Il Vidatox, farmaco placebo o farmaco della speranza? Forse sono da approfondire gli studi sul suo uso come cura dell’artrite reumatoide
Dunque, imperversano i voli a Cuba, questa volta non (solo) per vivere qualche giorno in un paradiso sessuale, ma per andare a recuperare un farmaco anticancro, o almeno fatto passare per tale. Si tratta del Vidatox, prodotto da un centro di ricerche alla periferia dell’Havana. Nelle farmacie locali viene venduto ai cubani per un euro, per gli stranieri si vende nelle farmacie internazionali al prezzo di 160 euro alla confezione, che dura un mese. Queste sono le notizie essenziali della cronaca dei giorni scorsi. C’è da aggiungere che mentre un paio di anni fa gli italiani che si recavano a Cuba per il farmaco della speranza erano duemila all’anno circa, oggi sono oltre 35 mila, e il numero aumenta, anche se il centro di ricerca cubano ha affidato all’Albania il punto vendita in Europa. Va da sé che in Albania il farmaco costa molto di più. Ma veniamo alla notizia di carattere storico e scientifico. Il farmaco, in realtà, è il veleno dello scorpione azzurro, il quale, tenuto in laboratorio e opportunamente stimolato con una lieve scossa elettrica, secerne due o tre gocce di veleno al giorno. Nella confezione, infatti, c’è il veleno allo stato concentrato che, diluito in acqua nella misura di 0.003 milligrammi per litro, serve – o meglio, servirebbe – per combattere alcuni tipi di tumore, come quello al cervello, al colon, ai polmoni e alla prostata. La cura consiste in 5 gocce da prendere la mattina mezz’ora prima della colazione e 5 gocce da prendere la sera mezz’ora prima di cena.Delle proprietà del veleno dello scorpione azzurro si accorse, verso la metà degli anni Ottanta, un ricercatore cubano, il dottor Misael Bordier, il quale notò che dei contadini morsi dallo scorpione guarivano – o sarebbero guariti – dall’artrite reumatoide. Il medico scoprì che in quel veleno c’erano proteine antinfiammatorie. Successivamente, in quel veleno sarebbero stati individuati altri effetti antidolorifici, immunoregolatori e antitumorali (nei topi).Il Vidatox fu poi commercializzato come prodotto omeopatico, tanto è vero che solo negli ultimi anni, in seguito alla massiccia richiesta da parte di parenti di ammalati in tutto il mondo, è stato venduto come prodotto anticancro. Insomma, la Labiofam, l’industria farmaceutica che lo produce, ha fiutato i vantaggi e si è regolata di conseguenza. Ed ora la domanda: il Vidatox guarisce davvero dal cancro? La risposta, seppure in maniera un po’ contorta, l’ha data la coordinatrice del progetto, Gisela Gonzalez: “Il vaccino offre la possibilità di convertire il cancro avanzato in una malattia cronica controllabile, poiché genera anticorpi contro le proteine che scatenano la mancanza di controllo nei processi di proliferazione cellulare”. In poche parole, da Cuba giunge questo messaggio pratico: migliaia di pazienti hanno tratto benefici dal Vidatox, non sono guariti, ma le loro condizioni sono migliorate. Gli scienziati sono molto cauti sui miracoli del farmaco. Ecco quello che ha dichiarato Silvio Garattini, direttore del Laboratorio farmacologico Mario Negri: “Non esiste alcuna letteratura scientifica al riguardo. Non solo non c’è nessuno studio scientifico che dimostra l’efficacia del Vidatox, ma è possibile che le tossine presenti nel veleno di scorpione abbiano pericolosi effetti collaterali. La dinamica è sempre la stessa: 100 pazienti assumono un farmaco ‘miracoloso’; 99 muoiono e restano nell’ombra, uno soltanto allunga di poco la sua vita e fa scalpore. Magari un medico ha dato 3 mesi di vita e dopo l’assunzione il paziente vive per 9. La gente deve capire che non è merito di quella pozione. Coloro che pubblicizzano questi prodotti sono dei ciarlatani”. È molto probabile che quello che dice Garattini sia la verità. E tuttavia, se il veleno di scorpione azzurro può essere un palliativo per la cura dei tumori, non è detto che lo sia anche per altre malattie. In fondo, il medico che ne scoprì le proprietà notò che il veleno guariva – o almeno così riteneva – dall’artrite reumatoide. Non sarebbe male se la scienza approfondisse gli studi della sostanza in riferimento all’artrite reumatoide che, in quanto a patologia, non è un semplice raffreddore. [email protected]