Anche quest’anno il festival più esclusivo del cinema mondiale ha chiuso i battenti. Non poche polemiche, tanti colpi di scena e come sempre grandi star hanno reso unica questa edizione del Festival di Cannes 2011.
Grande delusione per i rappresentanti del cinema italiano che speravano in un premio: Nanni Moretti e Paolo Sorrentino, in gara rispettivamente con “Habemus Papam” e “This must be the place”, con Sean Penn che ha ottenuto il premio Ecumenico della Giuria della Federazione Internazionale della Stampa Cinematografica (Fipresci), seppur acclamati da pubblico e critica, sono rimasti a bocca asciutta.
La giuria di quest’anno, formata da Robert De Niro (Attore – Presidente della Giuria), Olivier Assayas (Regista – Francia), Martina Gusman (Attrice, produttrice – Argentina), Mahamat Saleh Haroun (Regista – Chad), Jude Law (Attore – Gran Bretagna), Nansun Shi (Produttrice – Hong Kong/China), Uma Thurman (Attrice – USA), Johnnie To (Regista, produttore – Hong Kong/China), Linn Ullmann (Scrittrice, critica letteraria – Norvegia), nei 10 giorni della durata del Festival di Cannes ha dunque fatto le sue scelte esprimendosi in questo modo: la palma d’oro per il miglior film, come si sentiva già qualche giorno prima della chiusura del festival, è andata a Terrence Malik, regista di “The Tree of Life”, struggente film con Brad Pitt che al botteghino non sta avendo proprio lo stesso successo.
I fratelli Dardenne, invece, vincono il Gran premio della Giuria con il loro film “Il ragazzo con la bicicletta”, premio assegnato ex aequo con “C’era una volta in Anatolia” di Nury Blige Ceylan. Miglior attore, invece, è stato decretato a sorpresa Jean Dujardin, protagionista del film “The Artist”, scavalcando personalità come Sean Penn, grande escluso dalla rosa dei premiati. La cosa che ha stupito più di tutti è stato il premio dato a Kirsten Dunst come migliore attrice, battendo la favorita Tilda Swinton, per la sua partecipazione al film Melancholia. La stessa attrice non poteva crederci soprattutto dopo tutto quello che era successo nei giorni del festival e all’assegnazione del premio ha affermato: “Che settimana che è stata!”. Sicuramente non poco discusso è stato l’atteggiamento del regista Lars Von Trier su certe dichiarazioni, rilasciate la settimana prima della chiusura del festival, quando durante la conferenza stampa per la presentazione del film ha affermato: “Per lungo tempo ho pensato di essere ebreo ed ero felice di esserlo. Poi ho conosciuto Susanne Bier (regista danese ebrea) e non ero così contento. Ma dopo ho scoperto che in realtà ero un nazista. La mia famiglia era tedesca. E questo mi fa anche piacere. Cosa posso dire? Capisco Hitler…simpatizzo un po’ con lui”, e ancora “Capisco Hitler, l’uomo, a volte me lo immagino seduto nel suo bunker quando tutto era finito, e credo di comprenderlo. Non sono contro gli ebrei, ma certo Israele è un problema […]. Noi nazisti facciamo le cose in grande”. L’infelice affermazione non è certo passata inosservata creando grande polemica tanto che ha fatto prendere una dura decisione al Consiglio di Amministrazione dichiarando il regista Lars Von Trier una “persona non grata” al Festival di Cannes con allontanamento immediato. Infatti, pur cercando subito di rimediare all’errore, il regista non ha più potuto partecipare alla manifestazione anche se il suo film è rimasto in concorso.
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