Tramite SMS lanciato invito a “party illegali” con il solo scopo di procedere a violenze e devastazioni
Dopo i disordini scoppiati una settimana prima sulla Bellevue-Platz, simili scene si sono ripetute nella notte di domenica 18 settembre tra la Bahnhof-Platz e la zona del Central. La guerriglia urbana nel centro città ha provocato danni materiali per circa 200.000 franchi. Per il responsabile del dicastero polizia Daniel Leupi (Verdi) si tratta di “veri turisti dei tafferugli” e non è chiaro chi si nasconda dietro le quinte a tirare le fila. Tra i fermati non figurano tifosi di calcio, appartenenti alla scena dei party o ai movimenti di Black Blocs. I circa 200 esagitati che hanno partecipato ai disordini, non hanno avuto, secondo Daniel Leupi, alcun motivo plausibile per riunirsi, visto che non si sono visti striscioni o sentiti slogan inneggianti a chiari messaggi. Al massino cori aggressivi contro la polizia. Nella ricostruzione degli eventi, il comandante della Polizia Philipp Hotzenköcherle spiega che si tratterebbe di giovani annoiati che hanno sfruttato l’invito tramite SMS a partecipare a un “party illegale” per innescare le scaramucce. Gli agenti sono stati costretti ad intervenire in serata verso le 23 e 30 per fermare il gruppo di “manifestanti” formatosi alla stazione centrale per evitarne l’ingresso nella Limmatquai. Per sedare gli scontri le forze dell’ordine hanno fatto uso di idranti, pallottole di gomma e sostanze irritanti, rispondendo alle provocazioni dei giovani che avevano lanciato petardi e bottiglie, danneggiato vetrine e fermate dei tram. Le forze dell’ordine hanno fermato 91 persone. Molti di essi sono molto giovani: 61 hanno tra i 18 e 25 anni di età, mentre 25 tra i 15 e 17 anni. Tra i fermati figurano solo 6 ragazze. Un terzo abita a Zurigo, mentre gli altri sono domiciliati nel Canton Zurigo e Aargovia. La Magistratura dei minorenni ha rilasciato nel frattempo 71 giovani, mentre 20 presunti aggressori rimangono in stato d’arresto a tempo indeterminato. Ad essi sono imputati il reato di sommossa, nonché violazione del divieto di mascheramento e violenza contro funzionari. Restano le solite perplessità nel capire l’atteggiamento di questi giovani. La polizia può combattere solamente i sintomi che scatenano in loro gli atteggiamenti di violenza. La magistratura ha il compito di interrogarli, rilasciarli o condannarli. I giovani sono il futuro della società e bisogna per questo prenderli sul serio. Le loro richieste devono trovare ascolto, ma certi metodi non sono sicuramente adeguati a costruire il dialogo.
Gaetano Scopelliti