Il 9 avranno inizio i faccia a faccia con i ministri Fornero e Passera
La Cgil chiede al Governo di non convocare separatamente i sindacati, perché “gli incontri separati stile Sacconi rendono solo tutto più complicato e più lungo”, come ha scritto la Cgil su Twitter, precisando anche che sul lavoro “servono progetti su esigenze ed eccellenze del Paese come assetto idrogeologico, energia, trasporti, ambiente, cultura e turismo. Serve un piano del lavoro – ha scritto il sindacato – che tamponi la crisi, crei nuovi posti per giovani e donne, dia prospettiva e speranza al Paese”. La Cgil chiede assunzioni incentivate per giovani e donne con contratto di inserimento formativo, la difesa dei posti di lavoro, e “ammortizzatori per chi perde il posto ad ogni età e per ogni azienda”. L’orientamento del governo resta dunque quello di procedere con incontri ‘bilaterali’ fra il ministro del Welfare, Elsa Fornero, e le singole parti sociali per discutere della riforma del mercato del lavoro. Gli incontri, riferiscono fonti di governo, dovrebbero iniziare la prossima settimana e avranno come unico argomento di discussione la riforma del mercato del lavoro. L’esecutivo, infatti, non intende sovrapporre dossier diversi. Oltre al ministro competente, Elsa Fornero, anche il presidente del Consiglio Mario Monti, a quanto si apprende, potrebbe prendere parte alla concertazione, ma solo nella fase finale. L’intenzione di vedere separatamente le parti sociali, riferiscono sempre fonti di governo, dipende dalla necessità – sottolineata due giorni fa dallo stesso Monti nella telefonata con i leader sindacali – di arrivare in tempi stretti ad un’intesa. E nel governo si ritiene che una convocazione collettiva complicherebbe, rallentandola, la concertazione.
“C’é una necessità ampiamente riconosciuta da tutti che è quella di ripensare gli ammortizzatori sociali”, ha dichiarato il Presidente Napolitano, parlando a Napoli con i giornalisti ed invitando ad “affrontare i nodi dell’accordo del 28 giugno tra le confederazioni sindacali”, un accordo “sottoscritto da tutti”. E sollecita ad “andare avanti su quella strada”. “Le organizzazioni sindacali difendono una certa visione degli interessi generali del Paese, e non soltanto interessi di categoria”, ha continuato soffermandosi sui temi del lavoro in un breve scambio di battute con i giornalisti. Alla domanda su quale sia, in questa difficile crisi, il compito del governo e quello del sindacato, Napolitano ha risposto: “Ci mancherebbe che io prescrivessi la parte a ciascuno; ho affermato il concetto che ciascuno deve fare la sua parte. Un concetto molto generale, poi, in concreto, per quanto riguarda le questioni che interessano le organizzazioni sindacali si aprirà molto presto con una possibilità di incontro e consultazione che è stata già annunciata anche da colloqui telefonici nei giorni scorsi tra il presidente Monti e i rappresentanti delle quattro maggiori confederazioni sindacali. Rispondendo alla domanda di una giornalista sulle reazioni al suo discorso di fine anno il capo dello Stato ha precisato: “Mi pare che ci sia un clima più sereno dal punto di vista politico rispetto agli anni scorsi e dal punto di vista dell’opinione pubblica. Nello stesso tempo c’é più consapevolezza di tutti i problemi che il Paese deve affrontare”. “
Quindi – ha concluso Napolitano – c’é stata attenzione per un messaggio nel quale ho cercato di fondere verità e chiarezza su tante questioni gravi con le quali dobbiamo fare i conti, e allo stesso tempo ho evitato drammatizzazioni e scoraggiamenti”.