Il 73% degli italiani resterà a casa. Per il Ponte dell’Immacolata in partenza solo il 13%
Il prossimo sarà un Natale drammatico dal punto di vista turistico, secondo un’indagine dell’Adoc resterà a casa il 73% degli italiani, il 24% in più dell’anno passato. Per il Ponte dell’Immacolata in movimento solo il 13% degli italiani. “Un Natale nero per il turismo, ben il 73% degli italiani passerà le feste natalizie tra le mura domestiche – commenta Carlo Pileri, presidente dell’Adoc – una percentuale in crescita del 24% rispetto allo scorso anno. Tra i pochi partenti, l’89% starà fuori massimo un weekend, solo l’11% potrà permettersi una vacanza di una settimana, ormai una chimera per la maggior parte degli italiani. E il trend sarà ancora più negativo per il Ponte dell’Immacolata, sfruttato solamente da circa il 13% degli italiani. Sotto Natale crollano i weekend in Italia (-7% rispetto al 2010) così come i fine settimana all’estero (-8%). Tra le destinazioni preferite perdono punti le località di montagna, scelte dal 55% dei partenti (-6%), mentre guadagnano preferenze le città d’arte (+2%) e le località di campagna (+3%)”. Per Adoc la spesa media del viaggio, per quattro italiani su dieci, sarà di circa 400 euro a persona: “Solo il 3% spenderà più di 1.000 euro per le vacanze – afferma Pileri – un dato confermato dall’aumento degli acquisti low cost, metodo di viaggio scelto dal 43% dei partenti, e last minute, scelto dal 23%. Per il 39% dei partenti (+9% rispetto al 2010) il budget massimo di spesa è di 400 euro a persona, il 49% invece può disporre al massimo di 700 euro. La struttura ricettiva preferita rimane l’albergo, nonostante un calo delle presenze pari al 5% rispetto allo scorso anno, incalzato dall’agriturismo, luogo prediletto dal 23% dei viaggiatori e dai bed&breakfast e ostelli, soluzione ottimale soprattutto per i più giovani. Continua il boom dei viaggi a rate, che però presentano l’incognita dell’indebitamento al ritorno delle vacanze. wL’indebitamento per le vacanze sta divenendo una pratica diffusa, in crescita del 3% rispetto allo scorso anno, per un importo medio di 1.500 euro. Sia i viaggi, che gli alberghi e i ristoranti oggi vengono pagati a rate. Con il rischio che il relax di una settimana si tramuti in un sacrifico economico troppo oneroso da sostenere durante il resto dell’anno, visto che gli interessi arrivano anche fino al 24%”.