Juventus e Roma sole in vetta, Verona terzo da solo, frena l’Inter, male Napoli e Lazio, crisi Torino ora ultimo
Dopo la terza giornata Juventus (0-1) e Roma (2-0) se ne vanno. Sarà un duello fino alla fine del campionato, perché dietro le altre non sembrano all’altezza di tenere il passo. Il Milan di Inzaghi aveva illuso nelle prime due giornate, poi al primo vero esame si scopre inferiore alla Juventus dell’ex Allegri. Per i rossoneri non è una bocciatura, ma l’atteggiamento in fase offensiva troppo rinunciatario per impensierire il più blasonato avversario. Inzaghi vede margini di crescita e dovrà soprattutto lavorare sulla personalità dei giocatori, mancata nella sfida di sabato. Se era una partita di vertice, la Juventus ha passato l’esame con bravura. La squadra bianconera ha dominato il Milan per tutta la gara grazie alla sua compattezza e alla solidità tecnica, trascinata da un Tevez superlativo, nella nuova posizione ritagliatagli da Allegri, lontano dall’area e pronto agli inserimenti. La Juve resta quella di Conte e i nuovi acquisti sembrano aver migliorato la rosa. La Roma impiega meno di 13’ per risolvere la pratica Cagliari con un uno-due micidiale di Destro e Florenzi. Una domenica rilassante, senza affanni e priva di un eccesivo consumo di energie dopo la grande prestazione in Champions League. La squadra di Garcia si è limitata a gestire il vantaggio pensando ai prossimi impegni ravvicinati con cinque partite in 16 giorni. Complice anche il Cagliari targato Zeman, praticamente assente in campo, apatico, mai capace di proporre azioni pericolose e in disagio sulle accelerazioni della Roma.
Dietro, non si trova il terzo incomodo. Le altre squadre stentano. Il Napoli (1-0) di Benitez era accreditato a questo ruolo, ma a Udine arriva la seconda sconfitta consecutiva che fa scivolare i partenopei già a -6 dalla vetta. Il Napoli del turnover fa la partita, è superiore all’Udinese, ma quando si tratta di essere concreti viene a mancare la lucidità. Va bene il mercato non all’altezza, ma l’inizio di campionato fa capire che Benitez non tira fuori il meglio dalla rosa che ha a disposizione. L’Udinese è stata ordinata in difesa, ma evanescente in fase di costruzione, ma brava a sfruttare l’occasione con Danilo che riporta serenità nell’ambiente dopo la brutta prestazione contro la Juventus. Il Palermo (1-1) blocca l’Inter al Barbera. Un pasticcio di Vidic permette ai siciliani di andare subito in gol con Vasquez. L’Inter risponde con Kovacic, ma non riesce a ribaltare il risultato, rischiando anche di subire il secondo gol. Il pareggio è sostanzialmente giusto. Nell’Inter da rivedere la difesa a 4 che ha concesso troppo. Il Palermo è sulla strada giusta e deve recriminare per le occasioni mancate nel momento cruciale della partita.
Colpo della Fiorentina (0-1) a Bergamo sull’Atalanta. Il primo gol in campionato con Kurtic vale anche la prima vittoria. I viola non hanno però convinto e hanno sofferto contro l’Atalanta, brava a pungere sulle fasce, ma sfortunata nelle conclusioni (due pali). Comunque con simili prestazioni l’Atalanta potrà togliersi molte soddisfazioni. Per la Fiorentina vittoria che scaccia la crisi, ma Montella avrà il compito si ridare alla squadra il gioco brillante che la contraddistingue. Orfano di Cerci e Immobile in attacco il Torino (0-1) non va (El Kaddouri sbaglia un rigore) e cade in casa contro il Verona, che si porta alle spalle della coppia di vertice. Ancora senza reti, i granata scivolano all’ultimo posto. In attacco dovranno affinare i meccanismi tra Quagliarella e Amauri. Il Verona sembra non patire le partenze dell’estate e dà continuità di risultati, grazie al buon inserimento dei nuovi acquisti.
Il Genoa (1-0) beffa la Lazio che aveva dominato il primo tempo creando un’infinità di occasioni ben costruite, ma non concretizzate per imprecisione, sfortuna o per le grandi parate di Perin. La seconda sconfitta esterna è difficile da digerire, perché rallenta il cammino verso l’obiettivo Europa che la Lazio si è prefisso. Resta un grande rammarico e la consapevolezza che sotto rete ci vuole più cattiveria. Il Genoa cambia assetto tattico nel secondo tempo e dà maggior peso all’attacco con Pinilla. Sarà il cileno a dare la prima vittoria in campionato con un colpo di testa. Si rifà il Parma (2-3) dell’immeritata sconfitta contro il Milan e in rimonta vince sul campo del Chievo, che non conferma la vittoria sul Napoli. Il primo successo del Parma è targato Cassano, autore di una doppietta. Il Chievo si era illuso con il vantaggio di Izco, cedendo però nel secondo tempo. Tra le due promosse Cesena ed Empoli giusto pareggio per 2-2. Al Cesena non basta il doppio vantaggio del primo tempo. Nella ripresa gli emiliani hanno pensato solo a difendersi, subendo il ritorno dell’Empoli che con carattere ha riacciuffato il pari con Tavano e Rugani. Finisce in parità (0-0) anche Sassuolo-Sampdoria, un punto che accontenta entrambi. Il Sassuolo supera lo shock di San Siro, ritrovando lo spirito di sacrificio e la Sampdoria, in salute, resta imbattuta.
Classifica 3° giornata
Juventus E Roma 9; Verona 7; Milan e Udinese 6; Inter e Sampdoria 5; Atalanta, Cesena, Fiorentina e Genoa 4; Chievo, Lazio, Napoli e Parma 3; Palermo e Sassuolo 2; Cagliari, Empoli e Torino 1