Dopo anni di lavori la capitale del Sudafrica celebra l’apertura dell’attesissimo Zeitz Museum of Contemporary Art Africa
Risultato di un’operazione di recupero e riconversione che porta la firma di Heatherwick Studio, è ormai prossimo all’apertura il più grande museo d’arte presente in Africa. Il 22 settembre verrà infatti inaugurato lo Zeitz Mocaa (Museum of Contemporary Art Africa), il cui nome è dovuto a Jochen Zeitz, imprenditore tedesco innamorato dell’Africa e della sua arte, che esporrà nel museo la sua collezione contemporanea di arte africana. Ex magazzino e poi granaio in un quartiere tra i più difficili della città, il museo si troverà nel Grain Silo del Victoria & Alfred Waterfront, il cuore storico del porto e uno dei luoghi più visitati della città. La struttura, costruita nel 1921 e alta 57 metri, è stata convertita in spazio espositivo dagli architetti Heatherwick Studio di Londra grazie ad un investimento pari a 500 milioni di rand sudafricani, pari a circa 34,4 milioni di euro. Un castello di oblò su nove piani, già soprannominato la ‘Tate Modern’ africana, con un avvolgente alveare al suo interno che ospiterà le opere d’arte, in grande parte africane, collezionate da Zeitz.
Il museo si estende su una superficie di circa 9.500 metri quadri su nove piani, 80 gallerie, 18 aree educative, un giardino di sculture sul tetto, un deposito, un centro per le performance, per le immagini in movimento, un ristorante, una caffetteria, un bookshop, sale di lettura e sale private. A tutto questo bisogna aggiungere le 28 camere della struttura ricettiva che occuperanno gli ultimi sei livelli del Grain Silo, insieme alla piscina a sfioro con vista sulla Table Mountain. “Piuttosto che cancellare la testimonianza del patrimonio industriale dell’edificio volevamo trovare un modo per celebrarla”, hanno precisato gli architetti.
“Seguendo tale principio, la monumentale volumetria originaria della costruzione risulta ancora leggibile, con una sola importante integrazione percepibile dall’esterno, l’aggiunta di pannelli a vetri, inseriti nella geometria esistente dei piani superiori, che si sporgono verso l’esterno come se fossero stati dolcemente gonfiati. Di notte, questa presenza trasformerà l’edificio in una lanterna sul porto”, hanno concluso. Un’attrazione imperdibile per i numerosi turisti della città, che si aggiunge alle bellezze naturalistiche della Penisola del Capo.
La città è divisa in tanti quartieri, il più famoso dei quali, per via delle case colorate, è Bo-Kaap, un quartiere vitale, alla moda, in cui vivono artisti e yuppie. Per i giovani la zona più cool è quella dell’Osservatorio, a Sud della città, frequentato da artisti e studenti. La strada più storica è Government Adderley, dove ci sono i giardini botanici Company’s Gardens e su cui si affacciano i musei e molti edifici storici. Il molo del Victoria & Alfred Waterfront è una delle mete turistiche più rinomate della città, piena di locali e negozi e da cui partono i ferry che conducono a Robben Island.
Il centro di Città del Capo, City Bowl, si trova in una depressione in mezzo ad alcuni rilievi, il più noto dei quali è il Tafelberg, meglio conosciuto come Table Mountain, soprannominata ‘la tovaglia’ perché spesso coperta da una nube. Imperdibile per ogni turista che visita Cape Town una gita con la cabinovia fino in cima: per raggiungerla servono sette minuti durante i quali dalla cable car che ruota su se stessa si può godere di uno spettacolare panorama. Oltre al Tafelberg, il territorio cittadino include altre cime, tra cui Lion’s Head, Devil’s Peak, Twelve Apostles e Signal Hill. Tra le tappe turistiche c’è l’immancabile Boulders Beach, una spiaggia abitata da una colonia di pinguini africani. Infine, non si può non fare tappa a Capo di Buona Speranza, l’estremità meridionale della Penisola del Capo che forma una riserva naturale abitata da struzzi, antilopi, gnu, facoceri e babbuini.