L’Italia si impegna ad aumentare la spesa militare, gli investimenti in USA e dell‘acquisto di gas americano. L’America ricambia con la promessa di una possibile visita del presidente Trump a Roma
Per alcuni è stato un successo, per altri non si può parlare di risultati eccezionali, certamente l‘impresa di Giorgia Meloni, di interfacciarsi con Donald Trump in questo delicato momento politico, rimarrà una importante pagina della storia personale e professionale della Leader italiana. I risultati, se ce ne saranno, saranno valutati quando arriveranno, ma da questo incontro con Donald Trump Meloni porta a casa la speranza di poter riequilibrare gli assetti politici ed economici che il Presidente americano sta mettendo a dura prova.
Per questo incontro la Presidente italiana si è preparata in maniera intensa, ha annullato tutti gli impegni dei giorni precedenti per studiare e valutare come affrontare Trump, che diverse volte ha dimostrato di non avere scrupoli nel mettere in difficoltà l‘interlocutore di turno. Invece è stato un incontro rilassato, ricco di formalità amichevoli, che ha rispettato i rituali politici e con un dialogo senza grandi clamori, se non la promessa di una futura visita del Presidente USA in Italia.
In completo bianco, con richiamo immediato al luogo dove è ospite, Meloni ha soddisfatto le aspettative degli americani, per i quali la missione della Leader italiana era quella di “ingraziarsi” Donald Trump e “migliorare i rapporti” con lui. Il suo arrivo alla Casa Bianca “suscita più speranze che timori”, grazie alla “posizione unica che occupa nel continente”, come spiega l‘autorevole New York Times.
L‘obiettivo di questo viaggio, secondo il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, era invece “la creazione di un grande mercato unico occidentale tra Stati Uniti ed Europa, basato su una logica: zero tasse, zero tassi.L’obiettivo resta quello di non avere una guerra commerciale”.
Il programma della giornata è stato più o meno in linea con quelli precedenti, ricordiamo che la visita di Giorgia Meloni a Washington è stata l’ultima di una serie di incontri con i leader europei che sono andati alla Casa Bianca per “ingraziarsi” Donald Trump. Dopo un lunch nel cabinet room tra i due leader (chiuso alla stampa), si è svolto il tradizionale bilaterale nello Studio Ovale (con il pool dei reporter della Casa Bianca e i giornalisti italiani) dove è avvenuto lo scambio ufficiale di vedute.
L‘accoglienza di Trump a Giorgia Meloni non è stata priva di lusinghe per la leader italiana, a cominciare dal “Great person” che le rivolge il Presidente USA al suo arrivo, anticipando i toni cordiali dell‘incontro. Ma non sono le uniche parole di apprezzamento che incassa la Presidente italiana, Trump infatti ha definito la premier Meloni “una persona eccezionale, mi piace molto, ha un grande talento e sta facendo molto bene, è un bravissimo primo ministro”.
Lusinghe e rituali a parte, cosa porta a casa Giorgia Meloni da questo importantissimo incontro?
Prima di tutto la possibilità che il presidente USA accetti l‘invito di venire in Italia per un incontro con i vertici dell’Ue, che comunque è un‘apertura. Una visita mirata a calmierare gli effetti delle nuove tariffe commerciali annunciate – attualmente sospese per 90 giorni – che sarebbero pesantissime per il vecchio continente. Anche se, rispondendo a una domanda sui dazi reciproci fra USA e Ue, Meloni ha affermato di essere sicura “che si possa raggiungere un accordo”, Trump durante l‘incontro ha precisato che “i dazi ci stanno arricchendo” mentre prima con Joe Biden “stavamo perdendo miliardi di dollari sul commercio”, lasciando presagire nessun interesse reale di creare una grande area di libero mercato tra Ue e USA.
Quando poi un cronista italiano chiede alla Premier in merito alla posizione che si vuol prendere per la difesa dell‘Ucraina, Meloni ha risposto senza tentennamento: “Sapete come la penso, che ci sia stata un’invasione e che l’invasore fosse Putin”, per poi aggiungere che “con Trump stiamo lavorando per una pace giusta e duratura. Questa è la base su cui condividiamo il nostro lavoro“.
Quello che ha ottenuto Trump è l‘impegno del raggiungimento dell’obiettivo del 2% delle spese per la difesa al prossimo vertice Nato, mentre il Tycoon puntualizzava che “non è mai abbastanza” sorridendo in direzione del suo vicepresidente J.D Vance. Dal punto di vista degli investimenti, annuncia Meloni che “le imprese italiane, come fanno da molti anni, investiranno qui nei prossimi anni circa 10 miliardi e questo mostra quanto siano interconnesse le nostre economie. Questo è molto importante, non si tratta solamente dell’Italia, si tratta dell’Europa. E quindi lo scambio tra di noi è uno scambio di considerevoli dimensioni. Ci sono grandi investimenti in commercio, si tratta di un argomento di cui abbiamo parlato“. Nello stesso tempo, Trump si è aggiudicato la garanzia di un aumento dell’importazione di gas liquefatto dall’Italia: “L’Italia dovrà aumentare le importazioni energetiche e anche il nucleare. Stiamo cercando di svilupparlo, questa è un’altra asse di lavoro insieme e penso che ci saranno altri percorsi di lavoro congiunto“. Questo senza considerare che una tale scelta vada contro i dettami del Green Deal europeo, visto che il trasporto su navi di maggiori quantità di gas liquefatto peserebbe non poco in termini di emissioni di CO2.
“Abbiamo parlato anche di molti argomenti a livello bilaterale, cose che possiamo fare insieme. Abbiamo parlato di difesa, abbiamo parlato di economia, abbiamo parlato dello spazio, dell’energia. L’Italia dovrà aumentare le sue importazioni di energia, e poi c’è anche il nucleare che stiamo cercando di sviluppare e credo che anche questo possa essere qualcosa in cui possiamo lavorare insieme”. È la sintesi della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sull‘importante incontro con Donald Trump nello Studio Ovale della Casa Bianca. Ma questo non è che una parte del suo lavoro di ambasciatrice dell‘Ue in America e nello stesso tempo di portavoce del presidente Trump in Europa, come Meloni stessa ha spiegato “non posso siglare accordi per l’Ue ma sono qui per cercare di trovare il giusto punto di equilibrio a metà strada”, proprio per questo si attende la visita del Presidente USA in Italia. Nel frattempo, oggi stesso Meloni sarà impegnata ad accogliere il vicepresidente J.D Vance a Palazzo Chigi per un bilaterale seguito da un pranzo con i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini.
Redazione La Pagina