Ci siamo. Il periodo più atteso e più magico dell’anno è qui. Nei paesi e nelle città, nelle campagne e sulle montagne, l’inverno freddo e spento s’accende dei tanti colori che annunciano l’avvicinarsi del Natale. Con o senza neve, comunque, è una stagione ricca di tradizioni, che molti abitanti rispettano e tramandano, senza per forza essere religiosi.
Fin dalla prima domenica di Avvento, nelle case e nelle chiese c’è la bella tradizione della corona di quattro candele, che scandiscono le domeniche dell’Avvento. Ogni domenica si accende una nuova candela, simbolo di Gesù “luce del mondo”. I rami verdi d’abete, che formano la corona, sono simbolo della vita portata dal Salvatore. Questa tradizione, originaria del Nord Europa, è oggi molto sentita.
Per i più piccini, l’attesa è scandita dal calendario dell’Avvento, con le sue 24 finestrelle, da aprire progressivamente fino al giorno di Natale. Ad ogni finestrella una sorpresa: figurina o dolcetto, mentre cresce l’attesa di scoprire alla vigilia l’albero di Natale, riccamente illuminato e decorato. Sotto l’albero ci sono i doni tanto attesi.
Alcune tradizioni sono tipiche di villaggi, come quella che si svolge a Kussnacht, presso Lucerna. Il 5 dicembre per la vigilia di San Nicola si celebra+ il Klausjauger, senza dubbio una delle feste natalizie più belle di tutta Europa: completamente al buio, verso sera il villaggio si accende di mille luci e colori, mentre circa 200 uomini vestiti di bianco portano in processione degli enormi fluorescenti mitria vescovili, artisticamente preparati e indossati con delle candele al loro interno. La processione è suggestiva, bianca e lucente e accompagna il Santo lungo tutte le strade del villaggio. In contemporanea, i Klausjäge (i cacciatori di San Nicola) scandiscono il ritmo con il suono di pesanti campane.
San Nicola, il Babbo Natale, è conosciuto in tutta la Svizzera. Quì a Zurigo lo si vede per strade e negozi, accompagnato dal suo Schmutzli sporco di fuliggine, con un bastone e un sacco di juta pieno di regali. Altre volte guida il suo Märlitram: solo i bambini possono fare un giro nel magico vagone di Babbo Natale.
Ogni località espone un suo tipico mercatino dove, accanto a prodotti artigianali e giocattoli tradizionali, in una atmosfera calda e festosa, si respirano profumi di bevande e cibi nostrani. Per i volenterosi vi sono anche locali con calderoni, dove si possono confezionare in modo personalizzato candele con cera e miele.
Nella hall della Stazione Centrale, viene allestito un gigantesco albero di Natale, dove scintillano oltre 7000 decorazioni Swarovski: incanto per grandi e piccini.
Numerose casette in legno, sono dedicate alla vendita di spezie, candele e lampade profumate, oggetti in legno intagliato, decorazioni natalizie, maglie e giocattoli, mentre nell’aria si eleva il profumo del punch.
Oggi in Svizzera si accostano tradizioni antiche e festeggiamenti di tipo consumistico, che rischiano di far dimenticare il senso originario del Natale. Il presepio, che mette in scena la nascita di Gesù è, tuttavia, sempre presente nelle chiese e anche in molte case. Grandi e piccoli contribuiscono a farlo. Da Natale all’Epifania c’è l’usanza del Canto della stella: gruppi di bambini, vestiti da re magi, passano per le case a raccontare la lieta novella.