Siamo in primavera inoltrata e gli alberi cominciano a dare i propri frutti. Come si sa, ogni tipo di frutta fa bene ed è consigliata in ogni genere di dieta, soprattutto perché – ed è un’altra cosa nota – è un alimento utile per contrastare malattie, anche gravi.
Uno di questi frutti è la ciliegia. Ma è dell’albicocca che vogliamo parlare, anche in ossequio alla tradizione popolare, confermata dalla scienza, che dice che l’albicocca fa bene alla pelle perché la rende liscia e vellutata, appunto come un’albicocca o una pesca.
Il colore arancione rivela immediatamente un dato: è ricca di carotenoidi, precursori della vitamina A. Prendendo in prestito il linguaggio scientifico e tecnico, diciamo che in 100 grammi di parte mangiabile ci sono 2160 microgrammi di betacarotene equivalente, ciò che corrisponde a 360 microgrammi di retinolo equivalente, che è la vitamina A. Se si vuole fare un paragone con il melone, l’albicocca ne possiede più del doppio e molto più di tutti gli altri frutti. Bastano duecento grammi al giorno di albicocche per raggiungere il 100% del fabbisogno giornaliero, per un adulto, di vitamina A.
A cos’altro serve questo frutto? Intanto serve a garantire la crescita e la riparazione dei tessuti epiteliali: è un ottimo elemento di contrasto dell’invecchiamento della pelle. Poi serve alla pelle per potersi esporre con maggiore sicurezza al sole estivo. Basterebbero questi due fattori per farne un frutto di stagione, ovvero ideale per l’estate e per l’esposizione della pelle al sole. Però, attenzione: non basta mangiare albicocche per avere la tintarella: le proprietà di questo frutto sono tutte vere, tranne che per la tintarella.
Oltre alla vitamina A, c’è la vitamina C che offre il suo indispensabile aiuto. La vitamina C viene presa in ragione di 13 milligrammi per etto e si sa che la vitamina C è ottima per la produzione di collagene, che a sua volta aiuta il derma.
Basta? No, le altre proprietà dell’albicocca e in particolare della vitamina A in essa contenuta riguardano lo stimolo delle difese immunitarie contro le infezioni respiratorie e possono servire a contrastare certe formazioni tumorali, in particolare quelle al seno. Inoltre, le sue proprietà rendono capelli e unghie più forti e aiutano la vista. L’albicocca, infatti, fornisce un notevole apporto di ferro, potassio, magnesio, calcio e fosforo, fattori determinanti per aiutare chi è depresso, anemico e abitualmente stanco.
Ancora: l’albicocca non fa ingrassare. Contiene appena 28 calorie ogni 100 grammi. Infine è buona, saporita, gustosa.
Adesso, passiamo ai lati negativi, che sono essenzialmente i seguenti: il frutto è sconsigliato a chi soffre di calcoli renali, ed è astringente
Per concludere, sconfiniamo nelle applicazioni collaterali, che riguardano l’industria che si serve del nocciolo. Infatti, questo viene polverizzato e tradotto in un prodotto che serve per eliminare le cellule morte della cute. Un’altra applicazione è la produzione di un olio leggero, che unge poco, come quello delle mandorle, che è idratante e calmante (contro le irritazioni): vietato usarlo, però, sulle pelli grasse.