Se William e Kate avranno come primogenita una femminuccia, quella bambina potrà diventare regina. Nonna Elisabetta si è ufficialmente schierata, facendo sapere di essere favorevole a una modifica della legge salica per consentire alle eredi donne della Corona di salire al trono anche in presenza di fratelli maschi. La sovrana «ha fatto sapere» che appoggia le iniziative – l’ultima del primo ministro Cameron – per cambiare le norme sulla primogenitura, che mettono i maschi davanti alle sorelle maggiori nella linea di successione. Cameron la scorsa settimana aveva annunciato un tentativo di ottenere il consenso dei 15 Paesi del Commonwealth sulla riforma, definendo l’attuale sistema vecchio di secoli una «anomalia» che contraddice il «diritto alla parità dei sessi». Sarebbe stata la stessa Elisabetta a incoraggiare il primo ministro ad andare avanti; la sovrana vorrebbe vedere avanzare il progetto di riforma nella riunione dei capi di governo del Commonwealth in Australia, al quale nei prossimi giorni dovrebbe presenziare. La riforma si applicherebbe ai figli di Carlo e ai loro figli e vedrebbe anche un avanzamento della principessa Anna, secondogenita di Elisabetta, al quarto posto nell’ordine di successione, davanti ai fratelli minori Edoardo e Andrea. Ma è soprattutto in vista di una gravidanza di Kate che Elisabetta ha deciso che il tempo stringe per la riforma. La regina è una donna pragmatica e non è cieca alla straordinaria simpatia che la coppia William e Kate riscuote in tutto il mondo. William e moglie sono popolarissimi nei Paesi del Commonwealth e così anche negli Stati Uniti: ne sa qualcosa il principe Carlo, la cui fondazione americana è entrata in crisi. «Tutta l’attenzione si è spostata su William e Kate: i donatori americani dicono che di Carlo non gliene importa più molto», ha detto una fonte al Sunday Times. Cambiare la legge salica sulla successione reale richiede un atto del Parlamento che revochi o emendi una serie di leggi, a partire dal Bill of Rights del 1668 per finire al Royal Marriage Act del 1772. Deve quindi arrivare l’imprimatur unanime dei 15 membri del Commonwealth, dei quali la regina è capo di Stato, tra cui Australia, Canada e Nuova Zelanda. Cameron ha anche detto che vorrebbe emendare le norme di successione per consentire a un re o a una regina di sposare un cattolico. Non verrebbe invece toccata la norma secondo cui un sovrano deve essere protestante, in quanto il monarca è il Supremo Governatore della Chiesa di Inghilterra.