L’anno che ci lasciamo alle spalle è stato un anno ricco di avvenimenti, alcuni dei quali hanno cambiato il corso della storia, come la caduta del governo in Italia e le uccisioni di Osama Bin Laden e di Muamar Gheddafi
Durante questo 2011 che stiamo per lasciarci alle spallle il mondo ha avuto il primo grande scossone l’11 marzo quando il terremoto, lo tsunami e l’incubo nucleare che costarono la vita a 24 mila giapponesi, misero il paese in ginocchio. Intere città come Miyako furono completamente rase al suolo. Ma ciò che spaventò di più il mondo fu la fuga radiottiva dalla centrale nucleare di Fukushima. Ad aprile è stato invece di scena il romanticismo, concretizzatosi nel lieto fine della fiaba reale inglese. Il principe William e la sua bella Kate Middleton il 29 aprile sono infatti diventati marito e moglie, tra fanfare di trombe, mentre un milione di persone in strada li festeggiava. È stato il matrimonio del secolo: la fiaba attesa da mesi è così diventata realtà. William e Kate sono diventati ‘man and wife’, marito e moglie. Il 2 maggio è il giorno della “rivalsa sul terrorismo”: viene ucciso Osama bin Laden, lo sceicco del terrore. Quando i Navy Seals hanno fatto irruzione nella villa-fortino ad Abbottabad, il terrorista aveva un fucile kalashnikov e una pistola Makarov ‘a portata di mano’. Ma non ha fatto in tempo ad usarli: i commando lo hanno freddato. ‘Giustizia è fatta’, dichiarerà Obama a proposito. Sempre a maggio un flusso continuo di ‘carrette del mare’ stracolme di profughi fuggiti dai paesi arabi, invade per mesi le coste di Lampedusa creando una situazione di emergenza. La disperazione degli immigrati durante gli sbarchi, la solidarietà, l’assistenza, la rabbia degli abitanti dell’isola, l’impotenza di fronte al dramma umanitario che si consuma dureranno per tutti i mesi estivi che, grazie alle favorevoli condizioni del mare, vedranno continui sbarchi. Il 16 maggio è la data di nascita del movimento degli Indignati che ha origine a Puerta del Sol, in Spagna, e ben presto si diffonde in tutta Europa per denunciare la precarietà e lo strapotere delle lobby finanziarie.Il 3 ottobre é il giorno delle lacrime di gioia di Amanda Knox e Raffaele Sollecito assolti “per non aver commesso il fatto” dalla Corte d’assise d’appello di Perugia dall’accusa di aver ucciso, tra l’1 e il 2 novembre 2007, la studentessa inglese Meredith Kercher. Dopo 4 anni anni cala così il sipario sui due fidanzati. Ancora incertezza, dunque, su chi abbia collaborato all’omicidio con Rudi Ghede. Il 5 ottobre il mondo piange la scomparsa di di Steve Jobs, morto a 56 anni, sconfitto da un tumore al pancreas. Il 25 agosto aveva lasciato la Apple. Dall’iMac all’Ipad, le sue invenzioni hanno rivoluzionato la vita di milioni di persone. È il 20 ottobre quando, con la morte di Muammar Gheddafi si chiude un capitolo della storia della Libia. Il Colonnello, il profeta dell’Africa unita, catturato, viene ucciso dagli insorti. Esce di scena dopo 42 anni il Rais, l’uomo che ha guidato incontrastato la Libia e dominato la scena internazionale.Il pilota della MotoGp Marco Simoncelli, (‘Sic’ il suo nomignolo), muore a soli 24 anni domenica 23 ottobre nel Gp della Malaysia, a Sepang, cadendo al secondo giro e venendo travolto dalle moto di Valentino Rossi e Colin Edwards. Nel piccolo paese natale di Coriano sono in 20.000 a dargli l’addio. Il 4 novembre un’ondata di maltempo mette in ginocchio la Liguria portando morte e distruzione. Genova, Brugnato, Vernazza, Monterosso, Aulla, Borghetto Vara: queste alcune delle zone travolte dall’alluvione e da un fiume di fango. Episodi che, a novembre, si ripeteranno anche in Sicilia, causando tre vittime a Saponara e mettendo in ginocchio molte città. Il 12 novembre sancisce la svolta della vita politica italiana: dopo 18 anni finisce l’era di Silvio Berlusconi. Il Presidente del Consiglio dà le dimissioni dopo tre anni di Governo. Il 3 dicembre registra un importante riconoscimento per il Presidente della Repubblica Italiana, considerato a pieno titolo ‘uomo dell’anno’, per la sua capacità decisionale e il senso della realtà. Giorgio Napolitano, 86 anni, ha dimostrato negli ultimi dodici mesi una sorprendente capacità nel tenere le fila della complessa realtà italiana con autorevolezza e rigore.