Il cammino verso la pace nel conflitto in Ucraina è molto difficile e Putin propone delle condizioni che, più che un accordo, appaiono come la pretesa di una assoluta resa di Kiev
Negli ultimi giorni la volontà di arrivare ad un cessate il fuoco della guerra in Ucraina appare più concreta, se ne parla in maniera sempre più credibile, una pace potrebbe essere possibile. Il presidente Ucraino, all’incontro svolto tra la delegazione americana e quella ucraina in Arabia Saudita, ha già proposto il cessate il fuoco, una tregua per giungere ad un accordo più ampio con la Russia. “L’Ucraina ha cercato la pace fin dal primo istante della guerra. Abbiamo sempre detto che è la Russia l’unica ragione per cui va avanti il conflitto”, ha scritto su Telegram Zelensky alla vigilia dei colloqui e lo vuole dimostrare lasciando adesso la parola a Putin. L’Ucraina, infatti, è disposta alla tregua, sostiene la proposta degli USA di 30 giorni di cessate il fuoco, a questo punto, come ha detto il segretario di Stato americano Marco Rubio: “Ora la palla per la tregua è nel campo della Russia”.
I toni americani nei confronti dell’Ucraina sono completamente differenti a quelli dell’incontro tra Zelensky e Trump allo Studio Ovale. Intanto l’Ucraina ha almeno ottenuto la revoca della sospensione degli aiuti a Kiev e dell’Intelligence.
“Il dittatore russo Vladimir Putin vuole respingere la proposta degli Stati Uniti di un cessate il fuoco di 30 giorni con l’Ucraina. Per riuscirci, pone richieste impossibili” è il parere del Presidente ucraino Zelensky nel suo discorso serale. “Abbiamo tutti sentito dalla Russia parole molto prevedibili e una manipolazione da parte di Putin sulla tregua: in realtà sta preparando un rifiuto fin da ora”.
Le sue parole trovano riscontro nel documento dei servizi segreti russi, dove sono stilate in sei punti le condizioni di pace secondo Putin, il quale, più che un accordo per la pace, ha i contorni di una pretesa di resa da parte di Kiev. Nel documento, infatti, è chiaro che più che voler raggiungere l’obiettivo di “Rimuovere le cause profonde della guerra per giungere ad una pace duratura”, Mosca voglia continuare il conflitto, pretendendo perfino che Kiev rinunci alla difesa.
I sei punti per la pace di Putin
Le condizioni paradossali che pretende il Presidente russo prevedono per prima cosa che Kiev riconosca la sovranità russa sulla Crimea e sulle quattro regioni – Zaporizhzhia e Cherson nel Sud, Lughansk e Donetsk a est – parzialmente occupate, ma che devono essere cedute per intero alla Russia. Il passo successivo verso la pace di Putin riguarda Zelensky, in modo particolare la sua uscita di scena e che siano indette delle nuove elezioni. Nello stesso tempo l’Ucraina dovrà rinunciare all’ingresso alla Nato e non potrà più ricevere gli aiuti militari per evitare il riarmo di Kiev. Un’altra condizione riguarda l’annullamento totale delle sanzioni rivolte alla Russia. Inoltre, in Ucraina non potrà essere schierato alcun contingente formato dai Paesi europei, nello stesso tempo chiede anche una riduzione numerica dell’esercito ucraino, da un milione a poche decine di migliaia. Infine, viene proposto l’uso di osservatori la cui missione sarà quella di verificare il rispetto del cessate il fuoco e delle future condizioni di pace. È chiaro che le condizioni proposte dallo Zar russo, proprio come quelli di un gambero, invece che fare passi in avanti, allontanano dalla pace.
Kiev: pace impraticabile
Le condizioni assolutamente sfavorevoli per l’Ucraina sono state prontamente commentate da Mykhailo Podolyak, consigliere di Zelensky, per il quale la Russia non è realmente interessata a una tregua, né tanto meno ad una successiva pace. “Putin accenna alla pace, ma poi introduce dettagli che la rendono impraticabile” ha dichiarato Podolyak a Repubblica.“La Russia vuole che rinunciamo alla nostra identità, alla nostra lingua, alla nostra storia. Chiede la nostra smilitarizzazione e vuole condizionare il nostro governo. Tutto questo è inaccettabile,” sottolinea Podolyak affermando che l’Ucraina respinge fermamente qualsiasi cessione territoriale.
Mosca: cauto ottimismo su soluzione conflitto
Nel frattempo, oggi si è svolto l’incontro tra il presidente russo Putin e l’inviato della Casa Bianca Witkoff, a Mosca, al termine del quale il portavoce del Cremlino, Peskov, ha affermato che si può essere “cautamente ottimisti” su una soluzione del conflitto in Ucraina.
Tramite Witkoff, Putin “ha trasmesso informazioni e segnali ulteriori al presidente Trump”. Il prossimo passo, si spera in avanti, sarà quello di un nuovo incontro telefonico fra Putin e il presidente americano Trump, ma la decisone di questo ulteriore colloquio tra i due Presidenti verrà presa dopo che Witkoff avrà riferito a Washington un messaggio di Putin, ha aggiunto Peskov, citato dall’agenzia Ria Novosti.
Redazione La Pagina