“Voglio dirlo subito, con chiarezza: respingiamo con fermezza ogni attacco pregiudiziale contro le forze di polizia italiane, che ogni giorno rischiano la vita per garantire sicurezza, legalità e coesione sociale di tutti gli italiani.
È inaccettabile che venga messo sotto accusa l’intero corpo delle forze dell’ordine sulla base di percezioni soggettive o testimonianze parziali, senza riscontri oggettivi o giudiziari.
Nel rapporto si afferma che vi sarebbero “numerose testimonianze” di profilazione razziale, in particolare ai danni di Rom e persone di origine africana.
Presidente, mi chiedo, chi decide quali testimonianze considerare e come pesarle nei report del Consiglio d’Europa.
Ma le forze dell’ordine non agiscono mai sulla base del colore della pelle, ma sulla base di indizi, comportamenti, contesti operativi. Chi insinua il contrario, insinua il dubbio su ogni controllo di sicurezza, minando la fiducia tra cittadini e Stato.
Ribadisco: non possiamo permettere che la narrativa della discriminazione venga utilizzata come scudo per delegittimare chi tutela l’ordine pubblico, soprattutto in un periodo in cui le nostre città affrontano sfide legate all’immigrazione irregolare, al degrado urbano e all’aumento della microcriminalità.
Va ricordato che lo stesso rapporto ECRI riconosce, seppure marginalmente, i grandi sforzi formativi compiuti dalla Polizia e dai Carabinieri per prevenire episodi di odio e migliorare il dialogo con i cittadini. Eppure, invece di valorizzare questi risultati, si insiste su un’inaccettabile generalizzazione colpevolizzante.
Se errori individuali si verificano, come in ogni categoria, ci sono già strumenti disciplinari e giudiziari idonei ad affrontarli. Ma criminalizzare in blocco la nostra polizia è irresponsabile e pericoloso.
È vergognoso che in alcune mozioni dell’opposizione si legga che questo rapporto del Consiglio d’Europa è “una opportunità per monitorare” oppure in un’altra che “bisognerebbe contribuire in maniera costruttiva all’attuazione delle raccomandazioni del Consiglio d’Europa”.
A chi parla di “profilazione razziale”, ricordiamo che l’Italia è uno dei Paesi più generosi d’Europa in termini di accoglienza, cure mediche gratuite anche per migranti irregolari, e progetti d’inclusione.
Ma l’integrazione non si realizza accusando le istituzioni, bensì promuovendo il rispetto reciproco, delle regole e delle nostre forze dell’ordine. Sempre al fianco delle nostre forze dell’ordine” – lo ha dichiarato l’On.Simone Billi, capogruppo in Commissione Esteri della Lega Salvini Premier e membro della delegazione italiana al Consiglio d’Europa dal 2018, intervenendo durante la discussione in Aula a Montecitorio sul rapporto del Consiglio d’Europa sul fenomeno di profilazione razziale da parte delle forze dell’ordine in Italia.
Comunicato del 10 giugno 2025