Una ricerca italiana presentata al Congresso della Società Europea di Cardiologia a Parigi svela che i danni della sigaretta per le donne vanno “moltiplicati” per 5 rispetto agli uomini
Al Congresso della Società Europea di Cardiologia, che si è appena concluso a Parigi, la ricercatrice italiana Elena Tremoli ha presentato i risultati di uno studio che non ammettono repliche. Ha detto la dottoressa Tremoli: “Rapportando il numero delle sigarette fumate e la progressione delle malattie cardiovascolari, i danni sulla donna sono cinque volte superiori”. In pratica, per avere gli stessi danni un uomo deve fumare cinque sigarette e la donna una. “La maggiore nocività delle sigarette per il cuore delle donne – ha aggiunto la dottoressa – è una scoperta particolarmente importante, in relazione all’ormai accertato fallimento sul sesso femminile delle campagne informative fatte negli ultimi anni per diminuire il numero dei fumatori”. Le donne sono protette dalle malattie cardiovascolari dagli ormoni, per cui godono dei favori di madre natura. Ma non sempre e per tutta la vita. Dopo la menopausa infatti la protezione diminuisce, fino a sparire. Si può tentare di abbozzare uno schema: fino a 55-60 anni di età l’uomo è molto più fragile delle donne. L’infarto è maschile, come pure l’ictus. Poi, tra i 60 e i 75 anni, c’è una sostanziale parità, per le donne vengono meno le difese prodotte dagli ormoni. Dopo i 75 anni il rischio di malattie cardiovascolari è più grande per le donne che per gli uomini.
Com’è possibile? Lo è non solo a causa della minore protezione ormonale, ma anche a causa del fatto che le donne hanno raggiunto la parità (o quasi) sul piano dei diritti come anche su quello dei vizi. Gli stili di vita, ormai, si sono standardizzati e uniformati: vita sedentaria, alimentazione scorretta ed eccessiva, stress e, ovviamente, fumo e alcol. C’è sempre una spiegazione per ogni fenomeno e per la donna, che dopo i 75 anni adesso è addirittura più soggetta ad avere problemi cardiovascolari, è che ha abusato in questi ultimi anni di quella naturale protezione contro le malattie del cuore, al punto da azzerare i vantaggi. Le statistiche dicono che in Italia le fumatrici sono 5 milioni e 200 mila, mentre i fumatori 5 milioni e 900 mila. C’è ancora una tendenza tutta maschile al piacere delle bionde, però, se bisogna giudicare dal numero dei maschi che hanno smesso (3 milioni e 900 mila) rispetto a quello delle donne (2 milioni e 600 mila), bisogna dedurne che presto in Italia le fumatrici saranno più numerose dei fumatori. Il sorpasso è a portata di… sigaretta. Tra gli uomini, più aumenta il livello di istruzione e più aumenta anche la salute delle arterie, tra le donne avviene il contrario: con un grado maggiore di istruzione aumenta anche il livello di ostruzione delle arterie, causato appunto dal fumo. C’era una volta la disparità, più vera che presunta. Poi si è scoperto che l’intelligenza è donna, che il cervello è uguale ma ad essere diverso e più strutturato a vantaggio delle donne è il modello di organizzazione delle informazioni, e inoltre che le donne sono le più longeve. Ma la donna, con la vita frenetica e disordinata che conduce, sta facendo di tutto per annullare i suoi naturali vantaggi, e l’uomo arranca nella speranza di starle dietro, almeno nella capacità di vivere a lungo. [email protected]