“Stiamo ribaltando il Paese. Via da Roma i ministeri”. La scritta compare sopra il disegno di un’Italia capovolta e addobbata da palline colorate che rappresentano ministeri e Consob decentrati su tutta la Penisola. Una stella cometa con al centro il simbolo della Lega campeggia appena sopra la punta dello Stivale, tra la Calabria e la Sicilia. È questo il singolare “albero di Natale” che il ministro Calderoli ha scelto per illustrare il suo biglietto di auguri di Buon Natale.
Un’iniziativa che ha scatenato una ridda di polemiche.
“Caro Gesù Bambino, per Natale vorrei in regalo l’approvazione del federalismo fiscale e per l’anno nuovo vorrei vedere tanti ministeri in Padania. Grazie”, scrive sul retro il ministro leghista, che nel suo disegno ideale, a Milano assegna l’Economia e la Consob. “Che vergogna!”, commenta il deputato del Pd Jean Leonard Touadi nel segnalare la cosa. E dall’Idv Leoluca Orlando denuncia: “Calderoli disprezza la Costituzione e strumentalizza il Natale”.
L’uscita del ministro leghista, sostiene il coordinatore di Futuro e Libertà Adolfo Urso, “apre la campagna elettorale” del Carroccio.
Ma è dai politici della capitale che viene la reazione più forte a una iniziativa, quella del decentramento dei ministeri, che è entrata fin dalla scorsa estate nell’agenda del Carroccio e in Parlamento si è già tradotta in una proposta di legge per lo spostamento della sede della Consob. “Ho protestato con Gianni Letta per questa grottesca trovata del ministro Calderoli”, scrive in una nota il sindaco di Roma Gianni Alemanno.
E la presidente della Regione Lazio Renata Polverini: “Abbiamo difeso sempre le istituzioni nella capitale e continueremo a farlo”.
E mentre il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti parla di uno “scientifico progetto di impoverire la capitale”, Alemanno avverte la Lega che se l’iniziativa leghista va avanti, “tutti i parlamentari del Pdl, e in particolare quelli della nostra Regione, non potranno non trarne le dovute conseguenze nella commissione bicamerale che dovrà esprimere il parere obbligatorio sui decreti legislativi sul federalismo fiscale”.
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