È uscito il nuovo album del gruppo di Arezzo, che a gennaio partirà in tournée La rock band si spinge verso la denuncia sociale
Piacciano o no, i Negrita sono sempre stati sinceri, anche quando hanno realizzato dischi poco riusciti. Sinceri con se stessi, prima di tutto, e poi con i loro fan, che sono molto più numerosi di quel che si pensi. Così era inevitabile che, dopo essere stati influenzati da realtà e persone conosciute nei mesi passati in Sudamerica (i precedenti album L’uomo sogna di volare e Helldorado), siano stati toccati, nella realizzazione del nuovo disco, Dannato vivere, dai problemi personali (la malattia della moglie di Pau, il cantante) e dal clima sociale. Perché se è vero che la rock band di Arezzo non ha mai composto brani politici in senso stretto, è altrettanto palese, ascoltando brani nuovi come Fuori controllo, che i Negrita vivono il nostro tempo e non sanno che farsene delle canzoni sole-cuore-amore. Per questo oggi dicono: «Innamoratevi dei sogni che nessuno ve li porta via» e poi cantano: «Il vento sta cambiando e il sole splende c’è chi lotta e chi si arrende c’è chi dice cose nuove, c’è chi è morto e non lo sa/ Il paese soffre di amnesie/ Il futuro è negato ormai/ La bugia sdoganata, la gente impalata, un gregge che si disperde alla prima sassata». L’unica speranza sono i ragazzi di oggi che «hanno il kharma ma sono ordigni inesplosi, perché ‘le speranze di una generazione (sono) sui binari morti alla stazione’». E poi, con una certa preveggenza, evocano «Notti di fuoco e di tempesta e cariche di polizia». La canzone potrebbe essere considerata la versione italiana della terzomondista Il libro in una mano la bomba nell’altra (singolo censurato nel 2008), nel senso che è intrisa della realtà del nostro Paese. Il video di Fuori controllo, girato a Milano, in un bianco e nero da thriller francese, da Paola Soravia e Gianmarco Tognazzi (che appare anche nella parte di un inseguitore) sposta un po’ il senso della canzone, ma con Immobili, su un ritmo rock-reggae alla Clash, i Negrita vanno anche più in là e denunciano la stagnazione che regna nel nostro Paese. E che l’ascensore sociale non funziona («Nessuno si sposta/ immobili/ nessuna risposta»), non devono certo venircelo a dire i rocker di Arezzo che oscillano, nei raid metropolitani, «tra Bangladesh e Corso Como» dove «i megafoni gracchiano che è meglio rincasare», in una specie di città alla Orwell. L’uscita del nuovo lavoro discografico, la cui produzione artistica è curata da Fabrizio Barbacci, è stata anticipata dal primo singolo Brucerò per te, che racconta un dolore personale: la vulnerabilità umana incastonata in un brano rock morbido e potente dal quale emerge un lacerante e autentico urlo d’amore. L’album Dannato vivere anticipa la tournée, “Dannato vivere Arena Tour 2012”, (prodotta da Live Nation) che toccherà i più importanti palasport di tutta Italia e che debutterà il 31 gennaio 2012 dal Mandela Forum di Firenze. Partiti dal circuito rock italiano di metà anni ’90, i Negrita tornano nuovamente alla ribalta delle scene musicali dopo il viaggio umano e musicale inaugurato con Rotolando verso Sud nel 2005, nel corso del quale, il gruppo ha riscritto le regole del rock in italiano, portandolo al punto di contatto più vicino con le grandi realtà internazionali.