Urlava frasi sconnesse, poi ha aperto il fuoco ad un raduno politico di una deputata dell’Arizona. L’ha colpita alla testa da distanza ravvicinata, poi ha puntato l’arma sulla folla, uccidendo sei persone e ferendone gravemente altre. Tra i morti, anche un giudice federale, John Roll e una bambina di nove anni.
Il comizio di Gabrielle Giffords, quarantenne deputata democratica, si svolgeva a Tucson, davanti ad un supermercato.
L’autore della strage, Jared Lee Loughner, un bianco di 22 anni, è stato bloccato da alcuni dei partecipanti al raduno che l’hanno immobilizzato e consegnato alla polizia; è stato poi trasferito dalla custodia dello sceriffo di Tucson a quella degli agenti federali.
La polizia ha rinvenuto un’arma sul luogo della sparatoria.
Jared Lee Loughner aveva una sua pagina sul network MySpace che è stata poi cancellata. Il giovane aveva anche un indirizzo su YouTube. Lo riportano alcuni media americani.
Testimoni hanno riferito che il giovane avrebbe sparato poco dopo essere uscito dal negozio Safeway di Tucson all’esterno del quale Gabrielle Cliffords stava tenendo un incontro elettorale. Gli stessi lo hanno descritto come “un tipo strano”, vestito di nero e dai capelli molto corti.
Secondo altri testimoni la persona armata si è avvicinata alla deputata all’esterno del negozio, poco dopo le 10 del mattino ora locale, e le ha sparato a bruciapelo. L’uomo avrebbe poi esploso una ventina di colpi ferendo almeno una dozzina di persone compresi alcuni membri dello staff.
La deputata dell’Arizona, che inizialmente era stata data per morta, è stata trasportata in elicottero in un ospedale di Tucson dove è stata sottoposta immediatamente ad intervento chirurgico alla testa.
Il ragazzo autore della strage non ha agito da solo. Ne è convinto lo sceriffo Clarence Dupnik, secondo il quale è probabile che ci sia un complice. La polizia è infatti alla ricerca di un secondo uomo. Secondo quanto riferisce la Cnn, la polizia di Tucson in Arizona ha fermato altri 11 sospetti.
La deputata Giffords aveva l’abitudine, ricorda l’Arizona Daily Star con sede a Tucson, di incontrare gli elettori in un appuntamento che chiamava “Congress on Your Corner”, “Il congresso all’angolo”. In un’occasione simile, nel 2009, un manifestante fu portato via dalla polizia e una pistola gli cadde sul pavimento del supermercato.
La deputata Giffords aveva vinto a novembre la rielezione alla Camera battendo un candidato del Tea Party per quattromila voti. È favorevole alla libera scelta in tema di aborto, alla ricerca sulle cellule staminali, è una sostenitrice delle energie rinnovabili, mentre ha posizioni rigide in materia di immigrazione. È sposata con l’astronauta Mark Kelly che è nell’equipaggio dell’ultima missione dello shuttle in programma ad aprile.
Gabrielle Giffords era nella “target list” di Sarah Palin. L’ex governatore dell’Alaska ed ex candidata alla vicepresidenza aveva stilato un elenco di avversari da sconfiggere politicamente “per la loro responsabilità nel disastro” rappresentato dal voto con cui il Congresso aveva approvato la riforma sanitaria.
Sarah Palin offre “sincere condoglianze” alla famiglia della deputata democratica Gabrielle Giffords. La Palin ha postato sulla propia pagina di Facebook un messaggio, sul quale hanno espresso un “like” (apprezzamento) 5.000 fan.
Tra i commenti, ve ne sono alcuni che affermano: “Sarah Palin è un’assassina”. Non è chiaro se, quando il messaggio è stato postato, l’ospedale in cui è ricoverata la deputata avesse già annunciato che questa è ancora viva.
L’attacco contro la deputata dell’Arizona ha suscitato immediate reazioni di condanna a Washington per un atto definito in modo unanime “terribile e insensato”.
Atti di violenza “insensati e terribili che non hanno alcun posto in una società libera”, ha detto della strage il Presidente Barack Obama. “Una tragedia non solo per l’Arizona, ma per tutto il Paese”, ha continuato il presidente degli Stati Uniti.
(ansa)
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