufficiale per un incontro ai vertici, ma i due leader “si aspettano di incontrarsi”, ha affermato la delegazione statunitense.
I timori di Zelensky
“Non riconosceremo mai, in nessuna circostanza, i nostri territori temporaneamente occupati come parte della Russia. Sono parte dell’Ucraina” è stato il commento a caldo del presidente Ucraino dopo il vertice in Arabia Saudita, aggiungendo che “come Paese, vogliamo la pace. Vogliamo che la guerra finisca. Però, vogliamo che la fine di questa guerra si basi su alcune garanzie di sicurezza. Ci aspettiamo che queste garanzie sulla sicurezza siano fornite dagli Usa, dall’Ue, dalla Turchia e da tutta l’Europa”. I timori di Zelensky, che, come si può vedere dalla rapidità con cui è stato organizzato il vertice parigino, sono fortemente condivisi dall’Ue, sono che Trump e Putin stiano lavorando per imporre una resa travestita da accordo di pace sia all’Ucraina che all’Unione europea.
Trump parla di pace e attacca Zelensky
I due vertici, quello avvenuto a Riad e quello di Parigi, hanno avuto lo stesso oggetto in discussione, ovvero la ricerca di pace nel conflitto ucraino, ma i termini con cui si vuol giungere ad essa stanno fortemente divergendo, a partire dalla considerazione del Presidente ucraino che viene adesso fortemente attaccato da Donald Trump.
Tutto è iniziato dopo aver stravolto l’evidenza storica dei fatti sull’inizio del conflitto ucraino, quando
In una conferenza stampa nella sua residenza di Mar-a-Lago a Palm Beach, in Florida, ha dichiarato che l’Ucraina avrebbe dovuto “fare un accordo” per evitare il conflitto con la Russia: “Sentiamo dire che (gli ucraini, ndr) non sono stati invitati ai negoziati. Ma sono lì da tre anni. Avrebbero dovuto risolvere la questione molto prima. Non avrebbero mai dovuto iniziare la guerra”.
A questo è seguito un attacco al Presidente ucraino : “Un comico di modesto successo, Zelensky, ha convinto gli USA a spendere 350 miliardi di dollari per entrare in una guerra che non poteva essere vinta, che non avrebbe mai potuto iniziare ma una guerra che senza gli Stati Uniti e Trump non sarà mai in grado di risolvere”.
A lui si è presto unito anche Elon Musk, scrivendo sulla sua piattaforma X: “Il presidente Trump ha ragione a ignorare Zelensky e a decidere per la pace indipendentemente dalla disgustosa e massiccia macchina per la corruzione del presidente ucraino che si nutre dei cadaveri dei suoi soldati”.
La delegittimazione del presidente ucraino da parte di Trump è poi chiara nella sua richiesta di andare alle elezioni: “Se Zelensky fosse davvero amato dal popolo ucraino, indirebbe le elezioni. Sa che perderebbe in maniera schiacciante, nonostante abbia preso il controllo di TUTTI i media ucraini. In realtà è disprezzato dal popolo ucraino, motivo per cui si è rifiutato di indire le elezioni”, ha affermato il Trump.
Redazione La Pagina