Sale a nove il numero delle vittime, fra queste anche un volontario
Sono 65 i milioni di euro che arriveranno da Roma per gli interventi più urgenti nelle zone di Liguria e Toscana sconvolte dall’alluvione della settimana scorsa. Il Consiglio dei Ministri, convocato dal presidente Silvio Berlusconi con un unico punto all’ordine del giorno, ha dichiarato lo stato di emergenza e stanziato i primi fondi, 40 mln per lo spezzino e 25 per la Lunigiana. Ad annunciarlo ai sindaci della provincia di Massa Carrara, ad Aulla, è stato il ministro per le Infrastrutture Altero Matteoli che ha visitato le zone alluvionate, dichiarando che “è molto peggio di quanto potevamo immaginarci”. I 65 milioni stanziati dal consiglio del ministri rappresentano “un primo passo importante – dice Matteoli – che non inficia comunque la possibilità di avere risorse dal Fondo e dall’Europa”. Una risposta che, ricorda il ministro, arriva da un governo che è stato sempre in contatto in questi giorni con le zone interessate da questo “evento eccezionale”, che “ha fatto tutto quello che c’era da fare, anche se, quando ci sono dei morti, è sempre poco”. E nei prossimi giorni lo stesso presidente del Consiglio “verrà in prima persona a visitare le popolazioni”, assicura il ministro che prima di arrivare ad Aulla si era fermato a Monterosso, “dove c’é la situazione peggiore”, e aveva sorvolato in elicottero Vernazza e i comuni della Lunigiana. La “triste contabilità” dei morti, come l’ha definita il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli, ha visto salire a nove il numero delle persone ufficialmente decedute. L’ultima vittima, in ordine cronologico, è Sandro Usai, un volontario scomparso mentre cercava di dare aiuto. Il suo corpo è stato ritrovato in mare di fronte alla sua Monterosso, cinque giorni dopo la scomparsa: Usai, 38 anni, sardo di Arbus trapiantato in Liguria, era stato travolto dalla piena mentre metteva al riparo due persone nei pressi di un bar. Usai era uscito di casa per andare a sistemare i tombini con il sindaco e il resto della squadra antincendio. “Guarda che piove troppo resta qui” gli aveva detto la moglie. “Ma lui – dice il sindaco Angelo Betta – era generoso, energico, sempre il primo ad aiutare. Noi davamo la voce ai negozianti per chiudere, lui con la jeep ci ha portato le pale e gli attrezzi. Dovevamo dare sfogo all’acqua”. Usai “ha visto qualcosa che a noi è sfuggito – ha aggiunto il sindaco – credo due in difficoltà al bar Fast”. “Quando è arrivata l’onda – aggiunge il caposquadra Marco Bernardi – siamo fuggiti nel vicolo vicino. Lui era dietro di me e in un attimo è sparito”. L’ultima immagine è quella di Sandro aggrappato a un cartello stradale. “Il video che gira in rete – dice il sindaco – è terribile, ma mostra solo pochi minuti di quella furia che è durata per ore, dalle tre alle otto”. A sera “abbiamo contato 25 dispersi – ha aggiunto il sindaco – ma non potevamo credere a una strage così. Li abbiamo ritrovati andando casa per casa, tutti, lui no”. Difficile e lento il ritorno alla normalità per quanti hanno visto scomparire tra masse di fango e acqua le loro abitazioni. E intanto esplode la rabbia, come ad Aulla, dove già dai primi momenti molti cittadini puntavano il dito contro il sindaco per il mancato allarme. Una donna ha dato addirittura dell’“assassino” al primo cittadino, mentre qualcuno se l’è presa anche con il presidente della Regione Enrico Rossi. Poi, quando lungo l’argine del Magra alcune persone intente a ripulire i loro negozi hanno visto passare un corteo di auto, è partita la contestazione. A bordo di una di queste c’era Matteoli, ma chi era vicino a lui assicura che i contestatori avevano un altro obiettivo. In realtà le conseguenze più evidenti le hanno pagate il consigliere comunale della Lega Nord di Pontremoli, Michele Lecchini, raggiunto da un pugno al volto e dal fango lanciato dentro l’auto, fango che ha colpito anche il suo sindaco, Lucia Baracchini (Pdl). Poco prima il primo cittadino di Aulla, rispondendo a chi lo accusa, aveva ricordato che nessuno da Pontremoli o da Villafranca, paesi che si trovano a monte del suo, lo aveva avvertito. Intanto proseguono i lavori per riportare a galla i paesi sepolti dal fango. Mentre da Roma arriva il conforto delle parole del Papa che invita a pregare per le vittime della Liguria e della Toscana, accomunate a quelle della Thailandia.