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Svizzera

A colloquio con Paolo Vendola

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Rapporto_annuale_2009_3La sfida del direttore è stare al passo coi tempi

Ci spieghi cosa è l’ENAIP e che funzione svolge all’interno della comunità italiana in Svizzera?
L’ENAIP è un Ente di formazione professionale, senza scopo di lucro, che da 50 anni opera nel territorio elvetico e fa parte di quella vasta rete europea di enti formativi. Ad oggi la rete ENAIP è presente in tutta l’Europa, in Sud America e in Mozambico. L’ENAIP ha avuto un ruolo storico nella formazione riqualificazione  professionale in un mercato come quello svizzero che, negli anni ’60 fino alla fine degli anni ’70, ricercava personale qualificato nel settore industriale. Ruolo che ha continuato nell’interno della comunità italiana fino alla fine degli anni ’90 dove ha tenuto corso per automeccanici, segretariato d’azienda ed elettronica sempre a finanziamento del Ministero del Lavoro oltre che dalla Divisione della Formazione Professionale del Cantone di Zurigo. Oggi l’ENAIP è impegnato soprattutto in corsi di orientamento per disoccupati e, nel 2010, grazie al finanziamento pubblico del MLPS ha potuto nuovamente proporre corsi di qualifica e di specializzazione per i cittadini italiani.

Da quanti anni riveste il ruolo di Direttore e quali sono gli obiettivi che insieme all’ente si è prefisso di raggiungere?
Il compito di Direttore nazionale per la Svizzera l’ho assunto nel 2003. Mentre ho iniziato a collaborare con l’ENAIP, quale formatore di adulti prima, e progettista di percorsi didattici poi, già dal 1994. Oltre a rafforzare un settore sperimentato dei corsi di tedesco e integrazione a livello cantonale, un prossimo obiettivo da raggiungere è quello della consulenza alla persona seguendo i percorsi proposti dalla nuova legge della formazione professionale (nLPr) della validazione degli apprendimenti esperienziali. Cioè il raggiungimento di una qualifica professionale passando dal proprio percorso fatto di esperienze acquisite nel mondo del lavoro.

Quest’anno si celebra una ricorrenza importante, i 50 anni di servizio dell’ENAIP.  Come si è evoluto l’Ente in questi anni?

Cinquant’anni di storia di formazione non sono facili da raccontare e/o da descrivere. Non è semplice descrivere l’excursus di un ente che ha seguito l’emigrazione italiana nel mondo che si è adoperato per la formazione professionale nell’elevare il livello di istruzione di tanti lavoratori all’estero, quindi anche nella nostra realtà in Svizzera. Chiaramente l’ENAIP ha seguito l’evoluzione del mercato del lavoro svizzero a partire dalle esigenze del triangolo industriale fortemente in evoluzione proprio a Winterthur negli anni ’60. Poi negli ultimi 20 anni è si passati a percorsi formativi di formazione di base soprattutto formazione per adulti (Art. 33) nel settore dell’edilizia. Nel frattempo si sono aggiunte esigenze di “esportare” l’esperienza formativa dell’ENAIP verso altre comunità straniere nei progetti di integrazione e percorsi altamente specialistici come la CISCO Network Academy. La risposta della formazione è sempre stata orientata alla persona con uno sguardo al mercato. Oggi vi è la svolta verso una collaborazione ed un’apertura verso progetti formativi europei. In questo vi è la grande esperienza della sede ENAIP Nazionale – Roma che fa da cerniera a tutta la rete ENAIP estera.

Dai primi anni di attività fino ad oggi l’ENAIP è sicuramente cresciuta riuscendo ad attivare diversi corsi. Quanto lavoro c’è dietro un simile percorso?
La formazione  professionale è passata da una fase”artigianale” molto collegata all’idea del tirocinio per quella gran massa di lavoratori non qualificati degli anni ‘60/’70 dove l’obiettivo primario era quello di fornire strumenti conoscitivi “pratici” per poter operare come operaio specializzato. Oggi, invece, sono molteplici gli strumenti di controllo e di verifica della qualità formativa che investe risorse umane a livello di progettazione prima di passare all’erogazione del corso e/o della consulenza formativa. Le regole, oggi, sono cambiate e, anche un ente pubblico locale, chiede specifiche competenze didattiche a partire dal docente nonché controlli di qualità su tutto il processo formativo.

