A partire da settembre, quando l’aria rinfresca e le fioriture lasciano il posto alla stagione del vino e del raccolto, i favolosi giardini di Castel Trauttmansdorff regalano grandi emozioni a tutti i visitatori
Visitare i Giardini di Sissi d’autunno regala grandi emozioni: grazie al caleidoscopio di colori vivaci che lascia spazio a tonalità più avvolgenti, le sensazioni olfattive e tattili garantiscono un’autentica pausa bio lontani dalla routine di città. Quando a settembre l’estate annuncia silenziosamente il suo ritiro dalle scene, i Giardini di Sissi si colorano di calde tonalità arancio e rosse, sugli alberi spuntano i frutti autunnali, sulle viti trionfa l’uva e l’aria si fa frizzante e dolce. Con il primo freddo si schiudono gli aster e le camelie autunnali. Maturano fichi, melograni, olive. Nel paesaggio circostante si dà inizio alla raccolta dell’uva, delle mele, delle castagne. Gli aceri giapponesi dei ‘Boschi del mondo’ stupiscono con il loro rosso fuoco, mentre i boschi di latifoglie nordamericani danno un assaggio per nulla virtuale dell’Indian Summer. Con i loro 12 ettari di superficie ai margini orientali di Merano, i Giardini di Castel Trauttmansdorff sono la meta turistica più amata dell’Alto Adige. Gli ambienti botanici a disposizione dei visitatori sono ben 80 e comprendono piante originarie di ogni parte del mondo. Le aree tematiche sono quattro: i Boschi del mondo, dove si alternano latifoglie e conifere d’origine americana e dell’estremo oriente; i Giardini del sole, con piante mediterranee; i Giardini acquatici e terrazzati, con saliscendi e rivoli d’acqua; i Paesaggi dell’Alto Adige, con le colture del territorio locale. La tenuta è anche una terrazza d’eccezione sul panorama alpino, perché si estende su un dislivello di oltre cento metri e ha forma di anfiteatro. Le soprese non mancano, con il Giardino proibito o la grotta multimediale. Senza tralasciare il Touriseum, il Museo provinciale del Turismo. Da visitare anche il ‘Versoaln’ a Castel Katzenzungen, che coi suoi 350 anni si presenta come la vite più grande e quasi certamente la più antica al mondo (di età simile è solo la vite che cresce a Maribor, in Slovenia). E poi il mito di Sissi, l’imperatrice Elisabetta d’Austria che vi trascorse due periodi di cura invernali nel 1870 e nel 1889. Tra l’altro anche alla pronta guarigione di sua figlia Maria Valeria è dovuta la fama di Merano quale salubre stazione climatica. Oggi sono tanti i monumenti e i percorsi che ricordano la sovrana, ad esempio a Trauttmansdorff la Passeggiata che la stessa Elisabetta fece costruire negli odierni Giardini e una panca di marmo fatta erigere dal Barone von Deuster in suo onore. Il sentiero a lei dedicato collega i Giardini di Castel Trauttmansdorff al centro città attraverso undici tappe, ciascuna delle quali con una storia da raccontare. Dal maniero che troneggia sull’orto botanico il percorso si snoda attraverso le pietre di Castel Pinzenau e Castel Rubein, la Residenza Reichenbach e Piazza Fontana, Castel Rottenstein e l’Hotel Bavaria, per poi scendere verso il fiume e attraversarlo sul Ponte Romano, per arrivare a rendere omaggio all’imperatrice nel parco a lei dedicato – ai margini della Passeggiata d’Inverno, dove si erge la statua eretta in suo onore – prima di chiudersi sulla Passeggiata dinnanzi al Kurhaus. E dopo una giornata ai Giardini è il caso che le passeggiate cedano il posto a qualche degustazione. Merano non è solo località termale, ma è anche città del vino. Quest’anno il festival dedicato al nettare di Bacco festeggia vent’anni e punterà a promuovere e valorizzare solo il top della produzione enologica italiana e internazionale. Giornata speciale in particolare quella del 7 novembre, quando il pubblico potrà partecipare alla degustazione di vini di vecchie annate, anche oltre i dieci anni.