La battaglia legale tra Rai e Mediaset non accenna a concludersi
Milly Carlucci non intende mollare la presa: dopo aver vinto causa e ricorso contro Baila! per il plagio ai danni del suo Ballando con le Stelle, è intenzionata a trascinare in tribunale direttamente Mediaset, rea – a suo avviso – di aver danneggiato la sua immagine. Da qui la richiesta di ben due milioni di euro di danni. La guerra legale che coinvolge i due talent show danzerecci a base di coppie vip non accenna quindi a placarsi: sull’onda del successo, Milly è decisa a far valere le sue ragioni fino in fondo. Ma nel frattempo Mediaset non è stata a guardare. Alla vigilia dell’affrettata finale di Baila! (chiuso sostanzialmente per scarsi ascolti), il Biscione aveva annunciato che avrebbe chiesto i danni al Tribunale di Roma (almeno questo si capisce dal comunicato allora diffuso) sia per la decisione presa in primo grado, sia per i ritardi con cui è stato liquidato il ricorso presentato dall’Azienda contro il pronunciamento di sospensione di Baila!. Nella sostanza nulla è cambiato, visto che Mediaset si è vista rifiutare il ricorso, ma il Biscione ne fa quasi una questione di principio: anche l’Azienda di Cologno Monzese ha chiesto due milioni di euro di riarcimento. Mediaste ha deciso, quindi, di addossare la colpa del flop al Tribunale di Roma, che prima ha condannato il format di plagio nei confronti di Ballando con le Stelle e poi ha ‘ritardato’ la decisione sul ricorso presentato dal Biscione (rendendo di fatto impossibile ‘ripristinare’ il format originale, tratto da Bailando Por un Sueno: “Come è noto, il progetto originario, articolato in sei puntate (in realtà 8, n.d.r.), non ha maipotuto essere realizzato a causa di un incomprensibile ricorso d’urgenza presentato, prima ancora che Baila! andasse in onda, da una conduttrice e da un’azienda concorrente (Milly Carlucci e Rai, cui poi si è unita la BBC) convinti che la normale competizione televisiva in questo caso non dovesse avere luogo”. E si torna sul concetto intorno al quale si basa tutta la difesa del programma, ovvero che una rete non può avere il monopolio su un genere.“Il ricorso – continua il comunicato – ha generato comunque un provvedimento al buio del Tribunale di Roma che Mediaset, pur non condividendolo, ha rispettato scrupolosamente, rivoluzionando Baila! alla vigilia del debutto e amputandolo di elementi cruciali diffusi in tutte le gare di ballo televisive per garantire un’avvincente struttura narrativa”.E qui inizia l’attacco ai giudici: “Mediaset ha deciso di sopportare un vincolo di tale onere in attesa dell’esito dell’impugnazione dell’ordinanza: ovvero una decisione espressa dai giudici a ragion veduta, dopo aver finalmente visionato l’oggetto del contendere, e in grado di stabilire una volta per tutte che Baila! è, come in effetti è, un contenuto originale e inedito. A quel punto, nonostante il programma fosse partito con i gravi handicap descritti, avremmo potuto ripristinare l’ispirazione originaria capace di incontrare i gusti del pubblico (…)”. “Nell’incertezza, la versione deformata di Baila! (…) si fermerà con un arrivederci al pubblico. È già infatti allo studio un nuovo programma Mediaset dedicato al ballo che, magistratura permettendo, saprà incontrare i gusti dei telespettatori“. Insomma, Mediaset non molla l’idea di un talent danzereccio, “magistratura permettendo”, e promette che “a conclusione di questa incomprensibile e dispendiosa vicenda, procederà in ogni caso alla richiesta di un equo risarcimento per il danno subito”. Immaginiamo che chiederà i danni al Tribunale Civile di Roma, prima per quel che definisce una “decisione al buio”, quindi per i ritardi nel liquidare il ricorso. Ora, non ce ne vogliano quelli di Mediaset, ma il format in genere esprime l’idea e il meccanismo di una gara, al di là della sua ‘messa in scena’ e quindi il verdetto del giudice si sarà formato sulla base di un confronto tra ‘regolamenti’ e idea autoriale. In più, onde evitare ulteriori difficoltà, non sarebbe stato meglio aspettare che la vertenza legale avesse avuto termine? Certo, i 250 posti di lavoro chiamati in causa da Roberto Cenci e Barbara d’Urso sarebbero stati a rischio, ma anche così non è che siano stati tutelati. In ogni caso la decisione di andare in onda comunque, con una versione riveduta e corretta – o, come dice ora Mediaset, deformata – è stata presa dai vertici del Biscione, in accordo con produzione e autori, e pertanto tutti se ne sono assunti le responsabilità, o no? Ovviamente le nostre sono osservazioni ‘a naso’, visto che non abbiamo modo di conoscere i contratti e i dettagli legati al talent; così, forse, si è riuscito a recuperare qualche cosa in termini di introiti pubblicitari e di ‘penali’ contrattuali. Del resto i tempi della giustizia italiana sono ben noti: la decisione su Baila! è arrivata alla vigilia della messa in onda, il verdetto sul ricorso forse alla vigilia della sesta puntata.Come finirà questa nuova battaglia legale? Ci sarà una tripletta per Milly Carlucci e la Rai o Mediaset si prenderà la sua rivincita?