Quali sono i maggiori problemi che ogni giorno l’ente deve affrontare?
Uno dei principali problemi è correlata alla natura stessa del nostro Ente. Infatti, siamo un Ente privato non-profit di diritto svizzero ma appartenente alla rete internazionale dell’ENAIP. Questo significa che per ogni attività formativa contiamo sulla grande professionalità dei nostri collaboratori e sulla rete di contatti istituzionali e non che ci permette di “vivere” la concorrenza molto forte del mercato svizzero della formazione continua sia pubblica che privata.

L’ENAIP guarda soprattutto alla formazione professionale degli italiani in Svizzera. Cosa offrite in tal senso, quali corsi e che grado di formazione riuscite a garantire?
Oggi, paradossalmente, guardiamo alla formazione professionale a tutto tondo. Infatti, in molti settori e interventi formativi, il nostro pubblico di riferimento non è più solo italiano bensì provenienti da altri gruppi di emigrazione e in taluni casi anche svizzeri. Aver maturato esperienza con l’emigrazione italiana ci permette di avere un punto d’osservazione/ di intervento diverso con molta più sensibilità e attenzione verso i bisogni di chi si rivolge ai nostri sportelli.

Arrivando al convegno dell’11 marzo, ci può introdurre i temi principali della giornata?
Per quanto riguarda i temi dell’11 marzo, ricordo che il Convegno è realizzato nell’ambito della chiusura dei progetti del Ministero del Lavoro dell’Avviso 01/07. L’ENAIP ha presentato e realizzato nel corso del 2010 tre progetti distinti in tre Circoscrizioni consolari: BilBe (Bildung und Beruf) su Basilea, GleBi (Gleichstellung und Bildung) su Zurigo e PerFOL (Percorsi Formativi, Opportunità e Lavoro) su Lugano. Quindi la parte principale del Convegno sarà riservato ad una valutazione complessiva sui risultati attesi e sulla riuscita dei vari progetti, nonché una sorta di proiezione sulle aspettative future maturate da questa esperienza durata più di un anno. Infatti, sono molteplici i percorsi formativi proposti e che hanno avuto un gran successo. In seguito, faremo una panoramica su quanto si muove nel mercato formativo svizzero e sul nuovo ruolo attivo che, da quest’anno, avrà la Svizzera nei programmi europei. Tra i vari relatori, infatti, ci sarà la signora Monica Eicke, responsabile della Fondazione CH per i progetti europei.

Come si svolgeranno le 2 giornate dedicate a questa ricorrenza?
Se la giornata del venerdì sarà più che altro strutturato sotto forma di interventi mirati di vari relatori incentrato sulle esperienze di molti corsisti e docenti, la seconda giornata – il sabato – sarà più che altro una “giornata delle porte aperte” dove presenteremo i vari settori di intervento dell’ENAIP, un excursus storico e alcuni servizi quali l’asilo nido oltre che consegnare i certificati a quanti hanno partecipato ai vari corsi. Il tutto sarà “condito” con specialità gastronomiche offerte dai nostri amici della Presidenza ACLI Svizzera Centro Orientale.

Quali sono i progetti per il futuro? Cos’altro si augura di realizzare?

Il futuro formativo in Svizzera per gli Enti privati è sempre un grande interrogativo ed è importante essere al passo con i tempi e pronti al cambiamento. Questo è quanto, a livello strategico, è orientata l’ENAIP negli ultimi anni. Tra tante difficoltà sono trascorsi 50 anni di formazione: molto dipende dalle risorse messe in campo e dal senso o meno che un Ente come il nostro, nato dall’accompagnamento agli emigrati italiani, ha e può avere ancora nel futuro. Quindi è importante essere al passo con i tempi e seguire da vicino le politiche formative svizzere ed europee per garantire e affiancare le istituzioni pubbliche nella formazione continua su tutto l’arco della vita.

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2 commenti

sergio 2 April 2011 at 08:09

sono un ex insegnante di termoidraulica, ho insegnato per 20, con tezzon,camurati,narducci,non conosco il nuovo direttore,pero’ una cosa è certa che se è li il suo dovere lo fa di certo.auguri da un vecchio insegnante con un po’ di nostalgia.la cura casadei ha lasciato il segno.

Rispondi
Marco 25 November 2011 at 15:10

Sergio,
noi tutti abbiamo nostalgia di quell’ENAIP. Erano altri tempi e soprattutto erano altri dirigenti. Con gli attuali ENAIP ha toccato il fondo e riescono pure a festeggiare? Auguri ENAIP

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