Mancanza di posti in prigione per sottoporre a terapia i criminali affetti da disturbi psichici
Da un sondaggio della NZZ am Sonntag presso il Concordato sull’esecuzione delle pene e delle misure della Svizzera orientale, nord-occidentale e latina risulta che in futuro sono previsti nelle prigioni costruzioni di speciali reparti, fino a raggiungere i 200 posti, per criminali malati psichici e pericolosi. Nel 2009 nel carcere giudiziario Pöschwies si era aperto il primo reparto speciale con 24 posti, seguito l’estate scorsa con lo stesso numero nel carcere di Thorberg nel Canton Berna. Difficile dire se in futuro i nuovi posti di terapia saranno sufficienti. Tutti gli sviluppi indicano però che la necessità dei posti tende ad aumentare. I costi sono poi un’altra spina nel fianco. Un posto di terapia costa, secondo l’Ufficio federale di giustizia, 580.000 franchi, per un costo globale di 120 milioni. Anche il funzionamento è caro: 600 franchi, mentre nelle carceri normali ammonta a circa 300 franchi.
La crescente necessità di questi posti ha due motivi. Il nuovo diritto penale dal 2007 prevede che i criminali con “pesanti disturbi psichici” possano essere sottoposti a terapia, se si riscontra che così si riduce “il pericolo dei suoi disturbi psichici”. Dal 2007 sale anche il numero dei criminali cui i tribunali ordinano una “misura terapeutica stazionaria”. L’obiettivo formulato nel diritto penale è quello di credere ai metodi terapeutici e di risocializzazione dei criminali. Secondo: dopo l’episodio del 1993 dello Zollikerberg, quando un detenuto in libera uscita assassinò una giovane donna, i cittadini, la politica e i media, chiedevano a gran voce un inasprimento delle esecuzioni delle pene, che hanno portato a meno rilasci di criminali dalle misure cui appartengono anche le terapie in prigioni speciali. Per Robert Frauchiger, segretario del Concordato Svizzera nord-occidentale, molti detenuti, che sono condannati a una terapia stazionaria, rimangono nel sistema. I criminali vengono rilasciati con molta riservatezza, che è la logica conseguenza della pretesa da parte di società e politica di rischio-zero.