
Dal 22 maggio 2025 “Berlinguer. La grande ambizione” sarà proiettato nelle sale della Svizzera tedesca. Un film di Andrea Segre con Elio Germano, Elena Radonicich, Paolo Calabresi, Roberto Citran e Fabrizia Sacchi
Quando una via sembra a tutti impossibile, è necessario fermarsi? Non l’ha fatto Enrico Berlinguer, segretario negli anni Settanta del più importante partito comunista del mondo occidentale, con oltre un milione settecentomila iscritti e più di dodici milioni di elettori, uniti dalla grande ambizione di realizzare il socialismo nella democrazia. Sfidando i dogmi della guerra fredda e di un mondo diviso in due, Berlinguer e il PCI tentarono per cinque anni di andare al governo, aprendo a una stagione di dialogo con la Democrazia Cristiana e arrivando a un passo dal cambiare la Storia. Dal 1973, quando sfuggì a Sofia a un attentato dei servizi bulgari, attraverso le campagne elettorali e i viaggi a Mosca, le copertine dei giornali di tutto il mondo e le rischiose relazioni con il potere, fino all’assassinio nel 1978 del Presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro: la storia di un uomo e di un popolo per cui vita e politica, privato e collettivo, erano indissolubilmente legati.
“Su Enrico Berlinguer sono stati realizzati molti documentari, libri, saggi, ma nessuno ha mai provato ad affidare al cinema di finzione la ricostruzione ‘da dentro’ della sua vita, o di parte di essa, del suo mondo e del suo popolo. Eppure parliamo di un mondo fatto di centinaia di migliaia, milioni di persone, una gran parte delle quali ancora vive, e di un uomo che è simbolo globale di una sfida e di una scelta: provare ad attuare il socialismo in una società democratica e indipendente, superando le diseguaglianze, ma garantendo tutte le libertà economiche e culturali che le dittature sovietiche avevano invece schiacciato. Dell’uomo che ha avuto i funerali tra i più partecipati e toccanti della storia d’Italia e non solo”, dice il regista Andrea Segre.

Il film non si limita a raccontare la figura pubblica di Berlinguer, ma si sofferma anche sulla sua dimensione umana, sui valori familiari e sulla sua integrità personale. Attraverso testimonianze di storici, politici e persone vicine a lui, il film dipinge un ritratto complesso e umano di un uomo che ha dedicato la vita alla politica con passione e coerenza.
“Quella di Enrico Berlinguer è una vita che può aiutare ancora oggi a porsi domande, a cercare risposte. Il mondo è profondamente cambiato, ma le urgenze e le emozioni che hanno attraversato la sua vita e suo popolo non sono scomparse, albergano in strade diverse, si cercano, si interrogano, attraversano le contraddizioni dell’oggi, si infilano nei vuoti e nei pieni della società contemporanea. Esiste un’universalità nell’azione e nel pensiero di quest’uomo, che è mirabolante poter esplorare e ascoltare al di là dell’ormai anacronistica adesione ad un partito”, spiega Andrea Segre.