Nei cinema in Svizzera dall’8 dicembre 2011
Torna Nanni Moretti! Dopo due anni come direttore del Filmfestival di Torino riveste i panni del regista e ci porta dietro le culisse del Vaticano, fino al luogo più segreto che esiste: Il conclave. In un misto di dramma e commedia racconta delle forze e delle debolezze di un uomo, che mette in dubbio il ruolo a lui dato, invece di essere contento del potere appena raggiunto. Anche se l’inizio del film fa vedere filmati originali del funerale di Karol Wojtyla, le azioni e i caratteri sono di pura fantasia. Il regista racconta del „suo“ Vaticano, dei „suoi“ cardinali e del „suo“ Papa, per mostrare la Chiesa nella sua parte umana. E questo lo fa nel modo tipico di Moretti: I suoi cardinali prendono tranquillizzanti, giocano a carte e fanno puzzle, ballano e si divertono a giocare a pallavolo, mentre il Papa va a teatro. Nanni Moretti è conosciuto per la sua critica alla società, nelle prime opere prende in giro la sinistra, la sua generazione e se stesso. In „Caro diario“ prende in giro anche il cancro, di cui ha sofferto lui stesso. E ne „Il Caimano“ ce l’ha con il governo di Berlusconi. Dopo „La messa è finita“ il regista si dedica ad un film che si muove nell’ambiente della Chiesa cattolica. Mentre prima si trattava della contraddizione tra corporalità e amore, ora in HABEMUS PAPAM al centro sono le paure delle aspettative degli altri. Questo tema ha sorpreso molti, anche il Vaticano che prima era scettico perché pensava che fosse un film critico nei confronti della Chiesa, ma questo HABEMUS PAPAM non lo è. Lo confermano anche le autorità della Chiesa cattolica su Repubblica. Inoltre elogiano il regista per aver mostrato le dimensioni così umane del conclave, dei cardinali e del papa. Moretti mostra un rispetto profondo per il credo cattolico. Dal 15 aprile 2011 HABEMUS PAPAM è nei cinema italiani: dopo appena 2 mesi aveva già un pubblico di oltre un milione di spettatori ed ha ottenuto sette nomination. Moretti e Domenico Procacci sono stati eletti i migliori registi dell’anno. Moretti, da solo, non sarebbe mai riuscito a realizzare il film – lo dice lui stesso -soprattutto per il costi di produzione molto alti. Una buona parte del budget, circa 8 milioni di euro, è stato speso per l’imponente arredamento, per i costumi, in Cinecittà la Cappella Sistina è stata ricostruita all‘80%, perché il Vaticano non permette di registrare filmati dentro le sale sante. Il film è stato registrato nel Palazzo Farnese, la sede del consolato francese, in Villa Medici, sede dell’Accademia francese, e in palazzi come quelli in Via Giulia a Roma o nel giardino di Villa Lante di Bagnaia, vicino Viterbo. HABEMUS PAPAM mostra un ritratto comico ma soave su paure e dubbi, ma anche sul coraggio di mostrarli. Con HABEMUS PAPAM il regista regala una commedia profonda e drammatica. Una sorta di versione moderna del ‘gran rifiuto’ di Celestino V, ma con molte sfumature psicologiche in più. Il film viene definito dal suo regista “una commedia dolorosa” e racconta il viaggio reale e interiore del cardinale Melville, diventato inaspettatamente papa. Il nuovo pontefice però, non si sente all’altezza del ruolo. Per aiutarlo viene chiamato lo psicanalista Brezzi, interpretato dallo stesso Moretti , che si troverà a dover fronteggiare non poche difficoltà, visto che il Papa tenta di scappare.